Dall’incrocio delle provinciali 163 e 164, seguendo quest’ultima, si sale alla frazione capoluogo di Fraconalto (AL). Qualche centinaio di metri sottoterra è in costruzione la galleria ferroviaria della linea ad alta velocità detta del terzo valico (2 canne, 27 kilometri), che un giorno toglierà ai viaggiatori frettolosi tutto il bello di attraversare l’Appennino. La strada ben segnalata si fa sterrata e sale lentamente nei boschi: ogni tanto tra gli alberi si vede sulla destra la cima coperta di ripetitori del Monte Leco, oppure a sinistra l’alta valle Scrìvia, e oltre la bassa displuviale anche il lato sud, le colline della val Polcèvera. Arrivati al Pian di Reste si incrocia l’Alta Via dei Monti Liguri (siglata AVML, ottima descrizione su www.cailiguria.it) percorso ben tenuto e segnalato che include anche l’E1. La traccia “antica” seguirebbe l’Alta Via verso destra, mentre quella attuale lo fa verso sinistra, ed è la nostra direzione. Al confine tra i comuni di Fraconalto e Mignànego (GE), seguendo la linea displuviale adriatico-tirrenica boscosa a nord e brulla a sud si scende verso il Passo dei Giovi. Il lato più panoramico è quello verso il mare, e con aria tersa è possibile vedere la Corsica nord-occidentale fino alla Paglia Orba. Contornato a destra il Bric Montaldo ed oltrepassati 2 grossi elettrodotti (oltre che il tunnel ferroviario del secondo valico sottoterra), si passa in comune di Mignànego e si raggiunge su asfalto la frazione del colle, a 472 metri sul livello del mare. Oltrepassata la ex statale dei Giovi seguendo le indicazioni Alta Via si ricomincia a salire sulla provinciale 47. Il “nuovo” percorso ad un certo punto la abbandona a destra, ma si può continuare sulla vecchia traccia dove si trova ancora qualche segnale relitto. Passando sopra le gallerie autostradale della Genova-Milano e ferroviaria del primo valico raggiungiamo il santuario di Nostra Signora della Vittoria, costruita dai genovesi come ringraziamento per una vittoria sui franco-sabaudi nel 1625. Per riprendere l’Alta Via dei Monti Liguri si scende la rampa lastricata (foto 1), e finito il centro abitato si prosegue su sentiero tra i boschi, prima al confine col comune di Savignone, poi tra Savignone e Serra Riccò. Arrivati alla Costa dei Fontanini, al confine con Casella si lascia il sentiero principale e si scende verso Casella che il cartello dà a mezz’ora (foto 2). Dopo circa un quarto d’ora si trova un cartello indicante “agriturismo” (foto 3): è la Cascina Salvega, host di Wwoof Italia (foto 4). La si raggiunge in cinque minuti anche se il sentiero nel bosco non è evidente (“sarvegu”, selvatico), bisogna però contattarli telefonicamente per farsi aprire uno degli accessi della doppia recinzione che la delimita. Usciti dalla cascina per ritornare sull’Alta Via si prende il sentiero in foto 5, che a differenza del precedente non ha segnali ma è evidente e ben tracciato (lo si potrebbe usare in arrivo al posto dell’altro, ma senza segnali non è facile indovinare il bivio). Ritornati sull’Alta Via la si segue verso Crocetta di Orero, nel comune di Serra Riccò, con breve deviazione per la frazione di Costa Fontana (o volendo anche direttamente, facendo attenzione al bivio, poco intuitivo e segnalato solo con vernice al suolo). Da qui su strada asfaltata attraverso la frazione di Orero si arriva a Crocetta, sulla provinciale 3, di nuovo al confine con Casella.
Dall’incrocio delle provinciali 163 e 164, seguendo quest’ultima, si sale alla frazione capoluogo di Fraconalto (AL). Qualche centinaio di metri sottoterra è in costruzione la galleria ferroviaria della linea ad alta velocità detta del terzo valico (2 canne, 27 kilometri), che un giorno toglierà ai viaggiatori frettolosi tutto il bello di attraversare l’Appennino. La strada ben segnalata si fa sterrata e sale lentamente nei boschi: ogni tanto tra gli alberi si vede sulla destra la cima coperta di ripetitori del…
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