Per raggiungere l’inizio del nostro percorso dobbiamo arrivare a Como in Piazza De Gasperi 4, da dove si prende la Funicolare ( www.funicolare.it) per Brunate. Grazie alla salita in Funicolare, che ci regala una vista emozionante sulla città e il primo bacino del lago di Como, arriviamo in meno di 10 minuti a Brunate (mt. 715 . s.l.m.). Qui possiamo visitare, uscendo dal nostro itinerario, la chiesa di Sant Andrea e il Faro di San Maurizio, da cui partono altri percorsi a piedi per le cime più vicine del Boletto e Bolettone, Castel D’Ardona e Palanzone sulla Dorsale Lariana.
Il nostro percorso invece inizia immediatamente sotto la fermata della funicolare.
L’unico tratto sulla strada asfaltata dura 10 minuti e inizia in via Roma, si prosegue verso destra, in direzione “Nidrino”, dopo aver ammirato dal ponticello, sopra la funicolare, il panorama su Villa Olmo, Cernobbio e il Canton Ticino. Se la giornata è limpida possiamo vedere la catena delle Alpi con il Monte Rosa.
La via Roma è caratterizzata da bellissime ville in stile Liberty e dal susseguirsi di opere architettoniche eclettiche e uniche. Oltre una particolare fontana della Campari, si prosegue sulla via Nidrino che conduce al campo sportivo, superato il quale, sulla destra, s’imbocca un piccolo sentiero segnalato, indicazione Strada Regia, che scende nel bosco. D’ora in poi il nostro percorso sarà in lieve discesa. Il sentiero inizialmente è stretto e immerso nella boscaglia, ma ben visibile e facilmente percorribile a piedi, in fila indiana. La parte del comune di Brunate attraversa diverse valli e ci sono alcuni ponticelli spesso non ben tenuti, è forse l’unica parte difficoltosa dell’intero percorso.
Giunti nel comune di Blevio, invece, il territorio si fa leggermente più pianeggiante e molto ben tenuto, il sentiero è più largo e libero dalla boscaglia, si possono intravedere, tra bei castani, squarci di panorama sul lago. Qui incontreremo più facilmente cartelli di segnaletica, sta a noi decidere se scendere a Blevio, dove si possono visitare le sette frazioni, meravigliosi balconi sul lago dalla vista superlativa, che hanno accesso ai Monti o proseguire per il nostro itinerario seguendo l’indicazione per Montepiatto.
In località Monti di Blevio si trovano alcuni massi erratici, i più grandi sono la “Pietra de Nairola” e “Pietra del Luf”, giunti fino a noi dall’ultima glaciazione, staccati dalla forza erosiva dei ghiacciai dalla Valtellina per rimanere sul nostro territorio dopo il disgelo. Dopo circa un’ora di cammino da Brunate si arriva a una graziosa cappellina bianca, con una splendida vista lago, dedicata alla Madonna che sovrasta il piccolo gruppo di case della località Monti di Sorto, alcuni prati lungo il percorso invitano a una sosta breve per un po’ di riposo, una colazione al sacco o un giro in altalena. La strada prosegue in direzione Montepiatto e ancora nel comune di Blevio s’inoltra in una splendida faggeta.
Dopo circa mezz’ora di facile cammino si arriva a Montepiatto (mt. 610 s.l.m.) che si trova nel comune di Torno. Il paesino di case estive recuperate da vecchie cascine è visitabile e con una deviazione di circa 15 minuti, in lieve salita, si arriva fino alla chiesa di Santa Elisabetta da cui si gode un bel panorama sul lago e dietro alla chiesa nel bosco si segue l’indicazione per la “Pietra Pendula”, incredibile masso erratico composto di due pietre sovrapposte, dalla forma di fungo, intorno alla quale sono nate molte leggende. Da Montepiatto, circa a metà paese, si può prendere il sentiero in salita e poco curato per il Castel D’Ardona, rudere di un castello costruito alla fine dell’ottocento, ormai completamente invaso dalla vegetazione, sul culmine di un picco montagnoso, raggiungibile anche dalla via Dorsale del Triangolo Lariano, che parte da Brunate, (il consiglio è di effettuare il percorso al contrario, cioè partendo da Brunate e finendo a Montepiatto). Da Montepiatto si può scendere a Torno da due vie, la più corta, di circa 30 minuti, parte dall’inizio del paesino ed è solo pedonale, è detta “Vall de Cornu”, con splendidi scorci sul lago, la seconda parte dalla fine del paesino è detta “Strada de Caval” ed è ricca di tornanti e carrozzabile per i fuoristrada. Il nostro itinerario prosegue invece attraverso l’abitato fino a un Crocefisso che delimita il crocevia a destra per un itinerario che porterebbe alle colme, a sinistra per la suddetta carrozzabile per Torno e la strada centrale che prosegue sul nostro itinerario.
L’indicazione da seguire è per Piazzaga. Qui la passeggiata di circa mezz’ora è totalmente pianeggiante e serpeggia tra continue curve dovute alle numerose valli da cui spesso, se la stagione è piovosa, scendono limpidi torrentelli.
Questa strada è percorsa anche dai fuoristrada.
In meno di mezz’ora si arriva al bivio in cui possiamo scegliere di salire continuando sulla carrozzabile fino al prato di “Repiano” e proseguire sulla stessa strada in discesa fino all’abitato oppure deviare a sinistra per un sentiero solo pedonale, detto “di Oca”, in lieve discesa, tra splendidi boschi di castano e betulle e massi erratici, che in breve porta a Piazzaga (mt. 556 s.l.m.) dopo circa 2 ore e mezza di cammino dalla Funicolare di Brunate. Qui si possono visitare le viuzze tra le baite in pietra e la Chiesetta della Madonna Assunta (1937), situata oltre l’abitato, ai margini di un grande prato che invita al gioco e al riposo. Da qui parte un sentiero che porta in circa un’ora di cammino al paese di Molina di Faggeto, attraverso le valli del Foo e del Colorèè, confine naturale dei comuni di Torno e Faggeto (i due torrenti confluiscono in quello che a valle diventerà la famosa fonte a intermittenza della Pliniana, descritta da Plinio, come fenomeno carsico), da qui è poi possibile raggiungere Como con un servizio di bus (ASF-C31).
A Piazzaga è possibile pranzare in un accogliente Crotto (www.crottopiazzaga.com) con una gustosa cucina tipica lombarda.
Lasciamo Piazzaga scendendo per la mulattiera tra splendidi boschi fino al ponte sul torrente di “Travaina”, dove vi è anche una cappellina, da cui è possibile una breve deviazione per visitare i “Massi Avelli” (grandi massi erratici nei quali sono stati scavati dei loculi sepolcrali, da popolazioni stanziali, in epoca presumibilmente preromana) in località “Negrenza” (ruderi di cascine abbandonate e coperte di vegetazione). Il più particolare e il più grande si trova un poco distante in una suggestiva radura nel bosco, si accede alla cima del masso, grazie a una scala a pioli. Il circuito, di circa mezz’ora, riporta al ponte di Travaina. Continuando a scendere si attraversa la suggestiva “Porta di Travaina”, anticamente, chiunque la attraversava, era costretto al pagamento di una gabella, è detta anche “Porta di Spagnoo”, pare siano stati gli spagnoli che occupavano l’Italia del nord a costruirla. Ancora oggi i Tornaschi lasciano come obolo un sassolino, per pagare il pedaggio. La strada scende ora più dolcemente, lasciando intravedere il panorama sul lago e passando tra cascinali e antiche stalle, orti e prati.
Arrivati a Torno, (dopo circa mezz’ora di percorso da Piazzaga, escludendo la deviazione), alla fine del nostro percorso a piedi, si possono visitare l’antica chiesa romanica di San Giovanni (XIII sec.) ricca di storia e leggende e l’annesso cimitero anch’esso ricco di monumenti e una bella vista sul lago.
Percorrendo lo splendido abitato si può fermarsi in Piazza Caronti dove il servizio dei bus (C30/C31/C32- www.asfautolinee.it) ci può portare a Como in 10/15 minuti, ma consiglio di continuare fino al lago, in Piazza Casartelli, in località “Riva”, qui si trova la bella chiesa parrocchiale di Santa Tecla (di origine romanica) ed è possibile passeggiare nella soleggiata piazza che si affaccia sul molo, ricco di barche di legno e ristorarsi al Bar Italia. Da qui possiamo prendere un battello (www.navigazionelaghi.it), che ci porta a Como, in circa 40 minuti, solcando le acque del primo bacino tra altri impareggiabili panorami su ville bellissime e ridenti paesini, sino alla città.
Ciao. Ho avuto l’occasione di fare questa escursione, Non voglio entrare nel merito (molto soggettivo!!) della descrizione, Però mi permetto di consigliarvi una postilla: la discesa a Torno è molto impegnativa muscolarmente. Per cui è consigliabile, per chi soffre più la discesa che la salita, effettuare la gita al contrario. Così facendo, anche i pizzocheri alla trattoria del Montepiatto saranno più gustosi….
Grazie per il servizio che rendete alla comunità dei piedi puzzoni.
Ciao luigi, grazie per la tua segnalazione. Già il tuo commento funge da aiuto in questo senso per chi la farà…