Il punto di partenza è presso il complesso archeologico di Columbàris (Cornus), dove si possono ammirare diversi sarcofagi, i resti perimetrali di tre basiliche della prima Cristianità e il battistero del III secolo.
Il primo tratto di strada è su cemento ma presto arriva lo sterrato e la vegetazione inizia a cambiare, dalla macchia mediterranea bassa, tipica delle coste sferzate dal maestrale, si passa ad arbusti più alti ed ai primi lecci. Dal sentiero si scorge in lontananza Su Palattu, un misterioso edificio di cui restano i ruderi. Per raggiungerlo occorre discendere a valle fino al letto del torrente Riu Fanne Anzone e risalire il pendio opposto, qui il sentiero a tratti sparisce ed in parte è completamente coperto dalla vegetazione, inoltre durante la salita il rudere non è più visibile, ma un buon senso dell’orientamento consente di farsi largo tra roccia e macchia e sbucare all’improvviso davanti alla struttura. L’edificio ha due piani ed un’ampia corte, la costruzione era di pregio, sicuramente costruito da famiglie nobiliari o comunque molto agiate. Se ne ipotizza l’edificazione intorno al XVI secolo. Il panorama è mozzafiato, la vista spazia dalla marina di Cuglieri al Sinis e gli stagni dell’oristanese.
Lasciato il sito il sentiero prosegue verso punta Conca ‘e Mele e dopo averla passata si entra nel territorio comunale di Seneghe. In questo tratto subito un altro punto panoramico mozzafiato verso Sud-Ovest e poco più avanti in località Funtanas la vista spazia lontano sulla costa Nord-occidentale fino alle falesie di Capo Caccia. Da qui si passa in un tratto di bosco meraviglioso con grandi lecci e si prosegue fino ad un breve tratto di asfalto che porta ad un sentiero definito da un cartello illustrativo come “didattico naturalistico”. È anche questo un bel tratto di bosco con una buona varietà di piante. Alla fine del sentiero il rifugio di Birdambulis. Qui vicino si trova il nuraghe Ruju, non segnato nel tracciato ma che vale sicuramente la pena visitare.
Si arriva quindi al territorio di Santu Lussurgiu il bosco lascia spazio a vasti prati e si vedono le prime conifere, ma perlopiù il sentiero si riempie dei fiori bianchissimi o rosa del cisto, del giallo della ginestra e del viola del cipollaccio, il ronzio degli insetti impollinatori è costante. Passando sotto Monte Petrosu si ammirano rocce dalle strane conformazioni. Verso Ovest svettano le cupole fonolitiche che caratterizzano il complesso montuoso del Montiferru, su tutte Monte Entu. Tappa obbligatoria è la fonte di Elighes Uttiosos, l’acqua freschissima e l’ombra degli alberi garantiscono ristoro nelle giornate calde.
Valicato il punto più alto del percorso si inizia a scendere rapidamente, alcuni tratti del sentiero sono molto ripidi e bisogna prestare attenzione, le pareti verticali di basalto colonnare di Sos Segados dominano dall’alto. In questo tratto due ulteriori difficoltà: il sentiero sparisce a tratti e per buona parte è invaso dalla vegetazione, compresi rovi e salsapariglia da cui è difficile liberarsi.
Ogni tanto il Monte Commida ricompare sulla destra finché la vegetazione avvolgente obbliga a procedere più ad intuito che a vista. Questa località offre alcune curiosità come un’affascinante capanna a due piani su un albero (forse abbandonata) con visuale su una piccola cascata.
Seguendo il corso di un piccolo torrente si raggiunge una sterrata agevole che riporta ad una via asfaltata da seguire fino alla meta. È tuttavia possibile evitare buona parte dell’asfalto prendendo un sentiero bloccato da un cancello alla destra della strada.
La degna conclusione di questo magnifico percorso è alla cascata di Sos Molinos, nel territorio comunale di Bonarcado, facilmente visitabile grazie all’accesso dalla provinciale. la discesa alla cascata è molto bella e una volta arrivati giù, se si ha la fortuna di essere soli, la sensazione di pace è totale, come pure l’appagamento da fine cammino.
Sebbene in territorio di Bonarcado ci si trova a pochi passi dal Comune di Santu Lussurgiu che consideriamo la meta finale del viaggio.
Il punto di partenza è presso il complesso archeologico di Columbàris (Cornus), dove si possono ammirare diversi sarcofagi, i resti perimetrali di tre basiliche della prima Cristianità e il battistero del III secolo. Il primo tratto di strada è su cemento ma presto arriva lo sterrato e la vegetazione inizia a cambiare, dalla macchia mediterranea bassa, tipica delle coste sferzate dal maestrale, si passa ad arbusti più alti ed ai primi lecci. Dal sentiero si scorge in lontananza Su Palattu,…
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