Dai ruderi della Dogana Vecchia (Lat,Lon: 42.361465,12.160310) si scende verso il lago e in breve si arriva ad un incrocio da imboccare a destra, verso il Monte Fogliano e la Croce di San Martino, che troveremo, andando sempre dritti, dopo circa 2,7 km di sentiero.
Ci si avvia verso l’incrocio con la strada provinciale Montefogliano dove si vedono i cartelli che indicano: Viterbo , Roma, Lago di Vico; si attraversa andando leggermente verso sinistra dove e’ visibile l’indicazione del sentiero 103 in bianco e rosso che porta all’Eremo di San Girolamo. Lungo il cammino una miriade di colori e di verde investe l’escursionista. Il particolare microclima ed il terreno vulcanico ha permesso lo sviluppo misto di tante diverse varieta’ di alberi decidui, come cornioli, faggi, noccioli e cerri.
A primavera si potrà godere delle splendide fioriture di gerani blu e bianchi, ginestre, violette e narcisi, in inverno di ciclamini, pungitopo, ed ellebori. Il sentiero va leggermente in salita e subito sulla sinistra si può intravedere il Lago di Vico. Dopo pochi minuti si incontra la strada provinciale s. Martino che si attraversa facendo attenzione alle auto, per prendere la strada forestale di Montefogliano, strada bianca, e continuare il sentiero 103.
Al bivio si continua sulla destra in discesa. Ci si trova quasi subito davanti ad un cancello in ferro di colore verde, facilmente superabile di fianco a sinistra. Incontrando diverse intersecazioni si deve continuare a percorrere sempre il sentiero principale che ad un certo punto si allarga diventando una carrareccia dove a tratti si incontra un antico basolato. Arrivando ad un bivio si procede a sinistra in salita seguendo l’indicazione dell’Eremo di San Girolamo. Al bivio seguente si procede diritto fino a che il bosco si dirada dando spazio sulla destra ad una piattaforma rocciosa, dove si può vedere il panorama da Vetralla fino al mare con le ciminiere di Civitavecchia e Montalto di Castro.
Riprendendo il cammino si incontrano due bivi in successione, in entrambi i casi si continua su quello principale a sinistra in salita. Da qui in poi, sullo stesso sentiero che si snoda tortuoso, si segue una doppia segnaletica: quella bianca e rossa e quella con una doppia striscia blu.
Si arriva ad un bivio attualmente segnato da cartelli in legno artigianali che indicano un sentiero in salita che porta all’Alcetella ed una carrareccia ampia a destra che porta all’Eremo, che incontreremo dopo pochi minuti.
Da qui si scende con il sentiero a destra che parte alla fine delle scale di legno e si giunge così, dopo qualche centinaio di metri, alla strada Provinciale di Montefogliano, che va imboccata a sinistra in discesa. Si passa così accanto al Convento Sant’Angelo e dopo una visita si prosegue in discesa fino ad arrivare a vedere il passaggio a livello. Qualche centinaio di metri prima, in prossimità del cartello della fine del territorio di Vetralla, svoltiamo a sinistra prendendo la tratta classica della Via Francigena (presso Località Giardino 42.316258,12.091988).
Qui troviamo una fontanella e l’inizio di un bel bosco di querce. Alla prima deviazione ci manteniamo sulla destra, costeggiando i noccioleti. Si arriverà così ad un incrocio di strade. Noi proseguiamo avanti e arrivati ad un cancello di legno lo sorpassiamo mantenendoci i noccioleti sempre sulla destra. Arriviamo ad intercettare, in un dedalo di stradine, Via Verdi, all’altezza di un agglomerato di case. La prendiamo a salire per un tratto e alla rotatoria prendiamo una strada sterrata sulla sinistra che entra nel bosco del Monte Fogliano. Questa strada, molto larga con dei pali al centro, lentamente svolta a destra fino a che non ci troviamo una strada, sempre sulla destra, da imboccare, che scende. Si arriva così ad un incrocio a T, dove andiamo a destra. La strada è di breccia bianca e si allontana dal bosco. Giunti alla Cassia e prestando attenzione la attraversiamo facendo una quindicina di metri verso destra e poi andiamo a sinistra all’altezza di una chiesetta e di un casale antico, oltrepassando un cancello e dunque rientrando nelle campagne.
Inizia un tratto tra noccioleti, fino a quando non sbattiamo ad una vigna, dove c’è un bivio a T. Il percorso ufficiale gps ci dice di girare a sinistra e poi subito a destra, ma i cartelli indicano di andare ancora avanti di 50 metri e poi svoltare sempre a destra. I cartelli dunque ci fanno allungare, anche se di poco, mentre il tracciato ufficiale ci fa andare per campi. In questa descrizione faremo la via poco più lunga.
Si esce quindi su di una strada sterrata imboccando a destra e all’altezza di un cancello chiuso c’è un passaggio a sinistra per pedoni. Facendo alcuni zig-zag tra noccioleti si arriva ad alcune case e ad una villa, mentre poco dopo siamo nei pressi di due torri, una delle quali è la Torre di Orlando, sotto cui ci si può anche riparare dalla pioggia, nel caso.
Dopo le torri, proseguendo nella stessa direzione da cui siamo giunti, sempre tra noccioleti, si esce su strada asfaltata di Vico Matrino e la si imbocca a sinistra. Poco prima della Cassia svoltiamo a destra per Strada Doganale Oriolese, una bella strada sterrata, lunga e costeggiata da castagni, noccioleti e pini. Finito il lungo rettilineo la strada ricomincia a comportarsi in maniera curvilinea e con un ponte si passa la ferrovia. Prestare attenzione perché dopo qualche centinaio di metri dal ponte troviamo una strada cementata sulla sinistra, da imboccare in discesa, sempre verso la ferrovia. Con un delizioso sottopasso, pieno di scritte d’amore e ribellione, ricomincia la strada sterrata.
Ci si immette dunque su di un’altra strada sterrata, proseguendo sulla sinistra. Con un altro sottopasso ci lasciamo alle spalle la vecchia ferrovia abbandonata e siamo già nella parte nuova di Capranica. Allo stop andiamo ancora avanti e tra palazzine a destra e sinistra giungiamo ad un tornante, da prendere in salita a sinistra. Poco dopo ci troviamo sulla destra la possibilità di fare il percorso esterno della Via Francigena, che salterebbe il centro storico, ma noi in questa descrizione preferiamo vedercelo, dunque andiamo avanti e poi a destra sulla Via Cassia, all’altezza del Parco Pubblico Corrado Nicolini. Entriamo nell’arco di Piazza Garibaldi e con poche decine di metri siamo al secondo arco con la chiesa di San Francesco e l’ospedale civile San Sebastiano, dove termina la nostra tappa.
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