Percorso Castel San Vincenzo – Rocchetta Alta – Scapoli (seguendo il fiume Volturno), Isernia, Molise.
La piazza del luogo che i paesani chiamano ‘il colle’ è la prima piazza che si incontra venendo su dal lago, il suo bar si chiama Jolly ed è anche un alimentari, intorno alla piazza ci trovano case basse, segni di una ricostruzione recente e lo scheletro di uno stabile/albergo abbandonato (visibile anche dalla strada del lago) idea di turismo che non ha messo radici. Da lì comincia la nostra camminata. Lasciamo la piazza andando verso il paese per l’unica strada, via il colle, che porta al centro, percorriamo circa 250 metri e arriviamo in Piazza Umberto I.
La piazza si apre subito alla vista dopo il percorso tra le case, è ampia, sulla destra c’è una lunga ringhiera che permette una vista meravigliosa sul lago, il Monte della Rocchetta e la valle dove scorre il fiume Volturno. La nostra camminata è già sotto i nostri occhi. La piazza ha anche una chiesina piccola che notiamo dopo perché entrando la lasciamo alle spalle, solo arrivando alla balconata o ai bar sul lato opposto della piazza ce ne accorgiamo. Non è grande ché comunque è fuori dal paese (a lato dei bar si vede la porta che annuncia il paese vero e proprio) ma ha un aspetto particolare che gli conferisce una certa intimità nel contatto col sacro… Alla fine della ringhiera si apre un passaggio e si scoprono delle scale, è il vecchio passaggio per la piana, lo troviamo semi abbandonato per il poco uso è breve ma a tratti sembra quasi chiuso al passaggio, poi si apre, troviamo qualche campo coltivato e un casa che lasciamo alla nostra sinistra, di lì si vede già la strada che porta al lago.
Arriviamo sulla strada principale per il lago e andiamo a destra dopo averla traversata, andando contromano al senso delle auto. Camminiamo per 100 metri e troviamo subito una strada asfaltata che scende a sinistra. La stradina è poco frequentata ma l’asfalto ci indica che le auto possono transitare facilmente quindi fare attenzione. Arriviamo al primo bivio: a destra il Sentiero Natura ‘scorciatoia’ verso le sorgenti, a sinistra la strada asfaltata.
Prendiamo a sinistra, piantagioni di ulivi ci accompagnano e dopo 100 metri ci troviamo al 2° bivio.
Il bivio è tra una carrareccia e la strada asfaltata, noi continuiamo sull’asfalto sempre leggermente in discesa. Ci troviamo un ruscello che scorre prima a sinistra e poi passa a destra, forma una sorta di acquitrino e prosegue insieme a noi. La strada si snoda con un po’ curve per 800 metri. Passeremo sotto i cavi dell’alta tensione, ci indicheranno il 4° bivio. Lasceremo la strada asfaltata e prendendo a destra dove si passa sul ruscello su di un manufatto in cemento. Ci troviamo di fronte una strada dal fondo naturale che svolta subito a sinistra; a riprova della corretta direzione si trova dopo pochi metri sulla sinistra, seminascosto dagli arbusti, un cartello per il divieto della pesca che ha un indicazione verde di un ciclo-percorso.
Preso la carrareccia ci muoviamo all’ombra e al fresco, ché il percorso è coperto dagli alberi. Lasciamo un’altra carrareccia sulla destra che serve dei campi e camminiamo tenendo la sinistra. Se abbiamo la curiosità di guardarci dietro possiamo cominciare ad ammirare lo spettacolo di Castel San Vincenzo appollaiato sulla roccia, ci seguirà per tutta la mattinata sorprendendoci sempre un po’ per la bellissima posizione e il panorama tutt’attorno. Proseguendo troviamo dei residui di calcare di fiume, a sinistra un arco di pietra dello stesso materiale, vestigia di una costruzione antica, a destra su di una roccia possiamo scorgere un vecchio segno CAI, indicazione che il percorso ha visto altri passaggi. Dopo poco possiamo fare il primo incontro col fiume Volturno, che seguire ci offrirà uno slargo per mettere i piedi in acqua. Altri 100 metri e troveremo degli scavi archeologici sanniti/romani/medioevali da poter visitare. Oltre il fiume emerge visibile sopra il tetto degli alberi la punta del campanile della chiesa, sarà la nostra rotta per raggiungerla. Così proseguendo si attraversa il ponte sul Volturno e si va a sinistra sulla strada asfaltata tenendo la sinistra, attraversando poco dopo a destra per accedere ad uno slargo che funge da parcheggio della Abbazia di San Vincenzo Nuovo. Sempre sulla destra troveremo un passaggio sterrato che ci porterà di fronte alla chiesa.
Il tracciato ci porta davanti ad una fila di archi: la struttura del chiostro della vecchia abbazia, come dicono i disegni. Dietro gli archi la chiesa nuova è in bella mostra. A destra, dietro le mura, i ruderi del convento annesso alla vecchia abbazia. Affissi sui muri si possono trovare dei pannelli esplicativi del luogo, c’è anche interessante stele in marmo con un pensiero di don Luigi Giussani. La fontanella sul viale non eroga acqua. Proseguiamo per il viale indicato da due cipressi, davanti agli archi e arriviamo alla strada asfaltata che serve la chiesa. Prendiamo a destra e poi subito a sinistra traversiamo il secondo ponte sul fiume, ci immettiamo su di una carrareccia che costeggia il fiume e ci porterà fino alle Sorgenti del Volturno. Il percorso è tranquillo il fondo regolare, lo sguardo spazia sul prato fino al monticello che sotto il Monte della Rocchetta ci copre il paese da dove siamo partiti. Salici tra noi e il fiume, sonori di vento, ci fanno ombra e compagnia. Sulla destra troviamo segnavia con le indicazioni del ciclo-percorso. Alcune deviazioni a destra mostrano passaggi verso il monticello (Colle della Torre). C’è un momento in cui ci appare davanti Rocchetta Alta, si scorgono le case sul finire del crinale del Monte della Rocchetta. Attraverseremo di nuovo il fiume su di un ponte che non ha parapetti.
Arriviamo su via del Mulino e proseguiamo per via delle sorgenti del Volturno, il calpestio è asfaltato ma la circolazione è quasi inesistente. Ci accompagna sulla destra un muro di cinta e poi una recinzione che mostra tutto l’invaso delle sorgenti. Ci sono uccelli e molte folaghe con la loro fronte bianca. Arrivati allo spiazzo davanti alla centrale dell’Enel troviamo un’area pic-nic, un bel fontanile (l’unica fonte d’acqua trovata nel percorso) e anche il cartello informazioni sul ciclo-percorso del Volturno che qui ha inizio.
Il sentiero si prende andando sulla destra della centrale, passato uno slargo verdeggiante, si prosegue in salendo. La salita è costante, per un tratto impegnativa, passiamo accanto a piante di ginestra dal giallo vivo. Interamente immerso nel verde il sentiero ci fa procedere lentamente senza poter vedere nulla di quel che abbiamo intorno…
Il sentiero placa la sua salita e ci porta ad una curva stretta in cui non si vede quel che viene dopo… l’angolo della curva è uno sperone di roccia viva che sale in diagonale per diversi metri dal sentiero alla montagna… superato l’angolo abbiamo di fronte… i ruderi di Rocchetta Alta splendida, ci sovrasta dall’alto, sopra di lei solo cielo. La parete di roccia è attrezzata per fare arrampicate. Il sentiero finisce su di una carrareccia che sulla destra sale verso la città abbandonata, mentre a sinistra si va nella direzione che prenderemo dopo la visita al borgo antico per proseguire il percorso. Dopo due tornanti si arriva all’ingresso del paese. Fare attenzione che le case sono soggette a crollo. Per tempo, posizione panoramica e la sensazione che sia il posto dove sedersi un po’ e respirarne l’aria decidiamo che ci fermiamo a mangiare qui.
Ripercorriamo i nostri passi fino ritrovare il sentiero per la Sorgente, di lì proseguiremo sulla carrareccia verso la parte abitata, arriviamo su di una strada asfaltata al centro di una curva che salendo ci porta all’ingresso ‘ufficiale ‘ del paese vecchio. Il transito è vietato per lavori ma è visibile dalla piazzetta un edificio con la scritta Municipio, ‘opera balilla’.
Dalla piazzetta scendiamo a sinistra, arrivando davanti ad una croce, (notiamo la presenza di segni CAI) proseguiamo per la carrareccia che individuiamo a destra della croce e che procede in discesa dopo l’angolo della casa che l’inizia. Il fondo è cementato, sulla destra ci accompagna la vista di Scapoli. Finisce la strada cementata arrivando ad un bivio: a sinistra si va verso il campo sportivo del paese, noi si prosegue a destra sempre in discesa, su carrareccia.
Il tracciato principale, senza deviare nelle varie sterrate che portano a campi coltivati, ci porta prima a destra e poi a sinistra, fino ad arrivare dopo una curva a gomito a un quadrivio.
A destra la strada torna a Rocchetta, davanti si va verso campi coltivati, il nostro percorso prende a sinistra. Poco dopo la strada si fa asfaltata e leggermente in salita, qui troviamo a destra la deviazione su di una carrareccia che ci interessa.
Lasciamo la strada, che si è fatta asfaltata (punto A), prendendo una carrareccia sulla destra che procede in discesa, curviamo un po’ a destra, troviamo una grande quercia sulla sinistra di fronte ad un rudere, il percorso si fa tutto ombreggiato con una bella sensazione di fresco. Lo stupore prende quando l’ombra finisce, e ci appare davanti Scapoli, sembra quasi si possa toccare, è lì davanti a noi. A destra e sinistra ci sono campi di olivi curati ma prima di continuare sulla carrareccia visibile davanti a noi andiamo a sinistra a monte degli ulivi e iniziamo un percorso ‘senza traccia’, giriamo intorno alla piantagione fino a vedere sulla nostra sinistra delle arnie, le raggiungiamo e, oltre un campo di noci molto giovani, possiamo vedere la strada sterrata che ci riporta alla carrareccia principale. Il percorso in tutto è solo di 200 metri e privo di ostacoli. Arrivati su di una strada a fondo naturale si va a sinistra e poi a destra quando incontreremo una strada asfaltata. Costeggeremo una casa sulla sinistra, scendendo e curvando sulla sinistra verso la strada principale per Scapoli. In alternativa prima della quercia (punto A) possiamo NON lasciare la strada asfaltata e proseguire sulla via principale arrivando a un altro bivio ben marcato, qui andiamo a destra, faremo un’ampia curva sulla destra poi un tornante e un’altra ampia curva a sinistra. Continueremo dritti, lasciando una strada alla nostra sinistra, poi la carrareccia che troveremo a destra è il raccordo con il percorso ‘senza traccia’, di qui dritti in discesa fino alla strada asfaltata per Scapoli.
All’incrocio, a destra, troviamo un cartello informativo della Chiesa madonna delle Groppe, andiamo quindi dritti fino alla prima curva a destra. NOTA: se il guado non permettesse l’attraversamento, è da questo punto che proseguendo sulla strada asfaltata si arriva alla strada principale che ci porta a Scapoli passando sopra un comodo ponte.
Il percorso sterrato ci porta alla chiesa nascosta e allo spiazzo verde davanti. C’è un cartello informativo e alla sinistra in segno del sentiero per il guado e Scapoli.
Il sentiero finisce su di una carrareccia, prendiamo a destra.
Poco dopo troviamo un bivio e visibile a sinistra il guado da passare.
Passato il ruscello, la carrareccia prosegue facendo una curva e cambiano direzione, s’impenna considerevolmente procedendo tra alberi da frutta fino ad arrivare ad un’aia, alla cui destra c’è una casa padronale, andando verso la casa, a sinistra, troviamo un piccolo svincolo in discesa che ci porta sulla strada asfaltata. La seguiamo a destra arrivando a una rotonda intorno ad una casa.
Attraversiamo la strada principale, prendiamo la strada di fronte asfaltata che curva a sinistra e subito a destra troviamo una carrareccia che prendiamo in salita. Arriviamo ancora sulla strada principale, la attraversiamo e prendiamo la strada di fronte, via dell’Annunziata. La percorriamo tutta fino a riprendere la strada principale, la facciamo per pochi metri e ci troviamo un bivio sulla strada principale con Scapoli a sinistra e Castelnuovo a destra, andiamo a sinistra e subito a destra per una salita che ci porterà alla piazza del municipio.
Scapoli è sede l’unico Museo della Zampogna.
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