I comuni di Deruta e Marsciano distano circa 17 km di cammino, e anche se con elevazioni diverse, sono posti entrambi in alto rispetto alla zona alluvionale del Tevere. La tappa prevede quindi una ridiscesa iniziale e una piccola salita finale ma si sviluppa per la sua interezza in piano fra i campi coltivati della pianura seguendo in buona parte percorsi ciclopedonali locali su strade bianche.
La traccia abbandona di qualche chilometro la riva del Tevere seguendone il corso più ad occidente per piegare poi verso l’abitato di Marsciano attraversando così il Fiume Nestore, suo importante affluente di destra.
Per abbandonare Deruta prendere a riferimento l’incrocio fra la principale Via Tiberina che corre ai piedi del paese fuori dal centro storico, eVia Tevereche sul lato in direzione SS3 Bis(e quindi del fiume) si fa Via alle Barche.
Imboccarla quindi per andare a passare sotto il grosso cavalcavia in cemento armato della SS3 bis in poco men di 300 mt.
La SP377/1 Via alle Barche risulta essere una strada non molto trafficata, ma stretta e priva di marciapiede. Purtroppo ci vorranno circa 25’ di cammino scomodo per raggiungere il ponte che attraversa il Tevere e guadagnare così la tranquillità di strade secondarie e vie bianche. In alcuni punti, dove risulta possibile, è consigliato procedere su tratti di campi agricoli adiacenti l’asfalto, e soprattutto in prossimità del ponte, porre la massima attenzione usando lo strettissimo passaggio pedonale.
Il Tevere al di sotto del ponte risulta largo almeno 25 mt con ormai l’aspetto del grande fiume, con lo scorrere placido di acque verdi azzurre nelle quali si riflette l’imponente vegetazione arborea delle rive.
150 mt dopo il termine del ponte e superato un vasto campo sulla sinistra, svoltare in quella direzione lungo Via dei Ranieri, ampia secondaria asfaltata che risulta pressoché inutilizzata. Percorrerla per circa un chilometro superando su entrambi i lati abitazioni di campagna, edifici agricoli, pascoli e maneggi fino a giungere al bivio con lo sterrato di Vocabolo la Barca che si inizierà a seguire tenendo la propria sinistra.
Abbandonarlo dopo circa 800 mt soltanto dopo essersi lasciati sulla destra una grossa proprietà privata e girando a sinistra al bivio su Vocabolo Monticchio. Difficile sbagliarsi poiché questo vocabolo si perde in lontananza passando in mezzo ai campi, in un rettilineo interminabile di almeno 3 km totalmente esposto al sole. I pali della luce corrono lungo la strada sul lato sinistro di marcia.
La fine del rettilineo porta a lambire la sponda destra del Tevere per circa 600 mt e per l’ultima volta nella giornata, lungo vocabolo Caprareccia, che poi l’abbandona definitivamente puntando a sud-ovest verso Marsciano.
Dopo circa 1,5 km fra i campi coltivati e dopo aver superato una piccola area di scavo con due laghetti alla propria destra, la strada bianca si innesta in un‘altra che risulta essere Vocabolo Carpeneto. Girare a sinistra proseguendo sul nuovo rettilineo e dopo un altro chilometro svoltare a sinistra su Strada di Sant’Orsola. Raggiunti i laghetti sul fondo a destra, continuare a seguirla girando a destra al bivio aggirando un edificio mal concio. Proseguire sul rettilineo fra i campi e girare a sinistra al fondo per passare al di sotto di due abitazioni sopraelevate sul lato destro. Al bivio prendere il tronco di Via Cerro Basso che si vede a destra e che porta a delle altre abitazioni e sul lato destro, a un campo da calcio. La stradina si innesta sulla più grande Vocabolo Cerro Alto proprio dove a destra si allarga un giardinetto alberato posto a ridosso del campo da calcio e del bar del minuscolo circolo calcistico.
Passargli di fronte proseguendo la strada asfaltata in leggera salita e passando fra le palazzine che compongono la località Cerro che si fa prima Vocabolo Boschetto e poi Via Carlo Faina fino al raggiungimento della ferrovia e quindi dell’inizio della vasta area artigianale di Marsciano.Per quanto quieta e poco trafficata porre comunque attenzione a questo tratto di asfaltata perché presenta alcune curve cieche. Dopo circa 750 mt, alla propria sinistra si noterà una piccola pieve semi abbandonata, e poco più avanti sullo stesso lato inizieranno i primi magazzini industriali. Un grosso edificio ospita vetri e serramenti sullo stesso lato, proprio a pochi passi dal bell’archetto ferroviario che passa sotto la linea.
Da questo punto il cammino si fa noioso e privo di sorprese, nel tentativo di superare nel minor tempo possibile, un’area di edifici industriali uguale a tutte le altre migliaia sparse in giro per l’Italia.
Alla fine richiederà circa 45’ lungo gli anonimi marciapiedi di Via Carlo Faina, che superata una prima grossa rotonda, ne raggiunge un’altra dove girare a sinistra su SP375 e ancora una terza dove girare nuovamente a sinistra su SP317 Viale Ponte Nestore.
Attraversare quindi l’ampio fiume, emissario del Lago Trasimeno, per raggiungere un’ultima rotonda a circa 250 mt dove sarebbe impossibile non notare un bizzarro edificio moderno con colonne, vetrate e specchi che ospita un bar.
Proseguendo dritto su Largo Dante Menconi, poi Piazza della Repubblica passando proprio al di sotto di alcune povere palazzine dalle facciate fatiscenti, imboccare la larga scala (poi Via Conti di Marsciano) che sale verso il centro del borgo.
La bella palazzina municipale si trova a pochi passi piegando a sinistra alla fine della salita, proprio dove essa si innesta su Largo Garibaldi.
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