Partiamo alle 15 e 20 da piazza 19 giugno a Città della Pieve: spalle al palazzo del Municipio e prendiamo via Garibaldi. La percorriamo fino a svoltare sulla destra quando ci troviamo di fronte al Palazzo della Corgna e sulla sinistra la Biblioteca Comunale. Percorriamo ancora alcune piccole viuzze asfaltate dentro il centro storico fino a raggiungere l’ospedale appena fuori la cittadina: svoltiamo a sinistra e subito dopo a destra; sbuchiamo su via Manni e giriamo a sinistra; la percorriamo fino in fondo e poi giriamo a destra, passiamo sotto l’arco e proseguiamo dritti su via Beato Giacomo Villa. Costeggiamo l’ospedale alla nostra sinistra che dopo una trentina di metri ci lasciamo alle spalle per prendere sulla destra in discesa la Strada del Cavacchione che ci porterà a Ponticelli. Alla nostra destra scorgiamo il monte Cetona e dopo pochi metri, passati sotto un ponte, siamo su strada sterrata poco trafficata e dove riconosciamo il passaggio del PaleoTevere. All’incrocio con località Volpara manteniamo la sinistra. Continuando a scendere sulla sinistra è possibile scorgere Ficulle, mentre sulla destra vediamo Cetona paese e Sarteano e più in lontananza anche Chianciano; non meno ammirevole Città della Pieve così come ce la stiamo lasciando alle spalle. Arriviamo a un bivio, mentre prestiamo sempre attenzione alle macchine di passaggio, e proseguiamo dritti sulla destra e superiamo prima podere Poggio Sirolo e poi località Volpara sempre alla nostra destra.
All’altezza di una grossa curva incontriamo l’antica e affascinante Chiesa di Santa Maria in mattoncini rossi, che offre lo spazio per una breve e piacevole sosta. Più avanti riprendendo il cammino in discesa supereremo un’abitazione, un campo da calcetto e un piccolo ippodromo. Di fronte a noi vediamo ora la ferrovia e sulla destra Ponticelli. Giunti al bivio (questo piccolo tratto è asfaltato) proseguiamo dritti passando sotto il ponte della ferrovia; ci teniamo sulla sinistra e ripassiamo sotto il ponte della ferrovia per continuare dritti sulla strada sterrata che passa in mezzo alla nuova e la vecchia linea ferroviaria. Lungo il bellissimo viale alberato, superiamo un piccolo ponticello, e proseguendo, a un tratto, godiamo della vista di una maestosa quercia sulla nostra destra. Di fronte sulla sinistra scorgiamo già Monteleone d’Orvieto e ci lasciamo sempre sulla sinistra anche la piccola strada che porta ad una cava e per questo percorsa da autotreni; e sempre sulla sinistra su una collina in prossimità di un bivio è possibile vedere un sito di scavi archeologici, attivo da novembre 2015, in cui sono stati rinvenuti reperti di tombe etrusche. Al bivio per San Giovino proseguiamo dritti: superiamo il ponte, lasciandoci alle spalle il vecchio podere di Poggiovalle, attraversiamo la strada asfaltata provinciale e prendiamo la strada sterrata dritta davanti a noi, circondata da campi coltivati, che ci porta su fino a Salci. Superiamo un primo e un secondo ponte che ci permettono di superare rispettivamente l’autostrada e la linea ferroviaria. Ci troviamo su strada asfaltata sulla quale proseguiamo sempre dritti su questa. Alle nostre spalle in lontananza Monteleone D’Orvieto. Dopo un po’ siamo nuovamente su strada sterrata pochissimo trafficata e superiamo alla nostra destra una piccola deviazione per il cimitero di Salci; alla nostra sinistra abbiamo sempre la ferroviaria e l’autostrada e già possiamo scorgere il piccolo e oramai disabitato borgo di Salci. Giunti al bivio per l’azienda agricola Poggiovalle, continuiamo a tenerci a sinistra proseguendo sulla strada sterrata e superiamo un ponte sopra un fosso, e poco dopo ha inizio la salita verso Salci. Una volta raggiunto il borgo, proseguiamo dritti su un viale, lasciandoci il castello sulla destra. Scorgiamo città delle pieve alla nostra sinistra. Alla fine del viale ci troviamo di fronte la piccola Chiesa di San Pio e sulla sinistra quella che un tempo era la scuola di Salci: proseguiamo sulla destra. Cominciamo a scendere verso la Colonnetta e già intravediamo sulla sinistra Fabro Paese, la nostra meta. Continuiamo in discesa ora su strada asfaltata: ad un certo punto superiamo un allevamento di bestiame sulla nostra destra e passiamo sotto il ponte della ferrovia e proseguiamo tenendoci sulla destra fino a riprendere la strada sterrata. Oltrepassiamo il ponticello sul fosso dell’Argento proseguendo dritti fino ad un bivio dove andiamo dritti e in cui la strada si rifà asfaltata e stavolta trafficata. Ci teniamo quindi sulla sinistra e dopo circa 300 metri svoltiamo in salita sulla destra per Contrada Salci Capretta per raggiungere Fabro. Salendo scorgiamo alle nostre spalle monte gabbione, Monteleone e Fabro Scalo. Più avanti superiamo sulla destra un gruppetto di case chiamato Catelluccio o le Giambrine. Ad un certo punto, all’altezza di un grosso curvone a destra, anziché proseguire sull’asfalto, imbocchiamo a sinistra una piccola stradina o sentiero nel bosco sempre in salita fino a sboccare sull’asfalto e proseguiamo sulla sinistra in mezzo a un gruppo di case. Superando un’altra grossa curva scorgiamo alla nostra destra Allerona. E un po’ più avanti sempre all’orizzonte sulla destra scorgiamo il monte Cimino e ancora più avanti Ficulle. Proseguiamo sulla strada asfaltata in discesa e siamo ormai arrivati a Fabro. Abbiamo impiegato all’incirca quattro ore.
Partiamo alle 15 e 20 da piazza 19 giugno a Città della Pieve: spalle al palazzo del Municipio e prendiamo via Garibaldi. La percorriamo fino a svoltare sulla destra quando ci troviamo di fronte al Palazzo della Corgna e sulla sinistra la Biblioteca Comunale. Percorriamo ancora alcune piccole viuzze asfaltate dentro il centro storico fino a raggiungere l’ospedale appena fuori la cittadina: svoltiamo a sinistra e subito dopo a destra; sbuchiamo su via Manni e giriamo a sinistra; la percorriamo…
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