L’ottava tappa è molto simile dal punto di vista paesaggistico alla precedente, del tutto contigua almeno per i primi due terzi del cammino. Si andrà a raggiungere nuovamente la grossa cava di Ghiaia della tappa precedente, ma per altra strada, andando questa volta a lambirla dal basso, quasi attraversandola nel mezzo.
Fino all’abitato di Pianissolo il cammino è piacevole quasi sempre ombreggiato su sterrato da strada forestale, e non regala grandi sorprese se non l’insolito paesaggio dato da grandi porzioni di castagneti da legname abbattuti fra i quali svettano come superstiti i tronchi di quelli più giovani.
Il percorso in leggero e continuo sali e scendi porterà ad entrare ufficialmente nella provincia di Savona abbandonando contemporaneamente sia quella di Cuneo che il Piemonte. La traccia passa ai piedi di alcune cimette boschive prima di raggiungere Pianissolo, Bric del Morto (758 mt) e Bric del Prete (782 mt) per poi sbucare nuovamente al sole e raggiungere l’abitato. Si tratta di poche case ma ben curate e ordinate strette intorno a una bella fontanella nel centro paese.
Da Pianissolo un bel sentiero in discesa fra campi, prati e spallette boscose conduce all’attraversamento al di sotto dell’imponente viadotto in cemento armato dell’autostrada Torino Savona A6/Verdemare per poi superare su una comoda secondaria asfaltata il Torrente Zemola che da il nome alla località qualche centinaio di metri più in basso, Valzemola.
L’ingresso a Millesimo è purtroppo lungo la trafficata provinciale, la SP28/bis per quasi 2 km per fortuna però, protetti e camminabili grazie all’ampio marciapiede.
Millesimo si sviluppa ai piedi di un bel castello e lungo una via centrale tutta portici sotto i quali trovare le più diverse attività commerciali. I due lungo fiumi hanno un loro fascino con le abitazioni private che vi si affacciano, come pure la particolare passerella pedonale sospesa che attraversa il Bormida, spuntando fuori da una porta antica fortificata, dei quali restano la bella struttura a torretta.
L’ottava tappa è molto simile dal punto di vista paesaggistico alla precedente, del tutto contigua almeno per i primi due terzi del cammino. Si andrà a raggiungere nuovamente la grossa cava di Ghiaia della tappa precedente, ma per altra strada, andando questa volta a lambirla dal basso, quasi attraversandola nel mezzo. Fino all’abitato di Pianissolo il cammino è piacevole quasi sempre ombreggiato su sterrato da strada forestale, e non regala grandi sorprese se non l’insolito paesaggio dato da grandi porzioni…
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