Introduzione generale:
Dalla croce di ferro su base di pietra che domina la vetta della Rotonda di Monte Marmo si gode di una vista unica, a 360°, che offre una panoramica vastissima capace, in condizioni climatiche ottimali, di farci scorgere perfino il Mar Tirreno a Ovest e Pignola con le montagne che coprono la città di Potenza ad Est, oltre i molteplici paesi della provincia che ci circondano quasi sembrano spiarci dai rispettivi promontori.
Il percorso:
L’inizio del percorso è in C.da Monaci 2, che, pur essendo comune di Balvano, raggiungiamo rapidamente venendo da Vietri di Potenza. Subito dopo il civico 2 (riconoscibile da una villetta bianca e rossa in stile “svizzero” con ringhiere in legno – FOTO 1-) troviamo uno spiazzo sulla sinistra dove eventualmente lasciare l’auto –FOTO 2-.
Fatti quindi pochi metri sulla strada asfaltata, prima della curva a sinistra, giriamo a destra imboccando il tratturo –FOTO 3- che percorreremo per soli 150m prima di incontrare una recinzione con cartello “divieto di accesso” che ci lasceremo alla nostra sinistra imboccando un piccola strada sterrata chiusa solo da un filo –FOTO 4-.
Percorsi 300m lungo quest’ultima, che da sterrata si trasforma in terreno seminativo, svolteremo a sinistra imboccando una mulattiera che inizia visibilmente a salire verso la montagna –FOTO 5-. Iniziamo quindi a salire e scopriamo subito che quello che era una bella mulattiera presto diventa una stretta traccia mantenuta in vita dal passaggio del bestiame, ma senza grandi difficoltà si sale ancora per poche decine di metri fino ad incontrare una recinzione che ci porterà a svoltare a sinistra –FOTO 6-.
A questo punto già si apre avanti a noi un panorama suggestivo: di fronte vediamo la montagna che rapidamente sale, sulla destra la suggestiva vallata con la cava di pietra sotto i nostri piedi, e alle nostre spalle si scorgono in lontananza le imponenti pale eoliche e il paesino di Salvitelle (SA) riconoscibile dalla sua posizione arroccata sulla cima di un monte. Proseguiamo quindi per il tratturo di fronte che sale a “esse” verso la cresta –FOTO 7– per poi lasciarlo dopo soli 250m imboccando una piccola mulattiera a destra poco evidente –FOTO 8-, quindi per non sbagliarci ci dirigiamo lungo la cresta del promontorio tenendo sempre la vallata alla nostra destra –FOTO 9-.
Superata la prima ed unica cima di fronte a noi possiamo finalmente ammirare la vetta “della Rotonda” (come viene chiamato da molti locali) –FOTO 10– che sarà il nostro punto di riferimento continuando sempre a proseguire dritto. Continuando per qualche centinaio di metri lungo la cresta ritroveremo una traccia di sentiero che passa in un boschetto –FOTO 11-, appena terminato ci porterà ad avere “La Rotonda” alla nostra sinistra e di fronte a noi sarà visibile un altro promontorio che fa parte del Monte Vetrice, questo è riconoscibile grazie ad una ripida parete rocciosa che affaccia sulla vallata –FOTO 12-. Ci dirigiamo verso quest’ultimo e sfruttando gli ardui tracciati lasciati dalle capre saliamo fino in cima –FOTO 13-.
Una volta sopra (1126m s.l.m.), dopo 3,5 km percorsi in totale, avremo “la Rotonda” alle nostre spalle, la fantastica vallata con il comune di Vietri sotto i nostri occhi e a sinistra, a poche centinaia di metri, la vetta del Monte Vetrice –FOTO 14– che però risulta scomoda raggiungere da questo versante a causa della fitta vegetazione e la mancanza di sentieri.
Recuperate le energie e goduto del fantastico paesaggio non resta che voltarsi e scendere per lo stesso ripido percorso di andata; una volta raggiunta la sella che divide il promontorio appena lasciato alle spalle dalla “Rotonda” ricominciamo a salire, questa volta tenendo il Monte Vetrice alle spalle, una piccola cava in disuso alla nostra destra e la vetta, obbiettivo finale, sempre davanti a noi –FOTO 15-.
Vista la mancanza di sentieri e le pendenze che si fanno impegnative impiegheremo circa 30 minuti per raggiungere la vetta, nonché la croce in ferro su base di pietra che rappresenta il punto più alto (1250m s.l.m.) –FOTO 16-. Una sosta è obbligatoria, anche per poter godere del paesaggio mozzafiato attorno a noi oltre ai molteplici profumi di erbe e fiori selvatici che rendono questo posto unico.
Iniziamo quindi la discesa, utilizzando lo stesso percorso che abbiamo fatto salendo, tenendo la croce sempre alle nostre spalle fino a ritrovarci di nuovo sulla sella dei due monti, qui girando a destra ci dirigiamo verso ovest, ma questa volta invece di camminare lungo la cresta del promontorio come all’andata imboccheremo un tratturo che si trova lungo il valico tra “la Rotonda” alla nostra destra e la cresta, utilizzata all’andata, alla nostra sinistra –FOTO 17-.
Continuando a scendere potremo scorgere di fronte a noi le pale eoliche in lontananza e quando avremo ormai “la Rotonda” quasi alle nostre spalle sbucherà davanti i nostri occhi una grossa cava di pietra; quindi continueremo a scendere lungo il tratturo che, salvo poche decine di metri in cui diventa meno visibile, sarà impossibile confondere –FOTO 18-.
Lungo la discesa incontreremo altre mulattiere a destra ma noi non abbandoniamo il nostro tratturo; troveremo dopo circa 6 km complessivi un grande cancello di ferro sulla sinistra al di là del quale si trova una vecchia fontana dell’epoca fascista che però potrebbe essere chiusa con un lucchetto –FOTO 19-.
Continuiamo a scendere fino ad incontrare un cancello per il bestiame che una volta chiuso alle nostre spalle ci immette in una strada asfaltata che imboccheremo a destra, continuando sempre a scendere –FOTO 20-.
Dopo qualche centinaio di metri tra tornanti asfaltati troveremo un incrocio –FOTO 21-, quindi gireremo a sinistra imboccando C.da Monaci che percorreremo per un paio di chilometri fino a ritrovarci al nostro punto di partenza e quindi di arrivo.
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