Descrizione del percorso
Da Piazza del Plebiscito a Viterbo imbocchiamo Via Roma: dopo piazza delle Erbe la via prosegue con il nome di Corso Italia. La percorriamo fino a Piazza Verdi. Lasciandoci sulla destra il Teatro dell’Unione proseguiamo su via Fratelli Rosselli. All’incrocio con Viale Raniero Capocci traversiamo e voltiamo a destra in direzione di un piccolo sottopassaggio ferroviario che sbuca su Via Ferrovia.
Attraversiamo la strada e imbocchiamo via Genova in direzione del Parco dell’Arcionello. Giunti all’incrocio con via Belluno la imbocchiamo e proseguiamo in salita. All’inizio della strada, sulla sinistra – all’altezza del cartello “Miss Pizza” – si trova l’ingresso del Parco dell’Arcionello con un pannello informativo.
Purtroppo la via d’accesso a quest’area naturalistica (ricordiamo che trattasi della Riserva Naturale Regionale “Valle dell’Arcionello” – vedi sito: http://www.parchilazio.it/valledellarcionello) risulta inaccessibile per la cittadinanza da anni e quindi – malgrado la presenza di un sentiero all’interno del Parco, siamo costretti a proseguire in salita sul marciapiede di via Belluno.
Alla rotatoria giriamo a sinistra, Strada della Palanzana.
Al bivio successivo imbocchiamo a destra Strada Monte Pizzo che prosegue in salita. La strada asfaltata prosegue in salita poi, dopo un piccolo tratto sterrato, continua di nuovo asfaltata. Sulla sinistra domina la sagoma del Monte Palanzana (circa 782 m.).
Dopo circa 1,5 km ci troviamo ad un bivio. Imbocchiamo la strada a sinistra, passando sotto la sbarra. Lo sterrato costeggia delle ville e poi prosegue in discesa. La strada si trasforma in un sentiero più naturalistico (bosco misto di latifoglie mesofile). Lungo il cammino, a sinistra, incontriamo un cartello sulla fauna del Parco dell’Arcionello. Lo sterrato diventa poi sentiero e, dopo un tratto in discesa si giunge ad un fosso. La strada prosegue in salita e dopo 5 metri facciamo una deviazione: proseguiamo a sinistra, lungo un sentiero che costeggia il fosso (controllare il gpx del percorso per sicurezza).
Questo sentiero va verso i “Bottini di Fosso Luparo“: si tratta di una vera e propria “cittadella delle acque” creata tra il 1903 e il 1916 per imbrigliare le acque della montagna e convogliarle in un sistema di tagliate, canali, tubature e serbatoi dotati di pompe che smistavano le acque di 2 sorgenti della Palanzana verso Viterbo. Peraltro documenti comunali risalenti al 1200 segnalavano la presenza lungo il Fosso Luparo di manufatti per la captazione e l’irregimentazione delle acque ad uso artigianale (mulini, cartiere, opifici).
Dopo questa deviazione riprendiamo il sentiero principale in leggera salita lungo una piccola tagliata nel pavimento. Ad un bivio a T giriamo a destra lungo la strada che sale dolcemente costeggiando la Palanzana. Dopo una piccola radura troviamo un bivio a T di fronte agli impianti di meleti della “Ciminella”. Voltiamo a sinistra. Dopo 50 metri troviamo un altro bivio: proseguiamo a destra (piccola freccia che indica “verso il Calvario”).
La vegetazione si fa più rada e lo sterrato prosegue in discesa. Sulla destra troviamo un sentiero che va in un bosco: proseguiamo, tralasciandolo. Inizia un tratto in pianura: sulla destra alcune grandi querce isolate. Dopo una ventina di metri troviamo una radura con strada a destra: proseguiamo, tralasciandola.
La nostra strada svolta naturalmente a sinistra e prosegue in direzione Nord-Ovest: sulla destra, tra 2 alberi, scende un sentiero scosceso, indicato da alcune rocce dipinte di rosso, che imbocchiamo. Il primo tratto presenta delle rocce sconnesse e scivolose. Il sentiero poi prosegue nel bosco. Dopo un breve tratto il nostro sentiero si immette su una strada privata: proseguiamo dritti/destra. Intercettiamo così la Strada Romana e proseguiamo su questa a destra in salita (camminando sul lato sinistro per avere più visibilità da parte degli automobilisti).
Percorsi circa 300 metri a sinistra imbocchiamo uno stretto sentiero tra 2 recinzioni, segnalato da un paletto metallico siglato “SR”).
Dopo un sentiero stretto la carraeccia si allarga e si offre davanti a noi un largo panorama su Bagnaia, Viterbo, la vallata sottostante e in lontananza il Monte Amiata, Montefiascone, la valle del Tevere e i monti dell’Umbria. In fondo allo sterrato arriviamo ad una strata asfaltata e proseguiamo in discesa a sinistra (Strada Volpara). In fondo alla lunga discesa – con bel panorama di Bagnaia – giungiamo ad un parcheggio (Piazzale Pietro Callisti). Entriamo a Bagnaia, attraversando i binari della ferrovia, percorrendo in salita un breve tratto della Strada Ortana e terminando la nostra escursione nel centro della cittadina (Piazza XX Settembre) alla base della sua caratteristica torre.
Descrizione del percorso
Da Piazza del Plebiscito a Viterbo imbocchiamo Via Roma: dopo piazza delle Erbe la via prosegue con il nome di Corso Italia. La percorriamo fino a Piazza Verdi. Lasciandoci sulla destra il Teatro dell’Unione proseguiamo su via Fratelli Rosselli. All’incrocio con Viale Raniero Capocci traversiamo e voltiamo a destra in direzione di un piccolo sottopassaggio ferroviario che sbuca su Via Ferrovia.
Attraversiamo la strada e imbocchiamo via Genova in direzione del Parco dell’Arcionello. Giunti all’incrocio con via Belluno la imbocchiamo e proseguiamo in salita. All’inizio della strada, sulla sinistra – all’altezza del cartello “Miss Pizza” – si trova l’ingresso del Parco dell’Arcionello con un pannello informativo.
Purtroppo la via d’accesso a quest’area naturalistica (ricordiamo che trattasi della Riserva
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