Una parte del Sentiero Frassati
La parte di descrizione generale che segue è presa dal sito http://www.pesarotrekking.it/, dove potete trovare altri splendidi percorsi delle Marche, ben descritti e corredati di dati tecnici, mappe e gpx:
I Sentieri Frassati sono una serie di percorsi, uno per ogni regione italiana, dedicati alla figura del beato Pier Giorgio Frassati, ed in particolare quello delle Marche si svolge interamente sul massiccio del Monte Catria.
L’itinerario, molto lungo e ben suddividibile in due o tre tappe da svolgersi in più giornate, conduce da Cagli al monastero di Fonte Avellana, attraversando la montagna con un percorso tutto a mezza costa che tocca angoli suggestivi e solitari, tra cui spicca, oltre al punto d’arrivo, anche il meno noto santuario della Madonna dell’Acquanera, situato in una bella e suggestiva valle circondata da alte pareti.
Oggi noi ne descriveremo solo una parte, quella che va dalla casetta dei Mochi e arriva al Monastero di Fonte Avellana. Per una descrizione più ampia di tutto il percorso fare riferimento sempre al sito di Pesaro Trekking, specificatamente a questo link: http://www.pesarotrekking.it/monte-catria/sentiero-frassati.html
Il percorso
Il nostro percorso parte dalla Casetta dei Mochi, ma bisogna assolutamente andare a vedere il paesaggio che si apre alla Fonte Bocca della Valle, poco distante. Dopodiché ritornate qualche centinaio di metri indietro e dirigetevi in discesa sorpassando appunto la casetta dei Mochi, direzione nord-est. Si arriva in breve ad un bivio: a destra ci indica Cantiano e Monte Catria e a sinistra Frontone. Siamo sormontati dal Monte Acuto. Noi andiamo a sinistra. All’altezza del primo tornante lasciamo la strada sterrata e prendiamo un sentiero a destra in discesa, abbastanza evidente, che passa nella recinzione di filo spinato. Attraversiamo una splendida faggeta. Il sentiero ci porta fino a delle aree per il pic nic e arriva (tralasciando delle strade brecciate sulla sinistra e seguendo l’andamento della piccola valle) al Rifugio Bocca della Valle.
Dal rifugio, guardandolo, a sinistra c’è il cartello per Fonte Avellana (4 ore). Dopo circa tre quarti d’ora di passo normale e una serie di saliscendi il sentiero è sempre ben evidente e nell’ultimo tratto diventa anche più ampio. Arriva così ad un bivio dove dobbiamo proseguire a sinistra in discesa. Diventa dunque panoramico. Sulla sinistra abbiamo delle rocce che testimoniano l’antichità della via e si apre a sinistra la vista su Cagli e Acqualagna.
Quando rientriamo nel bosco possiamo comunque vedere tra gli alberi radi e così scorgiamo le Gole del Furlo e i monti Paganuccio e Pietralata. Mentre sulla destra il paese di Frontone e il suo castello, in cima alla collina. Ancora qualche centinaio di metri e si apre la vista del Monte Strega a destra. Giungiamo ad una prima deviazione per la Madonna di Montenera (che non prenderemo) a sinistra, 15 minuti. Proseguiamo per la cresta e lì dove c’è il cartello e la nostra indicazione svoltiamo a destra in discesa. Siamo sul Monte Schioppettino a 980 metri di altezza. Da qui possiamo vedere, voltandoci a destra, la vetta del Monte Catria.
Proseguendo incontriamo la deviazione sulla sinistra per la fonte Avellana e la imbocchiamo. Dunque dopo pochi tornanti fatti a scendere ci troviamo sulla sinistra il sentiero bianco e rosso da prendere. Questo sentiero quando esce dal bosco incrocia una strada sterrata brecciata, da prendere a sinistra a scendere. All’altezza del primo tornate troviamo il nostro sentiero sulla destra (attenzione non è segnato e s’infila praticamente sotto la funivia).
Si arriva ad un bivio a T e qui bisogna andare a sinistra in discesa. Nemmeno 50 metri e troviamo la deviazione da prendere a destra, con il cartello che ci dice che la Fonte Avellana dista 2 ore e 15 minuti. Arrivati in cima alla salita, abbastanza ripida, andiamo a sinistra verso un antico fontanile ormai prosciugato. Dopo breve la via ritorna a salire. Entriamo così dentro ad una bella faggeta. Ad un tratto, all’altezza di un grande albero davanti a noi, c’è una traccia a sinistra da non prendere. Seguiamo quindi le indicazioni sull’albero. S’incrocia una strada più ampia per le mountain bike, ma noi andiamo avanti per il più piccolo sentiero. Al nuovo cartello che indica Cagli 7 ore e 30 minuti prendiamo il sentiero che scende e non quello che sale sulla destra. Si arriva dunque ad un bivio: a destra abbiamo la Fonte Avellana a 5 minuti e a destra una sorta di traccia che porta alla strada asfaltata. Andiamo a destra in discesa.
Si arriva, con vari zig-zag, alla strada asfaltata. Di fronte abbiamo un sentierino che scende al parcheggio del Monastero di fonte Avellana, dunque siete arrivati.
Commenta con Wordpress