Questo progetto nasce dalla scommessa che tutta l’Italia sia percorribile a piedi, senza macchina, senza nemmeno prendere un treno o un bus. L’idea è che ognuno di noi può condividere i percorsi a piedi che conosce. Una mappatura del nostro territorio, tale da farci esclamare: “Ammappa l’Italia!“.
Argegno Erbonne
- Regione: Lombardia
- Durata: 5 ore
- Difficoltà: escursionistico
- Natura: 75%
- Percorribilità: piedi, bici
- scarica il gpx del percorso
- Versione stampabile
Tra la Val d’Intelvi e la Val Breggia Dall’imbarcadero di Argegno (mt. 201) ci dirigiamo dapprima verso il ponte della statale SS340, quindi, costeggiando la sponda sinistra del torrente Telo e proseguiamo fino al vecchio ponte in pietra che si trova poco più avanti. Una volta attraversato sul lato opposto, ci ritroviamo tra i vicoli del centro storico del paese. Proseguiamo lungo la Via Pizzo Gordona, che seguiamo con continuità, ignorando tutte le varie deviazioni. La strada, che alterna tratti…
Altro da sapere
Distanza Km 13,6
Dislivello +1144 mt. / -390 mt.
MANGIARE E DORMIRE
ARGEGNO (Località Sant’Anna)
– Albergo Ristorante “La Griglia”
Loc. Sant’Anna di Argegno
tel. +39 031 821147
Chiuso il martedì escluso luglio e agosto
SCHIGNANO
– Ristorante “Bel Sit”
Via D. Giobbi 48 (circa 200 metri da Piazza San Giovanni)
tel. +39 031 819402
Chiuso il lunedì
– Agriturismo “Al Marnich”
Loc. Marnich 8
tel.+39 031 819730
Chiuso gennaio e febbraio
CERANO D’INTELVI (Località Prabello)
– Rifugio Prabello
Loc. Prabello
Tel. +39 031 831905
Da giugno a settembre apertura continua, chiuso il martedì
Altri periodi aperto dal venerdì alla domenica
SAN FEDELE D’INTELVI (Frazione Erbonne)
– Osteria del Valico
Frazione Erbonne
Tel. +39 031 830174
Chiuso dicembre, gennaio e febbraio. Periodo da marzo a maggio e da settembre a novembre aperto solo il fine settimana.
COSA VISITARE SUL PERCORSO
ARGEGNO
– Chiesa della B.V. di Gelpio di Sant’Anna (in Località Sant’Anna di Argegno), costruita nel XVII secolo e completata nel XIX secolo.
SCHIGNANO
– Chiesa di San Giovanni Battista, costruita tra il XV ed il XVI secolo.
– Trincee del Sasso Gordona, risalenti alla Prima Guerra Mondiale.
SAN FEDELE D’INTELVI (Frazione Erbonne)
– Chiesa del Sacro Cuore di Gesù (appartenente alla Parrocchia svizzera di Scudellate), risalente al secolo XII.
– Piccolo Museo della Guardia di Finanza e del Contrabbando, allestito nel 2002 nella vecchia caserma di confine dismessa nel 1977 (sempre visitabile dalle vetrate esterne).
IL CARNEVALE DI SCHIGNANO
La festa di maggior rilievo a Schignano è senza dubbio il caratteristico Carnevale, di origini molto antiche.
Il Carnevale inizia ufficialmente il giorno dell’Epifania (in dialetto locale la vegéta, con riferimento alla figura della Befana), il giorno in cui i ragazzi che quell’anno dovevano partire per il Servizio di Leva, salutavano il paese correndo per le strade con un carretto trainato da un asino. La festa della Vegéta è rimasta viva tutt’oggi, nonostante l’abolizione del Servizio Militare.
Il giorno del Sabato Grasso (il Carnevale di Schignano segue il Rito Romano) si tiene la caratteristica sfilata delle maschere tradizionali che rappresentano tipici personaggi di paese: i Bei (il signorotto benestante), i Brütt (il poveraccio), la Ciocia (la moglie del signorotto, interpretata sempre da una persona di sesso maschile), i Sapeur (gli zappatori, sono le maschere che aprono la sfilata) e la Sigürtà (la sicurezza, che accompagna gli zappatori).
La maschera di maggior rilievo è però senza dubbio il Carlisepp (abbreviazione di Carlo Giuseppe), un fantoccio che viene appeso in Piazza San Giovanni davanti alla Chiesa e che rappresenta il vecchio anno appena terminato. Il giorno del Martedì Grasso il Carlisepp, questa volta interpretato da una persona in carne ed ossa la cui identità non verrà mai svelata, scappa attraverso le vie del paese e viene inseguito da tutte le altre maschere. Una volta catturato, la persona viene nuovamente sostituita dal fantoccio che, portato di nuovo in piazza, allo scoccare della mezzanotte viene bruciato tra i rumori dei campanacci, che segnano di fatto la fine del Carnevale e l’inizio della Quaresima.
ERBONNE, UN SALTO INDIETRO NEL TEMPO
Pur essendo amministrativamente una frazione di San Fedele d’Intelvi, Erbonne non si trova nell’omonima valle, bensì nella Val Breggia, che in Svizzera prende in nome di Val di Muggio o Val de Mücc nella variante dialettale locale. In territorio italiano, il paese più vicino è però Casasco d’Intelvi, separato da circa 6 Km di strada carrozzabile costruita negli anni 50, mentre in Svizzera, a circa 1 Km di sentiero, si trova la sua gemella Scudellate, paese con cui Erbonne condivide tanta storia fin dai tempi antichi, nonostante i due paesi siano separati dal confine. Alcune ricerche hanno dimostrato come la zona fosse popolata, seppur saltuariamente, fin dai tempi dell’uomo di Neanderthal ed il villaggio attuale risale a circa 3000 anni fa, 250 anni prima della fondazione di Roma. Dopo aver raggiunto circa 200 abitanti negli anni precedenti la prima guerra mondiale, la popolazione di Erbonne ha iniziato a calare in modo inesorabile e ad oggi nel paese sopravvivono solo 9 anziani; tutti questi fanno di cognome Puricelli (cittadini italiani) oppure Cereghetti (svizzeri). Nel 2005, su iniziativa del Comune di San Fedele d’Intelvi e della Comunità Montana della Val di Muggio, è stato realizzato un ponte ciclopedonale che collega più velocemente Erbonne con Scudellate. La vecchia caserma della Guardia di Finanza, dismessa dal 1977, è stata trasformata in un piccolo museo che raccoglie alcuni cimeli donati da ex Finanzieri ed ex contrabbandieri, come vecchie uniformi, zaini per il trasporto di merci di contrabbando, registri doganali ecc., a testimonianza di un periodo in cui il contrabbando, pur essendo formalmente illegale, era una vera e propria attività di sussistenza tanto per gli italiani, quanto per gli svizzeri.
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