Borgo di Uschione
Ci incamminiamo quasi in piano lungo Via al Tiglio, tra case e recinzioni, su di una strada acciottolata e con due strisce di pietra in corrispondenza del passaggio delle ruote. Lasciamo subito a sinistra una grande parete di roccia, incombente verso la strada. Di tanto in tanto troviamo delle grate in ferro, di traverso alla strada, per lo scolo dell’acqua.
Più avanti arriviamo ad un bivio. Potremmo proseguire diritto per un altro centinaio di metri e poi prendere la mulattiera che inizia alla sinistra. Giriamo invece subito a sinistra in Via Deserto, una strada acciottolata che procede in leggera salita con una roggia per lo scolo dell’acqua alla sinistra. Passiamo accanto ad alcuni cancelli (due alla destra ed uno a sinistra) e percorriamo due curve destra-sinistra.
Alla destra c’è una recinzione. Due ruscelletti, uno accanto all’altro, scendono dalla sinistra ed entrano nella roggia.
Raggiungiamo l’Ostello al Deserto (Opera don Guanella). In una nicchia nel muro alla sinistra del cancello c’è la statua di una madonnina protetta da una grata. La mulattiera B4 sale dalla destra e prosegue verso sinistra (m. 365). La seguiamo in salita e subito troviamo dei segnavia che indicano davanti: Uschione, Monti di Piuro/Villa di Chiavenna, Belvedere, Dona, Lottano, Pesceda, Prato del Conte, Laghetto del Grillo; dietro: Chiavenna centro storico – stazione. Presso una curva a destra troviamo un palo Enel (m. 375).
Continuiamo con il bosco alla sinistra mentre alla destra c’è un muretto sormontato da una rete.
Al successivo tornante sinistrorso ignoriamo un sentiero che continua diritto (m. 390). I segnavia indicano a sinistra con la mulattiera: Traversata dei Monti, Uschione, Monti di Piuro, Villa di Chiavenna, Pesceda, Prato del Conte, Laghetto del Grillo, Belvedere, Belmonte – Roccolo, Parco Marmitte dei Giganti; diritto con il sentiero B6 (descritto nel terzo itinerario): incisioni rupestri, Dona di Prata a ore 0.30, Lottano a ore 0.40, Monti di Lottano; dietro: Chiavenna centro storico – stazione. Alla sinistra troviamo subito un masso con un segnavia rosso bianco rosso a strisce orizzontali.
Percorriamo una curva a destra. Lasciamo a sinistra un masso che si protende verso la mulattiera.
Con un tornante sinistrorso aggiriamo una baitella di pietra (m. 405).
Percorriamo due curve destra-sinistra transitando sotto ai cavi dell’alta tensione. Alla destra della mulattiera scorre un ruscelletto.
La pendenza aumenta. Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra. Alla destra, sotto ad un masso, da un muretto con uno sportello metallico esce dell’acqua che passa in una vasca di pietra e poi origina il ruscelletto (m. 435). La pendenza diminuisce un poco. Sotto ad un masso alla destra è stato collocato un quadretto raffigurante una madonna. Alla sinistra tra gli alberi cominciamo a vedere la sottostante Chiavenna. Troviamo una pietra caduta sulla mulattiera.
Percorriamo una curva a destra passando sotto ai cavi dell’alta tensione. In questo punto, alla sinistra, prima degli alberi c’è una fascia erbosa (m. 445). Lasciamo a destra una vecchia casa di pietra a due piani (m. 460).
Presso una curva a destra raggiungiamo il Belvedere (m. 470). Usciamo dalla mulattiera e ci portiamo su di una terrazza panoramica dove troviamo una piccola croce di legno. Protetti da un muretto che ci ripara dal precipizio possiamo ammirare per intero la sottostante Chiavenna fino all’imbocco della tre valli, il borgo di Pianazzola situato di fronte e, più in alto, la croce di Dalò. Una sosta è d’obbligo.
Ripreso il cammino lasciamo a destra un manufatto in cemento con due fori quadrati, forse la vecchia base di un traliccio. Alla sinistra vediamo la vecchia Baita Fagetti con un affresco sopra la porta d’ingresso raffigurante una madonna con bambino (m. 485).
La pendenza aumenta. Transitiamo sotto ai cavi dell’alta tensione e subito giriamo a sinistra. Alla sinistra si stacca il sentiero B7. I segnavia indicano: Belvedere 477 m; a sinistra: Belmonte Roccolo, Prato Grande a ore 0.25, Parco Marmitte dei Giganti, Passo Capiola – Prosto; diritto: Traversata dei Monti, Uschione, Monti di Piuro, Villa di Chiavenna; dietro: Chiavenna centro storico – stazione. Proseguiamo diritto. Alla sinistra c’è una recinzione con vecchi pali di legno, alla destra un basso muretto di pietre.
Con un tornante destrorso rientriamo nel bosco (m. 505).
Alla sinistra troviamo una parete di roccia con un intaglio verticale.
Percorriamo tre coppie di tornanti sinistra-destra. All’esterno del successivo tornante sinistrorso c’è un muretto con pietre a secco con un’apertura che conduce ad un grande masso aggettante (m. 550).
Con un tornate destrorso lo aggiriamo e sopra al masso vediamo due cubi in cemento utilizzati in passato come base per un traliccio. Da uno dei cubi escono ancora degli spuntoni di ferro. Subito percorriamo un tornante sinistrorso aggirando un masso spaccato in due (m. 565). Percorriamo un tratto incassato tra le pietre circostanti.
Alla destra troviamo una cappelletta contenente tre affreschi raffiguranti: al centro Cristo in Croce; alla destra una Madonna incoronata con Bambino; alla sinistra un santo, vestito con il saio francescano, che tiene in braccio un bambino. Una targhetta informa che è stata eretta nel 1884 e restaurata nel 2005 (m. 580). Percorriamo due curve destra-sinistra (m. 590). Troviamo una grande pietra caduta sulla mulattiera (m. 600). Alla sinistra un po’ in dentro c’è un muretto di pietre a secco che certamente non potrebbe arginare l’eventuale caduta del macigno sovrastante. Notiamo che, da questo punto, i massi attorno alla mulattiera sono coperti dal muschio.
All’esterno di una curva a sinistra troviamo un masso con un bollo bianco ed un altro masso sotto al quale è stato collocato un quadretto raffigurante il volto di Gesù (m. 630). Percorriamo un tornante destrorso seguito da uno zig-zag sinistra-destra (m. 645).
Continuiamo con poca pendenza (m. 655). Cominciamo a trovare dei terrazzamenti protetti da muretti a secco per strappare alla montagna delle piccole porzioni di terreno che un tempo venivano coltivate con orti e viti. Con una curva a sinistra aggiriamo una grande roccia coperta dal muschio sulla quale vediamo un bollo rosso.
Presso una curva a destra vediamo un bollo giallo su di un muro di pietre a secco (m. 670). Proseguiamo con il muro alla sinistra sul quale vediamo un segnavia rosso bianco rosso a strisce orizzontali.
Alla destra, ad una diecina di metri di distanza, c’è un baitello (m. 685).
All’esterno di un tornante sinistrorso troviamo una fontana con vasca in cemento sulla quale è stato inciso l’anno 1961 (m. 710). Subito dopo percorriamo un tornante destrorso passando accanto ad una roccia sporgente verso il sentiero. In alto, in una piccola nicchia, è stata collocata una madonnina. Superiamo un tornante sinistrorso.
Un ruscelletto attraversa la mulattiera passando sotto alle pietre (m. 735). Con delle protezioni sul lato a valle che fungono anche da corrimano, percorriamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 745).
Inizia qui il tratto con pendenza abbastanza ripida chiamato: “le scale“.
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra seguito da una curva a destra. Vediamo un bollo rosso (m. 765). Presso un tornante sinistrorso vediamo una piccola grotta sotto ad un masso. Percorriamo un ampio tornante destrorso (m. 775). Continuiamo con un tornante sinistrorso. Con minore pendenza ne percorriamo uno ampio destrorso.
Arriviamo ad un bivio. Un cartello indica: “alla chiesa” con un sentiero che si stacca alla sinistra (m. 790). Possiamo utilizzare entrambi i percorsi e scegliamo di continuare con la mulattiera che fa un giro leggermente più lungo ma consente di visitare parte del borgo prima di raggiungere la nostra meta. Passiamo accanto ad un segnavia rosso bianco rosso a strisce orizzontali. La pendenza diminuisce un poco. Percorriamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 805). Continuiamo con una semicurva a sinistra seguendo un muro di pietre (m. 815).
Alla destra troviamo una piccola zona recintata con una rete a quadrotti. Subito percorriamo un tornante sinistrorso. Alla sinistra, un po’ in dentro, vediamo un recinto con pali di legno ed una rete metallica. Proseguiamo in leggera salita attorniati da pochi alberi e piccole terrazze prative. Dopo una curva a sinistra raggiungiamo la prima casa di Uschione sulla quale leggiamo la scritta: “Contrada Zaruchi“.
Camminando tra dei prati arriviamo al campo sportivo, recintato con un’alta rete. Dietro al campo vediamo alcune altalene, più in alto c’è il cippo ai caduti delle guerre e verso destra il piccolo cimitero.
Lasciando a destra una fontana con due rubinetti che escono da un paletto di legno, giriamo a sinistra e proseguiamo in salita verso la Contrada Pighetti. Subito dopo troviamo il Rifugio Uschione, poco prima un rifugio più piccolo e spartano chiamato “Circul”.
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