La tappa (la prima del percorso che da Bolzano risale la media Val d’Adige in direzione di Merano) risulta essere molto affascinante dal punto di vista del paesaggio e delle bellezze artistiche disseminate lungo il cammino. La sua semplicità, data da uno scarso dislivello da affrontare unito ad un generale buon fondo per il cammino, la rendono un’ottima passeggiata, adatta anche a chiunque voglia scappare dalla frenesia cittadina per spendere qualche ora fra castelli medioevali, vigneti, chiese e belle vedute sulla città.
La val d’Adige, ben servita in generale per quel che riguarda i mezzi pubblici, è anche di facile gestione per quel che riguarda la logistica. Si può infatti ritornare molto agilmente e in giornata, nel centro storico di Bolzano, grazie a diverse linee di autobus o tramite la linea ferroviaria che corre a fondovalle parallelamente alla statale Merano-Bolzano.
D’obbligo una sosta a Castel Firmiano, che domina dall’alto l’imbocco della valle e la conca di Bolzano. Posto a Sud Ovest rispetto ad essa e a strapiombo sulla riva destra dell’Adige, ospita dal Giugno 2006, la sede principale del circuito museale chiamato Messner Mountain Museum, voluto e progettato dal famoso scalatore altoatesino.
Il percorso
La storica Piazza Walther Von Der Vogelweide rappresenta il centro topografico e storico della città. Posta alle spalle della Cattedrale di Bolzano intitolata a S.M. Assunta, all’ombra delle guglie del campanile, dista 250 mt dalla Chiesa dei Domenicani dal suo incantevole chiostro e dall’antistante Piazza Domenicani.
La piazza è raggiungibile in linea retta, ponendo le spalle all’austera statua del poeta altoatesino Walther, che domina la piazza, e imboccando la via sulla nostra destra. E’ consigliato però, perdersi qualche minuto nel centro cittadino allungando il tragitto, ma godendosi prima la piccola Piazza del Grano, per raggiungere da lì la centralissima Via dei Portici, (passando per il vicolo della pesa) cuore del commercio e del passeggio domenicale, impreziosito dalle belle facciate signorili affrescate. Raggiungere quindi la piazza dei Domenicani, svoltando a sinistra su via Obstmark appena raggiunta la Piazza delle Erbe che ospita in pianta stabile un colorato mercatino dove poter trovare generi di tutti i tipi, dai prodotti alimentari tipici a variopinti mazzi di fiori di stagione.
Da Piazza Domenicani, piegare a sinistra e attraversare L.go Adolph Kolping per imboccare poi Via dell’Ospedale, raggiungere il moderno Museo di arte contemporanea Museion e attraversare il torrente Talvera alle spalle di esso mediante una delle due passerelle ciclopedonali.
Giunti alla fine della passerella, raggiungere Via Orazio attraversando la fitta rete di vicoli pedonali di fronte a noi che attraversano delle basse villette di diverse epoche.
Al fondo, via Orazio, si apre sull’ampia Piazza del Tribunale riconoscibile dalla grande scalinata e dall’imponente colonnato bianco in stile fascista del Palazzo degli Uffici Finanziari.
Seguendo C.so Italia tenendo la sinistra, dopo un centinaio di metri, si incontra la parrocchia di Cristo Re e dopo altri duecento metri si incrocia la trafficata via Druso. Girare a destra al semaforo per poi andare a cercare -sul lato sinistro della strada- una piccola via pedonale chiamata della Visitazione che inizia pochi metri dopo il semaforo con via Gaismar. Percorrerla tutta (attenzione: continua anche dopo l’incrocio con Via Dalmazia/Viale Europa sfalsata di 70 Mt sulla destra) per poi imboccare, al bivio a sinistra, Via Belluno e dopo aver attraversato dei giardinetti far i palazzi, andare ad incrociare Via Cagliari. Girando a destra e poi subito alla prima sinistra si raggiunge via Bari che attraversa il Quartiere delle Semirurali, particolare zona divisa in lotti costruiti a partire dagli anni ’30 in poi, in pura ottica abitativa operaia. E’ consigliato spendere qualche minuto, perdendosi, fra questi curiosi cortili, giardinetti e piccole vie interne, circondati da diverse architetture di diversi decenni del ‘900.
Raggiunto il fiume, all’altezza di una pista di pattinaggio outdoor, posta sotto la massicciata dell’argine dell’Isarco, è possibile salire sulla pista ciclopedonale. Da qui, oltre alla vista sul fiume è possibile osservare le cime che si stagliano alla nostra destra, indicando la giusta direzione di marcia e l’imbocco della Val d’Adige.
Seguendo la pista ciclabile lungo il fiume Isarco, passare sotto il viadotto autostradale e, lasciato sulla destra lo stabilimento di depurazione delle acque pubbliche, svoltare a destra all’altezza di una piccola area di sosta con panchine e fontanella (acqua potabile) per andare a seguire la pista ciclabile sulla destra che corre parallela al fiume Adige e che ci porta proprio sotto la rocca di Castel Firmiano già ben visibile con la sua torre circolare in alto a sinistra.
Dopo circa un chilometro, attraversare il ponte di ferro ad uso ciclopedonale ben riconoscibile sulla sinistra, all’altezza di alcune costruzioni tipiche altotesine dall’altra parte del fiume in località Ponte Adige/Sigmundskorn
Dopo appena 70 mt sulla sinistra si può incrociare il ripido sentiero che sale al castello, palinato con segnaletica rossa e bianca “01” in direzione Lago di Monticolo/Montiggler See (2h)
Dopo la visita a Castel Firmiano, uno dei più antichi e importanti castelli dell’Alto Adige, le cui prime testimonianze risalgono addirittura al 945 d.C., raggiungere la località di Fragarto passando attraverso un’incantevole sentiero tra i vigneti di Lagrein. Per imboccarlo basta seguire, in discesa dal castello, un breve tratto di strada asfaltata in direzione dei tetti sottostanti. Sulla destra una magnifica costruzione immersa nelle vigne, si disegna nitida sullo spettacolare sfondo del Castel Firmiano, da qui visibile in tutta la sua interezza.
Ricongiungendosi con la sottostante Weinstrasse, girando sulla destra, dopo pochi passi e subito superata una pensilina dei pullmann imboccare lo stretto sentierino che scende ripido a sinistra verso le vigne. E’ facilmente riconoscibile anche grazie ad un grazioso archetto vegetale sopra un cancelletto aperto.
Seguire la strada lastricata in discesa che offre una meravigliosa vista sul cimitero della località di Fragarto letteralmente immerso fra le vigne. Raggiunto il centro del paese, si può sostare all’ombra della parrocchia di S. Giuseppe, dove poter anche consultare diversi dettagliati cartelloni municipali riportanti le varie mappe della zona e indicanti i nomi delle cime circostanti e dei sentieri più battuti.
Lasciandosi alla spalle la piazzetta, proseguire in discesa fino a ricongiungersi con Via Bolzano per imboccarla in salita a sinistra, Dopo nemmeno 400 mt, sul lato destro della strada, in concomitanza di una bella abitazione privata, attraversare il cancello di rete verde per scendere lungo un sentiero fra i campi coltivati a mele. Puntare il grosso traliccio elettrico ben visibile dall’alto, per passarci esattamente sotto, camminando su di un’ampia strada di servizio fra gli alberi.
Raggiunto il canale di fronte a noi, dopo nemmeno 300 metri, superarlo con il ponticello alla nostra sinistra distante un centinaio di passi e continuare fra i campi sempre dritto. Di fronte a noi è ben riconoscibile un piccolo cavalcavia della Ss42 usato per attraversare un corso d’acqua incanalato fra sponde di cemento oblique. Per passare sotto il cavalcavia, bisogna porre una minima attenzione vista la forte inclinazione del terreno. I camminatori più alti, potrebbero anche dover chinare la testa! Il passaggio non è dei più pratici, ma assolutamente percorribile in totale sicurezza e non è più lungo di 30 mt.
Sbucati da sotto il cavalcavia, di fronte, imboccare il lungo rettilineo di Via Maso Pill che non si abbandonerà più per almeno 2,5Km, con a sinistra un canale e a destra campi di mele, fino a raggiungere le prime case e i magazzini industriali della località Riva di Sotto. Girare a sinistra sulla Sp54 e dopo circa 200 Mt, al bivio, girare a destra sulla via secondaria chiamata Strada Riva di Sotto.
Questa località, è un buon punto di sosta, sia per rifornirsi di acqua che di cibo, nel caso in cui non si abbia il pranzo al sacco. Ci sono infatti a breve distanza dal bivio, un ristorante, una pizzeria e una vineria.
In alto, sulla sinistra sono ben riconoscibili le rovine del Castel d’Appiano. Per visitare il sito, si può allungare ulteriormente la gita di 45 minuti andando a incrociare a sinistra (dopo circa 0,5 km sulla strada Riva di Sotto) il sentiero in forte salita fra la vegetazione proprio al di sotto delle imponenti pareti rocciose, che è palinato con segnaletica rossa e bianca “2b. Missiano-Andriano” in direzione di Missiano.
In caso contrario continuare diritto sulla stradina secondaria tenendosi sempre sulla sinistra le pareti rocciose e superando dopo circa 1 Km un campo da golf in mezzo ai vigneti, sulla destra.
Giunti alla fine della strada girare a destra in direzione del paese di Andriano ormai distante non più di 500 mt. Il sentiero di fronte, invece, non è percorribile e porta all’interno di una cava.
Il centro di Andriano si sviluppa intorno alla P.zza Sant’Urbano sita proprio di fronte al caratteristico all’albergo Schwarzer Adler distinguibile dalla particolare tettoia a padiglione sostenuta da una colonna rotonda. Da visitare, anche la parrocchia di San Valentino -a 100 mt dalla piazza- con la bella pala d’altare del XVII sec. raffigurante il santo che cura i malati.
Per raggiungere il paese di Terlano posto sull’altro lato della val d’Adige, ben visibile a circa 3 km di distanza, imboccare l’ampia strada del Sole, che in discesa, collega il paese alla Ss38 MeBo di fondovalle. Superarla passando un cavalcavia (marciapiede sul lato destro di marcia) e alla fine della discesa, superata sia la statale sia il fiume Adige, piegare a destra per girare di 180° e andare a prendere la ciclopedonale (ben segnalata) dell’Adige, passando questa volta sotto il cavalcavia che si è appena attraversato, puntando la cima della valle. 100 Mt dopo, ben visibile fra i campi di meli, prendere una stradina sulla destra, asfaltata prima, sterrata poi, che in nemmeno dieci minuti porta al passaggio pedonale che attraversa i binari in concomitanza della piccola, ma ben attrezzata, stazione ferroviaria di Terlano.
A pochi passi dalla stazione, si può concludere la tappa visitando la duecentesca chiesa di S. Maria Assunta, ben riconoscibile al centro della piazza grazie allo slanciato campanile, al tetto di tegole colorate e, sulla facciata, il gigantesco affresco di San Cristoforo che da il benvenuto ai viandanti.
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