Uno dei più grandi piaceri del camminatore è vedere la faccia che fanno le persone quando gli viene detto il punto di partenza dal quale si viene. “Sei partito da Torino e sei arrivato fino a qui?! 500 km a piedi! Complimenti”. Questo piacere, per noi che giriamo in tondo nella provincia più sperduta, ci è precluso. “Da dove siete partiti? Da Attigliano? Ma sta qua dietro! E quanto ci avete messo? 20 giorni? Come siete lenti!”. Sì è vero, il nostro punto di partenza sta qua dietro, perché tutto il nostro viaggio è un girare in tondo sempre negli stessi luoghi, ma anche noi ne facciamo di chilometri!Eccome!
Il percorso
Da Via Roma, che costeggia le mura dell’antico borgo di Acquasparta, prendiamo, scendendo, a destra Via Nenni. Questa strada asfaltata, laddove diventa Strada di Scarpone, diventa meno trafficata. All’altezza con un incrocio andiamo avanti e la strada sotto i nostri piedi diventa bianca. Giunti sulla provinciale la imbocchiamo a sinistra per 100 metri e la lasciamo a destra per Strada delle Pelornie. Dopo qualche centinaio di metri la strada entra dentro al bosco. In prossimità di alcuni pali la strada svolta a destra. Seguiamo la via principale, non curanti delle deviazioni, fino ad uscire dal boschetto e a trovarci davanti un casale abbandonato. La nostra via costeggia il bosco e passa alla destra del casale. Lasciatoci il casale alle spalle andiamo a destra, ma non scendendo dalla collina, bensì seguendo la principale. Da questa strada la vista è ampia e bella: Todi, Rosaro, Montenero, Montecastrilli. Giunti ai resti di metallo del capannone divelto svoltiamo a destra e ai pannelli solari qualche centinaio di metri avanti andiamo dritti. Superiamo l’incrocio e andiamo per Collesecco, che si trova ad 1 km.
Passato Collesecco vedrete che dopo una curva la strada diventa bianca e costeggia un bosco, quindi troverete una strada sulla sinistra che scende e che si chiama Strada delle Bandite. Oltrepassato il Torrente Arnata comincia a salire. Sempre dritto, per qualche chilometro, e siete a Dunarobba. A Dunarobba giungete davanti ad una chiesetta, svoltate a destra, passate acanto alla chiesa di San Giuseppe Lavoratore ed entrate nel borgo. Giunti al Bar Capriccio, subito dopo, c’è una strada bianca a sinistra che dopo 20 metri supera l’asfaltata e ridiventa bianca. La prendiamo e dopo 350 metri troviamo una deviazione sulla sinistra che non va presa. All’altezza di una sbarra svoltiamo a destra puntando Avigliano Umbro, ben visibile, sia con le nuove case che con l’antico borgo. Dopo circa 1 km svoltiamo a sinistra e subito la strada riprende la direzione che tenevamo prima. Dopo 150 metri troviamo davanti a noi una via di terra che va verso una quercia, lasciando la bianca che va verso un cancello privato. Dunque questa via all’altezza di una vigna gira a destra e sale, sale fino ad un bivio a cui svoltiamo a sinistra. Poi all’asfaltata giriamo a sinistra e con alcune salite e svolte, semplici, siamo nel centro di Avigliano Umbro.
Uno dei più grandi piaceri del camminatore è vedere la faccia che fanno le persone quando gli viene detto il punto di partenza dal quale si viene. “Sei partito da Torino e sei arrivato fino a qui?! 500 km a piedi! Complimenti”. Questo piacere, per noi che giriamo in tondo nella provincia più sperduta, ci è precluso. “Da dove siete partiti? Da Attigliano? Ma sta qua dietro! E quanto ci avete messo? 20 giorni? Come siete lenti!”. Sì è vero,…
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