Il Casale (villaggio) di Faro Superiore sorge, nel territorio di Messina, sul promontorio di Capo Peloro. Seconda la tradizione il toponimo Peloro deriva dal nome di un gigante che in tempi antichi abitava queste terre. Da qui al toponimo Peloro venne assegnato il significato di immane, gigantesco. Così dovevano percepirlo i navigatori di un tempo che, varcando lo Stretto, improvvisamente si trovavano stretti tra Capo Peloro e la sponda calabra.
Alcuni storici antichi affermano invece che il toponimo Peloro abbia avuto origine dal nome del nocchiero di Annibale, che venne ucciso dal generale cartaginese per sospetto di tradimento quando questi, giunto in prossimità dello Stretto, pensò di essere stato condotto in trappola, in un golfo senza uscita. Quando più tardi Annibale si accorse dell’errore fece erigere una statua in onore della sua vittima e gli intitolò il promontorio. Questa tesi viene però smentita dal fatto che Aristotele e Tucidide, vissuti in epoca precedente, chiamavano il promontorio con il nome Peloro, e che già nel VI sec. A. C. in questa zona veniva praticato il culto della ninfa Pelorias.
Il percorso
Dalla piazzetta antistante la chiesa dell’Immacolata, con la chiesa alle nostre spalle, percorriamo verso sinistra la via Regina Elena per circa 600 metri. Dopo il curvone, incontriamo, sulla sinistra, una stradina asfaltata in discesa (Via Contrada Feo), la imbocchiamo e la seguiamo fino ad incrociare la fiumara di Tono. Giunti in prossimità della fiumara, percorriamo circa cento metri del sentiero sterrato alla nostra sinistra, guadiamo il torrente e imbocchiamo sulla destra una ripida mulattiera il cui ingresso è delimitato da due muretti di contenimento in cemento. (foto2) Lo stretto e ripido sentiero, alternando ghiaia e pavet, risale il fianco della collina e ci conduce verso la cima, dove incontreremo una piccola radura. Proseguiamo dritto davanti a noi sul sentiero sterrato che, poco dopo, si allaccia ad una stradina di campagna in cemento. Seguiamo questa strada senza fare deviazioni fino a raggiungere la frazione di Massa S. Lucia, dove è possibile fare rifornimento di acqua potabile alla fontanella presente di fronte alla chiesa. Usciamo dall’abitato imboccando la strada a destra della fontanella e proseguiamo fino a incrociare la Strada Provinciale 45 delle Quattro Masse. All’incrocio andiamo a destra e proseguiamo sulla provinciale fino a raggiungere la frazione di Massa S. Giorgio. Dalla piazzetta S. Giorgio, dove si incrociano la Strada Provinciale 50 di Castanea delle Furie e la Strada Provinciale 45 delle Quattro Masse, imbocchiamo, dopo aver percorso circa venti metri sulla provinciale 45, una stradina asfaltata sulla sinistra (Contrada Traina) che ci conduce sulla provinciale 50. Al bivio andiamo a destra, percorriamo circa duecento metri e svoltiamo ancora a destra, in corrispondenza di una cabina dell’alta tensione. (foto7) Seguiamo la strada asfaltata che, dopo una serie di tornanti, si inerpica sulla collina e attraversa un bosco di pini. Giunti in cima, possiamo osservare in lontananza sulla sinistra i piccoli borghi di Massa S. Giovanni e Massa S. Nicola, e davanti a noi quello di Castanea delle Furie. Proseguendo sulla strada che ci ha portato in cima alla collina, al primo bivio che incontriamo andiamo a sinistra, oltrepassiamo il cimitero di Castanea e continuiamo dritto in discesa lungo questa strada, che poco dopo ci condurrà al centro di Castanea delle Furie.
Il Casale (villaggio) di Faro Superiore sorge, nel territorio di Messina, sul promontorio di Capo Peloro. Seconda la tradizione il toponimo Peloro deriva dal nome di un gigante che in tempi antichi abitava queste terre. Da qui al toponimo Peloro venne assegnato il significato di immane, gigantesco. Così dovevano percepirlo i navigatori di un tempo che, varcando lo Stretto, improvvisamente si trovavano stretti tra Capo Peloro e la sponda calabra. Alcuni storici antichi affermano invece che il toponimo Peloro abbia…
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