Questo progetto nasce dalla scommessa che tutta l’Italia sia percorribile a piedi, senza macchina, senza nemmeno prendere un treno o un bus. L’idea è che ognuno di noi può condividere i percorsi a piedi che conosce. Una mappatura del nostro territorio, tale da farci esclamare: “Ammappa l’Italia!“.
Boario Terme Malegno
- Regione: Lombardia
- Durata: 4 ore
- Difficoltà: escursionistico
- Natura: 75%
- Percorribilità: piedi
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TERZA TAPPA DELLA VIA VALERIANA. DA BOARIO TERME A MALEGNO. La nostra tappa inizia dal piazzale antistante l’ingresso delle Terme di Boario, da dove prendiamo la strada in salita, Via Manzoni, che seguiamo fino al tornante, dove svoltiamo a destra su Via Valgimigli Manara, che lasciamo poco dopo all’incrocio con Via Panoramica, che seguiamo girando a destra. Proseguiamo su questa strada asfaltata fino all’inizio di Erbanno. All’incrocio proseguiamo diritti e in salita su Via della Torre. Entrati nel centro storico…
La bacheca del percorso
Boario Terme. L’abitato si sviluppa all’inizio del XX secolo grazie alla presenza delle Terme. La fama delle acque di Boario risalirebbe al XV secolo e ne fa menzione anche Alessandro Manzoni, ma solamente intorno al 1840-1850 si assiste ad un grande rilancio della zona e si edifica l’albergo Antica Fonte. Negli anni successivi la zona, grazie al turismo termale, si espande notevolmente con la costruzione di numerosi alberghi e abitazioni. Le Terme di Boario comprendono un vasto parco naturale (150.000 ettari) con al suo interno alcuni edifici in stile liberty (1906). Importante edificio è la Chiesa di Santa Maria delle Nevi (1957). Erbanno. Il paese presenta ancora l’aspetto dell’antico borgo medievale, con numerosi palazzi nobiliari, cortili, portali decorati e viuzze. Merita sicuramente una visita la Chiesa di Santa Maria in Restello (1525), eretta per volere della nobile famiglia Federici come cappella privata. L’interno dell’edificio presenta importanti affreschi di Callisto Piazza eseguiti nel 1552. Altri edifici religiosi sono la Chiesa Parrocchiale di San Rocco (1780-1844) e la piccola Chiesa di San Gottardo (XV-XVII secolo). Ai piedi del borgo, presso la Provinciale, si trova la Chiesetta di San Martino (XI-XV secolo), prima parrocchiale e poi cappella dell’ex cimitero. Annunciata di Piancogno. Piccolo paesello di poche case che sorge tra i vigneti e i terrazzamenti. Lungo il percorso si possono ammirare numerose rocce con presenza di incisioni e graffiti rupestri di varie epoche. Il monumento più importante che si può visitare è il Convento dell’Annunciata edificato nel XV secolo, costituito da una chiesa in stile tardo gotico lombardo, con un portale in pietra simona riccamente decorato. L’interno è a navata unica con cappelle laterali, sempre in stile gotico, che ospitano affreschi e pregevoli oli su tela di epoche differenti. La dedica all’Annunciazione di Maria si nota nella serie di suggestivi affreschi dipinti nel 1475 dal pittore Giovanni Pietro da Cemmo. Interessanti sono gli affreschi della Passione di Cristo sulla parete divisoria tra il coro e il resto della chiesa, eseguiti nel 1450. Il convento, oggi meta di pellegrinaggio, contiene la cella-museo del Beato Innocenzo da Berzo. Ossimo Inferiore. Il paese sorge sul passo orientale dell’altipiano di Borno, in una conca delimitata dal Dosso di San Damiano e digradante verso la profonda forra del torrente Trobiolo. Su uno sperone di roccia che domina la valle si può visitare la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano (XVII secolo). Nelle vicinanze dell’abitato sono state rinvenute numerose stele votive incise di epoca preistorica, visibili nel Parco Archeologico di Asinino-Anvoia. Malegno. Borgo medievale che conserva abitazioni con portali decorati e scorci suggestivi. Le testimonianze più antiche di presenza umana nella zona del paese sono rappresentate dal rinvenimento di due stele incise di epoca preistorica (ora conservate al Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica a Capo di Ponte). Due sono le chiese presenti: l’ex Chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea (XV-XVII secolo) con affreschi del XV secolo e la Chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea (1706-1709). Interessante anche il Museo “Le Fudine” (Fucine in dialetto locale) in Via Sant’Antonio, monumento di archeologia industriale risalente al XIV-XV secolo e ristrutturato nei secoli successivi. Fuori dal centro storico, lungo la via per Cividate Camuno, accanto al fiume Oglio si può vedere la Chiesa di Santa Maria al Ponte (XIV secolo).
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