Ai piedi della bella rocca quadrangolare di Alviano si trova una piazzetta rotonda con fontanile al centro. Muovendo i passi da questo punto ridiscendere sulla principale asfaltata in direzione sud Strada Campo Arcangelo.
Raggiungere e superare gli imponenti calanchi proprio a ridosso della strada sul lato sinistro dove dall’alto, sempre a sinistra, si innesta la ben visibile sterrata Strada Terra Cavata(a destra un bello scorcio di Alviano fra gli alberi e altri calanchi) imboccarla cominciando a salire nel senso opposto di marcia.
La strada bianca prende a scollinare fra campi coltivati e ulivete in un paesaggio sempre meno antropizzato. Porre attenzione a imboccare la sterrata che scende in discesa fra i campi al primo incrocio importante dopo circa 15’ di cammino e meno di un chilometro percorso. Si tratta di un bel rettilineo che si conclude in un bivio all’ombra di alcune piante dove prendere a sinistra. Dopo circa 250 mt al bivio successivo continuare a scendere in discesa e seguire la traccia fino a quando non si sarà fatta sentiero passando in diverse zone ombrose di vegetazione fitta.
Con circa altri 15’ si sbucherà nuovamente alla luce del sole costeggiando una grossa villa e raggiungendone l’ingresso posto sotto un bel pino marittimo. Ben riconoscibile davanti a sé nel mezzo della valletta, la stretta strada bianca che risale che è Via delle Fontanelle. Percorrerla tutta superando diverse abitazioni agricole isolate e dopo alcune curve raggiungerne la cima dove incontra l’asfalto della SP33 proprio nei pressi della chiesetta in pietra grigia della Maestade, posta a guardia dell’incrocio.
(Andando a sinistra si è distanti meno di 2 Km da Lugnano in Teverina, bel borghetto isolato in alto che offre delle splendide vedute su tutta l’area circostante)
Voltarsi e puntare la casa bianca isolata alle proprie spalle seguendo la strada bianca che attraversa il piccolo altipiano. Alla propria sinistra, i due grossi edifici di recente costruzione della scuola elementare dalla moderna copertura ondivaga in legno e vetro.
Giungere al fine della strada per trovarsi di fronte un altro edifico isolato e superarlo lungo la traccia che gli passa a destra. Sbucare con circa 10’ di cammino sustra da della Ripa appena superata un’abitazione isolata e nei pressi di una piccola colonnina votiva alla propria sinistra. Girare a sinistra in leggera salita e giunti ad un bivio, abbandonare Via della ripa(Seguendola si raggiungerà a un bel lavatoio ristrutturato con acqua potabile lungo la strada principale) in favore del viale alberato di destra. Dopo pochi passi e proprio all’inizio del viale, appena superato un basso cancello verde seguire la traccia di servizio che punta verso i campi alla propria destra. La traccia si fa sentiero ombroso fra begli scorci a nord e piccole querce per poi riguadagnare la luce nei pressi di un inconfondibile distesa di pannelli solari sulla sinistra nel senso di marcia. Al fondo costeggiare il campo agricolo andando sempre a sinistra sulla strada bianca e raggiungere l’asfalto della SP33/Strada delle Morre già incontrata in precedenza.
Imboccarla sul rettilineo verso destra e non abbandonarla più per un altro chilometro almeno fin quando non si assottiglia per diventare sterrata superato l’ultimo di una serie di edifici, e soltanto dopo aver incontrato un grosso agriturismo alla propria sinistra (Poggio del Bolognino).
Inizia qui un percorso incantevole che, tutto su strada carrareccia, porterà a camminare in buona parte in cima al crinale dei calanchi esposti verso la piana del Tevere e a ridiscendere lentamente verso la campagna coltivata a ridosso di Attigliano. Un’ora circa di cammino caratterizzata dalla mancanza di vegetazione e vento, con viste splendide sulla bassa tiberina sottostante e la Tuscia dall’altra parte del fiume che forma qui diversi specchi d’acqua. Circa a metà cammino poi, alla propria destra, i ruderi del Castello di Ramici a 5 km dall’arrivo. Nella direzione di marcia si faranno ben distinguibili sul fondo oltre alla linea ferroviaria e l’autostrada A1, l’abitato di Attigliano che una volta raggiunto il piano si raggiungerà con un po’ più di un’ora di cammino su secondarie di asfalto e stradine fra i campi.
Raggiunta quindi la strada asfaltata SP87/ Strada Sant’Eugenia, appena superati i resti di due edifici agricoli senza tetto, passare al disotto del cavalcavia e tenere la propria sinistra per andare a ricongiungersi con la strada principale qualche centinaio di metri più a valle.
La strada Sant’Eugenia è asfaltata, non troppo ampia e rettilinea motivo per il quale bisogna porre attenzione alle rare macchine che vi sfrecciano. In diversi punti è però possibile scegliere l’opzione lungo i campi che la costeggiano.
Giunti allo slargo con un grosso lavatoio alla propria sinistra ridiscendere la stradina stretta alla propria destra che in circa 300 mt porterà a passare sotto la linea ferroviaria dell’alta velocità Roma-Firenze. Al fondo, al bivio andare a sinistra e al fondo del grosso campo continuare a seguire la strada di servizio evitando quindi la villa isolata posta di fronte a sé.
Una volta sbucati su Via della Valle si sarà ormai nei pressi dell’abitato di Attigliano che si raggiungerà dopo una salita che si congiunge con la centrale Via Roma.
Nel caso in cui si voglia raggiungere la stazione ferroviaria di Attigliano/Bomarzo per interrompere qui la tappa, si potrà girare a sinistra e andare dritto per altri 5’. Il centro del paese si trova invece nella direzione opposta e bisognerà raggiungerlo per superarlo e continuare in direzione di Bomarzo.
Da piazza Umberto I quindi percorrere il lungo rettilineo di Via Risorgimento fra le basse palazzine fino a raggiungere la discesa che con due curve porta a ridosso del cimitero.
Purtroppo iniziano qui 2 km esatti di strada molto impegnativa. Il raggiungimento del bel borgo di Mugnano in Teverina, già in vista dall’altra parte del fiume, prevede l’unico attraversamento del Tevere qui possibile lungo la principale SP11 Bomarzese
È una strada del tutto inadatta ai pedoni, che non offre protezioni di alcun tipo compressa fra i guardrail, ed è quindi consigliato di camminare molto distanziati gli uni dagli altri indicando al meglio la propria presenza lungo la carreggiata.
Il ponte sul Tevere poi, che coincide anche con l’ingresso ufficiale in Lazio, seppur dotato di due corridoi per pedoni, risulta invaso di vegetazione e non praticabile.
Circa 300 mt dopo, al primo bivio possibile per Mugnano seguendo il cartello stradale, imboccare la strada a sinistra e puntare il borgo camminando ora tranquillamente in piano fra i campi. Si raggiungerà la base dell’abitato con circa un chilometro dalla fine del ponte sul Tevere e dopo aver superato il fosso Castagnolo e il fosso Fornacchia.
Continuare lungo la tranquilla stradina asfaltata anche quando comincia a salire fra la vegetazione e porre attenzione alla propria destra dove, in coincidenza di una curva a gomito in salita a sinistra verso il paese si apre un piccolo slargo.
Partono da qui tre stradine, imboccare quella centrale in leggera salita che dopo qualche minuto di cammino si restringerà sempre più e presenterà il fondo sempre più dissestato fino a diventare il classico sentiero di forra nel fitto della vegetazione.
Non abbandonarlo mai anche quando si incontreranno possibili bivi con sentieri secondari tenendo quindi sempre la propria destra.
Sbucati in cima su un pianoro al di fuori del fitto del bosco, continuare al bivio andando a sinistra per poi iniziare il rettilineo bianco di Strada Cupa puntando la torre piezometrica ben visibile al fondo. In meno di 10’ di cammino si incrocerà la Statale Bomarzese.
Il paese di Bomarzo si trova alla propria destra ed è raggiungibile percorrendo il lungo viale alberato che in leggera discesa porta verso il centro cittadino. La strada è protetta a tratti con marciapiede discontinuo soprattutto nella prima parte che migliora superata l’area di servizio alla propria sinistra (Via dell’Elce) e il grosso ristorante (“Il quadrifoglio”) posto alle sue spalle.
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