Non capita tutti i giorni di scrivere resoconti di viaggio stando seduti davanti ad una valle a più di 1100 metri di altezza, con le nuvole che si stracciano sui picchi delle montagne e le cime degli abeti a perdita d’occhio. Ma specialmente non capita di farlo dopo che tre amici ti hanno raggiunto all’inizio della tappa e ora ridono e scherzano con te della salita, delle pazzie del tuo cane e di quel che ci aspetta nei prossimi giorni. Di sicuro ogni fatica che verrà non sarà difficile da sopportare, anzi, subito diventerà ricordo e si scolpirà indelebile nel cuore.
Il percorso
Si parte dalla Stazione di Calalzo di Cadore e si va con Via Nazionale verso il Ponte della Molinà, prendendo per un breve tratto Via della Molinà e dunque imboccando il ponte stesso grazie alle scalette. Subito dopo il ponte, all’altezza della bellissima Chiesa della Beata Vergine, si passa sotto il cartello di Domegge e si prende un sentiero che ci trattiene fuori dal guardrail e dal pericolo delle automobili. Purtroppo dopo breve siamo costretti a farne un tratto al di là della protezione e dunque subito a destra per sentiero che scende, con le indicazioni per Vallesella. Ad un tratto si aprirà la vista verso le montagne ed il lago del Centro Cadore e se sbirciamo su di un colle possiamo vedere l’Eremo dei Romiti, nostra meta di oggi.
Quando il sentiero finisce e ricomincia l’asfaltata troviamo un’altra strada brecciata che scende sulla destra, verso la serra. Sempre dritti verso una casera abbandonata e giunti alla fontanella e al bivio a T andiamo a destra, poi verso il ponte sul lago a sinistra. Intercettata la strada asfaltata andiamo a sinistra e dunque la prima a destra per Via Venezia.
Si passa così accanto alla parete di roccia e avanti a noi, tra le fronde, sempre l’Eremo, a ricordarci dei 600 metri di dislivello che ci aspettano. Svoltiamo la prima a destra poco prima del campo sportivo e con la strada costeggiamo il lago. Poi all’altezza della cappella dedicata alla Beata Vergine del Suffragio andiamo a destra imboccando il ponte. Seguendo naturalmente la strada oltre il ponte troviamo alcuni sentieri che partono sulla destra per i rifugi (per il Cercenà e il Padova), ma noi andiamo avanti. Dopo breve infatti le indicazioni sulla destra per l’Eremo. Inizia la salita.
Si passa così un torrente che è possibile guadare se l’acqua è bassa o con un ponte di legno, dunque dopo breve troviamo la deviazione per l’Eremo che è anche una Via Crucis, quindi accompagnata da piccole edicole di legno sugli alberi. Siamo in un bellissimo bosco di abeti. All’altezza della quattordicesima stazione della Via Crucis intercettiamo un sentiero che viene da basso, ma noi proseguiamo a destra in salita. Alla quindicesima stazione siamo al Capitello della Resurrezione e andando sempre in salita per poche decine di metri si arriva all’Eremo dei Romiti, da cui si gode di una bella vista sul paesaggio del Centro Cadore.
Non capita tutti i giorni di scrivere resoconti di viaggio stando seduti davanti ad una valle a più di 1100 metri di altezza, con le nuvole che si stracciano sui picchi delle montagne e le cime degli abeti a perdita d’occhio. Ma specialmente non capita di farlo dopo che tre amici ti hanno raggiunto all’inizio della tappa e ora ridono e scherzano con te della salita, delle pazzie del tuo cane e di quel che ci aspetta nei prossimi giorni….
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