A volte ci dicono che non esiste altra strada che quella delle macchine, per raggiungere quel paese dove dobbiamo andare. Ce lo dicono con convinzione. Eppure andando a vedere di persona non è così: esistono leggeri sentieri dimenticati da tutti, esili come fili di ragnatela, che collegano due strade sterrate altrettanto secondarie e che nessun satellite, nessun automobilista, nessun fantasma conosce…
Bisogna essere di carne ed ossa e andare a vedere di persona… ma quando trovi quel passaggio che ti fa saltare tre chilometri di strada provinciale e che magari passa per un ponte di tufo e un ruscello per le pecore, senti davvero che tutta l’Italia è un tesoro di tracciati millenari…
Il percorso
Da Piazza Umberto I andiamo verso il ponte di Bassano e poco prima di esso giriamo a sinistra in discesa. Andiamo verso il lavatoio e non sotto gli archi del ponte. E’ un luogo molto suggestivo del paese, con cascatelle e forre rigogliose. Dunque arrivate alla strada asfaltata e girate a sinistra costeggiando il muro in tufo e le cantine (foto). Arriverete così ad un piazzale. A destra indica Roma, a sinistra “Impianti sportivi”. Noi andiamo dritti al centro.
Questa strada vi porterà ad un’edicola con la Madonna e ad un’iscrizione per i viandanti (foto). Andiamo avanti dopo aver salutato Maria…
All’altezza di una villa color pesca (foto) e un cartello Consorzio Stradale Piana Moretto (foto) girate a destra per una strada bianca. Troverete così un bivio a T e girando a destra vedrete che dopo breve la strada sterrata finisce e inizia un sentierino di campagna. Lo percorrete tutto oltrepassando una recinzione per gli animali e arriverete ad un piazzale erboso, da cui si vede la forra sottostante e la strada delle macchine che dobbiamo raggiungere. A destra del piazzale scende un sentiero che in fondo, con un ponte, vi fa passare il ruscello. Da qui andate verso il casaletto abbandonato (foto) e risalite alla strada asfaltata oltrepassando un semplice cancelletto. Da qui parte subito una strada sterrata avanti a voi, denominata Strada Vicinale Piano Cucuzza, che imboccate.
Andate sempre dritti per qualche chilometro. La strada diventa sterrata e giunge infine ad una asfaltata, oltre la quale c’è il casello del treno (foto). Se passate il casello vedrete che parte una strada sterrata alla sua destra. La dobbiamo prendere e percorrere costeggiando la ferrovia. Da sinistra arriverà dopo breve una strada ma noi ci manteniamo sulla destra. Arriverete così ad un sottopasso (foto) che non va preso. Noi infatti dobbiamo mantenerci alla sinistra della ferrovia. Nei pressi di un altro passaggio a livello andiamo sempre dritti e dunque il sentiero arriverà con un incrocio alla strada delle macchine. Noi andiamo dritti e all’incrocio successivo proseguiamo per la cava di pozzolana, mentre al bivio successivo andiamo a destra non seguendo più le indicazioni per la cava.
Dopo essere passati sotto l’arco della ferrovia vi troverete davanti i binari della ferrovia abbandonata Civitavecchia – Orte. Qui ci sono due possibilità: A) mantenersi sul sentiero e girare al primo bivio a destra. B) andare per la ferrovia abbandonata e lasciarla solo quando passerà sopra al sentiero di cui sopra, facilmente raggiungibile tramite una discesa dopo il ponte (vedi gpx). Entrambe queste possibilità vi portano a Capranica e allo stesso punto, da cui prosegue la nostra descrizione:
Attenzione però: nel maggio del 2019 questo secondo tratto è stato trovato chiuso dai rovi quindi è altamente consigliato non fare riferimento alla seconda possibilità ma solo alla prima, in attesa che qualcuno, prima o poi, ripristini l’antica ferrovia come via pedonale.
Da questo sentiero infatti si va avanti e si entra nelle case nuove di Capranica. Qui ci sono anche le indicazioni della Francigena, che ci porterà facilmente, dopo una salita a sinistra, al centro del paese.
A volte ci dicono che non esiste altra strada che quella delle macchine, per raggiungere quel paese dove dobbiamo andare. Ce lo dicono con convinzione. Eppure andando a vedere di persona non è così: esistono leggeri sentieri dimenticati da tutti, esili come fili di ragnatela, che collegano due strade sterrate altrettanto secondarie e che nessun satellite, nessun automobilista, nessun fantasma conosce… Bisogna essere di carne ed ossa e andare a vedere di persona… ma quando trovi quel passaggio che ti…
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