Questo percorso è idealmente collegato a quello che unisce Vitorchiano a Corviano e ne rappresenta il completamento, visto che riporta, ad anello, nel paese di partenza, senza passare per gli stessi luoghi.
Ci troviamo dunque sullo sperone di Corviano che affaccia sulla Selva di Malano (foto1). Avendo cura di metterci con le spalle al panorama costeggiamo la rupe a sinistra, dove troveremo facilmente il sentiero. Subito potremo osservare gli ingressi che conducono alle case ipogee sotterranee, con le aperture che affacciano sulla valle. Seguendo il sentiero dopo breve vi troverete nei pressi di alcuni resti di una chiesa e di alcune tombe scavate nel peperino (foto 2 e 3). Il percorso è abbastanza evidente e prosegue, come detto, costeggiando sulla sinistra la rupe. Sentiamo il rumore del ruscello. Siamo in un bosco di querce. Si cammina per un tratto su dei piacevoli lastroni che fanno quasi da pavimentazione al nostro incedere. Ci si apre uno scorcio, specialmente d’inverno quando le foglie degli alberi sono cadute, sul ruscello che scorre sotto di noi, luminoso alla luce del sole come un nastro d’argento e davanti a noi si erge placido nelle sue forme il Monte Cimino. Poco più avanti, all’altezza di un grande foro di forma circolare nei lastroni di peperino (foto 4) che per questo tratto costituiscono i nostri compagni di viaggio, potremo fare un breve fuoripista e stando attenti a non scivolare scendere verso il ruscello a sinistra e così trovare gli antichi resti di un mulino (foto 5).
Continuando a seguire il sentiero sui lastroni d’un tratto troverete una deviazione che porta al ruscello sulla sinistra. Noi invece dobbiamo fare una piccola salitella di qualche metro a dritto e ritrovarci così sul sentiero. Proseguendo e lasciandoci il rumore del ruscello alle spalle arriviamo ad un cartello che ci indica delle mura etrusche. Dopodiché arriviamo ad una radura (foto 6) dove spicca sulla sinistra un casolare in pietra. Attraversando la radura nella sua lunghezza sempre mantenendo la stessa direzione del sentiero che ci ha condotti qui, troveremo facilmente il proseguo. Si arriverà dunque all’imbocco con una strada sterrata più grande, dove ci sta anche il pannello informativo di Corviano, il castello e le case ipogee. Imbocchiamo la strada sterrata in discesa e dopo pochi metri svoltiamo a destra (non arrivare al guado), percorrendo così un ampio sentiero (fangoso spesso) che costeggia un ruscelletto e che si inoltra nelle campagne coltivate.
La strada è larga e pianeggiante, usata in inverno dai cacciatori. Arrivati dopo qualche minuto di cammino ad un campo lo costeggiamo sulla destra fino ad arrivare ad un filo spinato, che seguiamo verso sinistra. Di lì a qualche metro attraversiamo i campi per diritto dirigendoci poi sulla destra verso i cavi dell’elettricità che portano ad una fattoria, ma arrivati sotto di essi li seguiamo a sinistra (costeggiando la proprietà e il dosso) il ché ci condurrà, con un piccolo salto, alla strada asfaltata, che prenderemo verso sinistra. Inizia da qui una facilissima passeggiata tra casali, ville e campagne.
Al primo bivio noi proseguiamo a destra. Non ci curiamo della strada Bassa Bandita che troveremo sulla destra, ma andiamo sempre dritto. Arriviamo ad un ulteriore bivio e giriamo a sinistra e al bivio ancora successivo giriamo a destra costeggiando il muro di mattoni. Davanti a noi le nuove case di Vitorchiano che fra poco confronteremo con quelle vecchie e capiremo quanto sono superiori quest’ultime alle prime. Sulla sinistra si intravede il cimitero. Alla fine del muro di pietra giriamo a destra per la stradina sterrata in salita (strada Campitella). Al secondo pannello informativo, completamente vuoto, giriamo a sinistra e si apre lo scorcio su Vitorchiano, assolutamente sublime (foto 7). Ancora un bivio dopo una terribile casa diroccata che imbocchiamo a sinistra verso l’uliveto e il muretto a secco. Troveremo così un altro pannello informativo (vuoto) che ci introdurrà alla forra e alla sua discesa (foto 8). Ci stiamo per avvicinare alla meta. Raggiungendo in fondo l’ennesimo pannello informativo vuoto proseguiamo seguendo la rupe (dritto), lasciandoci dunque la strada principale che svolta a gomito alle nostre spalle. Stiamo costeggiando il ruscello e ci ritroviamo nella parte iniziale della Vitorchiano-Corviano. Il nostro prossimo punto di riferimento è un ponticello e la vasca di peperino. Deviamo a sinistra per la strada che sale e facciamo visita alla Chiesa di San Michele (foto 9), dunque ritorniamo sui nostri passi fino al ponticello, attraversiamolo e arriviamo ad uno slargo con dei volti scolpiti nella pietra, dei tavoli da pic-nic e una croce. Sopra di noi l’imponente sagoma di Vitorchiano. Prendiamo il sentiero sulla destra e ascendiamo così verso il centro, che ci si aprirà dopo una chiesetta restaurata (foto 10) e un arco, immettendoci nella piazza col fontanile, la fontana e il Comune.
Questo percorso è idealmente collegato a quello che unisce Vitorchiano a Corviano e ne rappresenta il completamento, visto che riporta, ad anello, nel paese di partenza, senza passare per gli stessi luoghi. Ci troviamo dunque sullo sperone di Corviano che affaccia sulla Selva di Malano (foto1). Avendo cura di metterci con le spalle al panorama costeggiamo la rupe a sinistra, dove troveremo facilmente il sentiero. Subito potremo osservare gli ingressi che conducono alle case ipogee sotterranee, con le aperture che…
Commenta con Wordpress