Anello delle cime di Gilba Superiore
Mappato da José (Compagnia dell’Anello)
Le previsioni meteo sono buone tanto da permetterci di programmare un bell’anello in quel del Vallone di Gilba che alcuni di noi ancora non conoscono.
La Compagnia oggi è arricchita dalla presenza di Carla e dal ritorno di Osvaldo alla forma migliore, tanto da raggiungere per primo tutte le cime odierne, ben tre.
Il Vallone di Gilba (Girbo) è una valle laterale della Val Varaita che si estende per una decina di chilometri a partire da Brossasco; il bivio di accesso si trova quasi all’uscita del paese sulla destra (palina direzionale) e si percorre una stretta strada asfaltata con cui, seguendo sempre le indicazioni per Danna, si raggiunge la borgata così denominata dove possiamo lasciare le auto ai lati della strada prima dell’inizio delle case (1335 m).
Danna rappresenta il nucleo principale delle borgate di Gilba a cui il relativo isolamento conferisce un fascino misterioso, con case ben ristrutturate e una bella fontana ancora ricca di acqua che sgorga da un bel rubinetto inserito nel muro di pietra che la circonda su due lati.
Proseguendo deviamo a destra seguendo la freccia direzionale e raggiungiamo dapprima un bel forno, superiamo un passaggio ad arco in pietra e più avanti, ai limiti dell’abitato, ci fermiamo ad ammirare la chiesa dedicata a Maria Assunta, con l’ampio portico arricchito da affreschi in ottimo stato di conservazione.
La strada continua oltre il portico della chiesa e sale in dolce pendenza fino al bivio di un sentiero per il Colle del Prete, che lasciamo a sinistra, per proseguire su bel percorso soleggiato ricoperto dalle rosse foglie di faggio e circondati dal giallo dei larici e delle betulle, fino a giungere al Colle di Gilba (Pian Pilon 1521 m).
Qui ci fermiamo ad ammirare lo splendido paesaggio che ci circonda godendo del calore del sole in questa giornata splendida per niente novembrina. E’ un punto di incrocio di alcuni sentieri: a ovest verso Colle del Prete, a nord-est verso Sanfront, Pian Munè e i valloni di Paesana. Noi invece deviamo decisamente a destra, in direzione est, per risalire l’erta rampa pascoliva che in breve ci porta all’arrotondata cima del Bric la Piata (1731 m), il punto più elevato del nostro percorso.
La vista è spettacolare, già durante la salita il Monviso imbiancato iniziava ad affacciarsi dietro la dorsale di Testa di Garitta Nuova mentre ora appare in tutta la sua maestosità. Più sotto ci appare Pian Munè, mentre la pianura è avvolta nella nebbia da cui sbuca il Mombracco.
Proseguiamo il nostro cammino sulla dorsale spartiacque che separa la Valle Po e la Val Varaita in mezzo a onde di prati e pascoli, declivi dolci e soleggiati, da cui forse deriva il nome stesso del vallone (Gilba dal latino gibba, “gobba o collina”) e scendiamo al Colle dell’Arsep (1686 m.).
Superato il bivio per San Bernardo di Sanfront risaliamo la cima prativa di Bric Arpiol (1713 m).
Dopo una leggera discesa risaliamo nuovamente, su tracciato ben evidente, la rocciosa cima di Bric la Costa (1713 m.) per poi affrontare la ripida china fino alla cappella di San Bernardo di Gilba (1517 m.) con ampio portico sulla facciata. Qui, Il 18 agosto di ogni anno, si celebra la festa di S. Bernardo cui la chiesa è dedicata.
Da questo valico è possibile scendere a Gambasca, in Val Po, passando per il Pian della Croce.
Vista l’ora, visto il panorama, vista la temperatura mite ci fermiamo per la pausa pranzo attorno all’esile fontana grati della splendida giornata di sole.
Finita la pausa rinunciamo a risalire la Cima Grimbassa e imbocchiamo il “Sentiero delle Barme” che si diparte subito sotto la cappella, (cartello direzionale).
Seguendo la direzione Danna – Lantermini su un’ampia stradina superiamo un primo bivio tenendo la destra. Procediamo all’ombra di una fitta pineta e raggiungiamo più in basso un secondo bivio dove la strada piega a sinistra mentre noi proseguiamo al dritto su un sentiero che si inoltra in un bosco di betulle per poi proseguire su una vecchia mulattiera ricoperta di foglie secche, a tratti molto ripida, fiancheggiata da tratti di muretti a secco in mezzo al fitto bosco.
Superando agilmente tronchi crollati, senza deviare verso Borgata Tecchiasso, raggiungiamo una strada in terra battuta dove abbandoniamo il sentiero e scendiamo su comoda strada, che più a valle diventa asfaltata, fino a giungere al bivio con la strada che risale da valle.
Oltrepassiamo un pilone, voto di guerra dei fratelli Seimand, con un affresco della sacra famiglia, opera del pittore Testa di San Peyre del 1929 (1322 m) e in pochi minuti raggiungiamo le auto dove chiudiamo l’anello odierno.
Commenta con Wordpress