FERRANDINA SCALO-MATERA, 35 km
Dal bar della stazione di Ferrandina attraversare i binari sul ponte ben visibile in cima alla salita che li costeggia per un centinaio di metri. Gia alla fine del ponte sono ben visibili sulla sinistra, prima i resti di alcune campate in mattoni rossi dopo, un lungo viadotto che risulta essere mai utilizzato. Si tratta della linea ferroviaria Matera-Ferrandina realizzata e mai inaugurata. Girando su una sterrata a sinistra si può seguire il tracciato e imboccare questo viadotto sospeso a dieci metri con gran agilità. Dopo nemmeno 2 km, in prossimità della fine del viadotto, un’altra enorme opera pubblica incompiuta: si tratta di un traforo ferroviario molto grande, accessibile, ma sconsigliato vista la lunghezza di 7 km, senza luce o ventole per l’areazione. Prendere invece la strada asfaltata, anch’essa abbandonata, in forte salita visibile sulla destra che sale a sinistra. Percorrerla tutta in circa 45 min per arrivare ad attraversare un piccolo ponte strada sulla trafficata SS 7R. Puntare a destra verso Pomarico sull’omonima provinciale per nulla trafficata. Si sbucherà in alto, scollinando, su un grande rettilineo asfaltato vicino ad una stazione recintata piena di antenne e ripetitori. Imboccare il,rettilineo a sinistra e dopo quasi 500 mt attraversare per entrare nell’area del bosco protetto “di Manferrara”.
Il parco, fatto di pini d’Aleppo, cerri,,macchia mediterranea e ricco di animali selvatici, si può attraversare in diversi modi, ma è consigliabile seguire sui sentieri il Gpx per sbucare di fronte ad una bassa rete con un po’ di filo spinato, una volta superata la quale ci si trova in coincidenza di un grosso cubo di muratura bianco con tombino aperto. Da qui sempre seguendo il Gpx seguire il sentiero a mezza costa che porta all’isolata chiesetta della Madonna di Porticella. Dopo aver imboccato la mal messa stradina in discesa 5omt prima della chiesa sulla destra, e dopo aver svoltato a sinistra al bivio al fondo, buttarsi sui sentieri subito sulla destra che tagliano per i campi. Non sono ben segnati e non di facilissima percorribilità. Scendono rapidamente a fondo valle fra gli ulivi, per poi risalire su una ripida sterrata che si ricongiunge alla statale SS7R proprio ai piedi del Comune di Miglionico. Raggiungere in 150 mt, girando a destra, lo svincolo per le auto sulla sinistra che porta alla forte salita, in curva e asfaltata, che sale al paese. Imboccare contrada Pila, poi via Kennedy, poi Dante Alighieri, sempre in salita e a zigzag fra le palazzine. In prossimità della caserma dei carabinieri, ben visibile sulla destra, prendere via Carlo Levi che, dopo un rettilineo fra villette, incrocia via Trinità sulla quale si svolterà tenendo la sinistra sempre in salita. Dopo circa 250 Mt imboccare la prima e unica strada sterrata sulla destra dopo aver superato dei cassonetti. Da qui, seguire le tracce Gpx per buttarsi fra i campi arati e scendere per una buona ora puntando il lago si San Giuliano, fino a passare sotto un cavalcavia che porta ad una grossa e comoda strada bianca, che in mezzo agli eucalipti porta fino all’acqua. Seguire la strada a destra passando sopra un ponte ben visibile e non abbandonarla mai fino ad uscire dal parco del lago sbucando fra i campi coltivati. Al bivio che a sinistra indica “diga” e “oasi wwf” girare a destra fino a raggiungere la grande arteria SS7/Via Appia. Per fortuna, al fianco della carreggiata, nascosta da fitta vegetazione, è percorribile una strada di servizio per gli agricoltori che consente di percorre almeno due km lontani dalle automobili, passando sotto un viadotto abbandonato fra vigne. Sulla sinistra, passando sotto il viadotto abbandonato, si può vedere il monumentale ponte ferroviario di acciaio blu, mai inaugurato. Alla fine della strada di servizio imboccare sulla sinistra un rettilineo di almeno 500 mt sulla trafficata Via Appia che ci farà attraversare un alto e spettacolare ponte sul canyon del fiume Bradano. Porre la massima attenzione anche se c’è un po’ di posto per camminare i pedoni non sono contemplati. Girare a sinistra tagliando per prati seguendo la traccia Gpx un po’ prima dello svincolo SP Valle Bradano e andare ad incrociare la lunghissima lingua di asfalto rialzata che taglia i campi. Si tratta sempre della linea ferroviaria mai inaugurata, ormai in prossimità di Matera, a circa 8 km. Percorrerla tutta imboccandola a destra verso la città che si vede al fondo in cima alle colline. Da tenere presente: anche se larga come un’autostrada e chiusa al traffico, la linea non presenta rotaie ma soltanto asfalto e cemento intervallati da piante spontanee, cespugli e rovi. Inoltre, anche se chiusi da cancelli con lucchetto prima e dopo, si incontreranno due ponti ferroviari di metallo in ottime condizioni e sicuri per essere attraversati. Le passerelle di servizio sono in acciaio saldato, ma comunque è un passaggio sconsigliato a chi soffra di vertigine, oltre che proibito dalle autorità. I pastori, ancora oggi, ci fanno passare le greggi… Dopo quasi due ore, giungere alla stazione di Matera Scalo abbandonata a sua volta. Imboccare la SP 8 sterrata e mai terminata fuori dalla stazione, e seguire per il centro città passando alcuni magazzini e tanti cumuli di immondizia.
Andare a cercare via Timmari dopo aver superato lo svincolo crollato “Matera Centro” sulla SS7. Dopo mezz’ora di salita e seguendo le indicazioni “sassi” si potrà raggiungere la centrale Piazza Vittorio Veneto, posta proprio sopra l’antica cisterna delle acque della città e che offre una vista mozzafiato sul centro storico e sui sassi di Matera
Ciao siamo un host wwoof sul percorso, alla C.da Conche di Miglionico, tra il bosco Manferrara e Miglionico. Vorremmo inserire parti del percorso che conducono dalla stazione di Ferrandina sino alla nostra casa e dalla nostra casa a Matera (oppure alla stazione bus di Miglionico). vorrei contattare l’ammappatore e proporre di modificare il percorso inserendo la nostra casa rurale.
se possibile Ciao 3297992401
Ottimo, vi ho scritto una mail…