Bruxelles

Così ci riposiamo dal nostro cammino, dal nostro imbracciare lo zaino ogni giorno, dal nostro percorrere le vie d’Europa per cinque mesi e mezzo, giunti al termine di quello che abbiamo chiamato Paese Europa. E terminiamo dentro le parole e nei ringraziamenti: non è affatto scontato che una delegazione di parlamentari trovino il tempo di ascoltarci, si scomodino per due semplici cittadini, per quanto questo dovrebbe essere una parte del loro lavoro. Ma i ringraziamenti nel nostro caso non sono soltanto formali perché questo incontro con voi oggi, stabilito a monte del viaggio e facente parte del progetto stesso, ci ha dato la possibilità di aggiungere il livello politico-istituzionale al nostro camminare.

Io, Marina e Bricco, decidendo di camminare per 162 giorni consecutivi in Europa abbiamo deciso di gettarci in un’ottica che fosse al di là di quella meramente turistica. Si dice che camminare sia allontanarsi, da tutto e da tutti, ritrovare se stessi nella solitudine del proprio passo, rifiatare dalla faticosa quotidianità che stritola le coscienze. Non per noi. Il nostro è stato un viaggio iniziato nelle gambe e nel respiro, e arrivato fino a qui, il cuore “sociale” dell’Europa. In questo modo abbiamo potuto parlare con le persone che incontravamo non solo di chi fossero e di cosa volessero dalle proprie vite, ma anche di cosa sia la politica, la società e le istituzioni. In questo modo abbiamo aggiunto alla fatica del camminare, del trovare alloggio e del progettare le escursioni al di fuori delle vie principali, quella del parlare con le persone, dell’interrogare noi stessi su cosa vedevamo e del riportare quotidianamente tutto questo sul sito Ammappalitalia.it e sui social network. Abbiamo raccolto materiale dai territori. Abbiamo ascoltato, scritto, fotografato e registrato suoni. E rifacendoci ai Missi Dominici dell’epoca di Carlo Magno, inviati a coppia a percorrere l’Impero e raccogliere informazioni e lamentele, ci siamo fatti “Postini di una volta” e siamo qui a riportare tutti i messaggi delle persone che abbiamo incontrato.

Ci teniamo a dire che Bruxelles per noi non è una meta religiosa, come lo è Santiago o Roma per il pellegrino, che ha il potere di esaurire il senso del nostro cammino. Senza Bruxelles sarebbe solo mancato un livello al nostro sguardo. Bruxelles è stata per noi un pretesto, nell’accezione latina del termine, un “ornamento” che ha indirizzato la marcia. Ad un primo sguardo superficiale infatti l’ultima tappa di un viaggio è la meta che riempie di significato la strada percorsa. Sempre presente nella mente del camminatore lo aiuta ad andare avanti e spinge a sé con la sua forza simbolica. Ma per noi non è stato così. Per noi Bruxelles è più che altro la chiusura momentanea del nostro esserci messi in cammino, come fossimo tornati a casa in un tragitto di natura circolare, dove l’attenzione non può essere posta sulla meta simbolica scelta, ma si sposta sul territorio attraversato. Non Marco, né Marina, né Bricco e neanche Bruxelles sono i protagonisti, ma i 170 paesi percorsi e le migliaia di voci ascoltate. Vorremmo lasciare un testimone immaginario che spinga a non interrompere il cammino, e ripartire da Lisbona, Stoccolma, da Atene e arrivare fin qui, come noi oggi.

Camminare è un’attività semplice: si mette un piede dopo l’altro e lo si fa per milioni di volte.

E’ un’attività antica. Proprio per questo mette in moto nel nostro essere una serie complessissima di fattori. Camminare significa entrare in uno stretto rapporto con se stessi e con la propria psiche, è conoscere profondamente il proprio corpo, è stare, andando ogni giorno, per ore, nella natura, è sopportare il caldo, attraversare il freddo, sentire il vento, subire e godere a volte della pioggia. Inoltre nel nostro caso ha significato osservare come la natura sia gestita, lasciata a se stessa o conservata; ha significato vedere migliaia di piccolissimi paesi di un’ Europa quasi sconosciuta e minore, di cui si parla poco, ma che costituisce una parte fondamentale del territorio; ha significato incontrare persone e culture differenti, di tutte le età ed estrazioni sociali; ha significato conoscere cosa voglia dire essere ospitati con gentilezza o scacciati con indifferenza quando si è stanchi e spossati; ha significato fare un viaggio all’interno del nostro stesso rapporto di coppia e avere un’esperienza totale ed articolata con il nostro cane.>

Se anche avessimo interrotto il nostro viaggio a Waterloo, a un “passo” da Bruxelles, non sarebbe stata la nostra “Waterloo”, non avremmo subìto nessuna sconfitta, avremmo guadagnato tutti gli sguardi, tutte le voci, tutti i racconti e le esperienze fatte.

Ma adesso siamo qui e dobbiamo rendicontare, davanti all’Impero, ciò che politicamente e socialmente abbiamo raccolto e chiudere il cerchio, almeno per ora, del nostro andare.

Marco Saverio Loperfido, Marina Vincenti e Alfonso Prota

(e con tutta probabilità anche Bricco)

Lettere in cammino

da parte di Ammappalitalia:

– Discorso al Parlamento Europeo

– Problematiche territoriali riscontrate da Ammappalitalia durante Paese Europa

– Il presente documento “Idee e richieste sviluppate in itinere di Paese Europa”

– Bozza di progetto “Ricercatori in cammino” dedicato alla figura di Thomas Ashby

– Progetto di implementazione Ammappalitalia

– Business Plan e Business Model Canvas Ammappalitalia

– Progetto Paese Europa

– Due libri “Umbria: passaggi a sud-ovest” di Loperfido-Vincenti

da parte di Wwoof Italia:

– Proposta di una legge quadro sull’agricoltura contadina

– Articolo di Sergio Cabras per Tempi Moderni

– Schede di lettura della legge sull’agricoltura contadina

– Volantini 2016 e 2017 sulla Campagna Contadina

da parte di AIGAE:

– Istanza per l’europeizzazione della professione di Guida Ambientale Escursionistica

– Attestati di soci onorari Aigae per Antonio Tajani e David Sassoli

da parte della Banda del Racconto nella persona di Alfonso Prota:

– Epilogo a qualcosa che può non esserci

– Breve montaggio sonoro dal titolo “Ambasciator non porta pena”

da parte del Comune di Lugnano in Teverina:

– Adozione onoraria di un olivo della collezione mondiale per Antonio Tajani

da parte del Comune di Cervia:

– Progetto di rete cicloturistica

– Un sacchetto di sale dolce di Cervia

da parte del Professore Associato in Restauro Architettonico Francesca Romana Stabile, l’Architetto Lino Barone e il Gruppo Archeologico Roccaltìa:

– Progetto Parco Culturale Letterario Pier Paolo Pasolini, a Chia

da parte di Associazione Pro Loco Rignano Flaminio come coordinatore del gruppo e di tutti i soggetti aderenti:

– Protocollo d’intesa per la promozione e lo sviluppo di un sistema culturale e turistico integrato tra i comuni ricadenti nell’Asse Flaminia Cassia Tiberina e altri soggetti pubblici e privati attivi sul territorio.

Da parte di Amavido.de:

– Lettera in cammino Amavido per Paese Europa

da parte della Repubblica di San Marino:

– Lettera aperta al Parlamento Europeo

da parte dell’Associazione APAS di San Marino:

– Questioni che ci stanno particolarmente a cuore

da parte del Segretario Generale di CA3C Fabio Manzione:

– Un pellegrinaggio civile

da parte del cittadino di Limana Moreno Gioli:

– Riflessioni sul vivere in montagna

da parte di Co.Mo.Do:

– Progetto Per Via

– Seminario per Via – Lungo la Via Flaminia

– Cartolina Orti Aperti Maggio 2017

da parte di Eugenio Patanè:

– Legge regionale n. 2/2017, Disposizioni per la realizzazione, manutenzione, gestione, promozione e valorizzazione della rete dei cammini della Regione Lazio. Modifiche alla legge regionale 6 agosto 2007, n. 13 concernente l’organizzazione del sistema turistico laziale e successive modifiche

– Scheda regionale della Legge regionale n. 2/2017

da parte di Giuseppe Vazza:

– due libri “In meno di quattro minuti. Testimonianza sul Vajont: la strage e l’umiliazione”, CLEUP Editori, 2017

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