Da Via dei Rocchi, ben segnalata parte la strada che poi si fa sentiero seguendo le indicazioni per il famoso Monte Beigua che da il nome all’omonima riserva naturale.
Il percorso copre 800 mt di dislivello davvero ben spesi su un itinerario bellissimo che dal bosco passa alla prima montagna con (finalmente!) vista mare.
I 1267 mt della Croce del Beigua, a poco più di dieci minuti di cammino dalla sua Sella (1251 mt) offrono un’ottima occasione per fare una pausa godendosi la vista nel più totale silenzio.
Difficile credere che da lì a breve ci si troverà nel mezzo di un vasto pianoro (raggiungibile anche in auto) popolato da un vasto edificio turistico posto all’ombra di una selva di ripetitori e antenne che lo fanno sembrare una pista di atterraggio aliena, proprio ai piedi del Monte Beigua (1287 mt).
Fra le antenne, una piccola chiesetta e un cimitero che hanno del surreale mentre ce le si lascia alle spalle camminando sul sentiero, che a tratti s’intreccia con l’asfaltata in discesa.
Una volta superato il bel rifugio con bar in località Prato Rotondo invece, il sentiero torna ad essere ben palinato e adatto all’amante della montagna fin verso la fine della giornata. Si tratta forse del tratto più bello dell’intero cammino, perché di montagna, ma con affaccio costante sul mare verde-azzurro in vista degli abitati di costa quali Cogoleto e Arenzano.
Si tratta di almeno 3 ore di paesaggio alpino con primi pascoli resi brulli dal vento costante, con alberi solitari sparsi qua e là. Sullo sfondo, nella direzione di marcia, si comincia a intravedere Genova, il suo aeroporto e le strutture portuali dall’alto.
Il percorso non è pericoloso ma richiede comunque una scarpa adatta per alcuni passaggi su pietra e fondo sconnesso.
L’arrivo presso il Passo del Faiallo, prevede di puntare l’isolato edifico del rifugio “Una Nuvola sul Mare” distante circa 10 minuti da lì, un’accogliente struttura in legno dal bel ristorante già visibile da lontano.
Prima di raggiungerla, si incontrerà però la suggestiva Casa Tassara, una palazzina di caccia che seppur in stato di semi abbandono risulta elegante e affascinante al contempo, spesso meta di curiosi a caccia di fotografie insolite.
Commenta con Wordpress