Dal ponte della Liberazione di Foligno c’è un unico imbocco indicato dalla segnaletica del Cfm che ci fa scendere sull’argine erboso del fiume Topino. Giriamo a sinistra sul sentiero che passa sotto il ponte e lo percorriamo per 500 m senza mai lasciare il greto fino al cavalcavia del soprastante viale IV Novembre. Lo attraversiamo passandoci sotto e, tenendoci sempre sulla destra il fiume – ricco di pozze, cascatelle, cigni e anatre selvatiche -, continuiamo per altri 700 m fino al ponte pedonale di legno del Parco Hoffman che non attraversiamo e procediamo sempre dritti sul sentiero che continua a tenere sulla destra il Topino. Camminiamo per altri 600 m sull’argine del fiume fino a incrociare l’ennesimo ponte della trafficata via Flaminia [2.1 – km 2,2]. Anche in questo caso lo attraversiamo passandoci sotto, per confluire in una strada sterrata che costeggia un canneto. Restiamo in piano continuando dritti per 900 m finché la strada bianca non si immette in una rotonda asfaltata. Costeggiamo la rotonda sul piccolo sentiero a fianco del guardrail per immetterci sull’asfaltata via Allegri, che seguiamo a destra e che annuncia l’ingresso alla frazione folignate di San Giovanni Profiamma. Camminiamo sul ciglio della strada in piano tra le case per 400 m fino a una tabaccheria sulla destra [2.2 – km 3,5]. Prestiamo attenzione: subito dopo la tabaccheria prendiamo lo sterrato sulla destra senza segnaletica, che dopo 20 m diventa sentiero e confluisce in una stradina bianca.
Dopo aver costeggiato alcune case sparse di campagna, percorsi 800 m la stradina converge su asfalto a un bivio a T, dove giriamo a destra su via Scanzano, che percorriamo interamente traversando dapprima lo stretto ponte sul fiume Topino, poi i binari della ferrovia, fino a incrociare la via Flaminia Nord. Siamo al centro di Scanzano: su una piazzetta un negozio di frutta e verdura e l’ufficio postale [2.3 – km 5,1]. Giriamo a destra su via dei Frantoi per entrare nel borgo storico e passiamo sotto un arco pedonale. Dopo l’arco giriamo a sinistra: qui un minuscolo spiazzo con fontanella di fronte a un vecchio frantoio è il luogo ideale per una sosta. Proseguiamo ancora su via dei Frantoi per 800 m, percorrendo uno sterrato in falsopiano che ci allontana da Scanzano. Ora facciamo attenzione: prendiamo sulla sinistra una strada sterrata segnalata da un picchetto di legno con i colori e l’acronimo Cfm che abbandona la via principale e in 100 m conduce a un piccolo gruppo di case di campagna. Subito dopo le case voltiamo a sinistra sullo sterrato che ci riporta all’alveo del fiume MENOTRE in località Belfiore. Qui ritroviamo l’asfalto. Attraversiamo il ponte e manteniamo la destra su via Borgaccio. Il piccolo borgo di Belfiore ci accompagna alla nostra sinistra. All’altezza delle ultime case il percorso risale sulla strada principale del paese: qui, all’incrocio, pieghiamo a destra su via Altolina e percorriamo la strada asfaltata per 200 m. All’incrocio prendiamo la strada a sinistra, ben indicata sia dalla segnaletica del Cfm sia dal cartello turistico “Cascate del Menotre”.
Da qui la strada comincia a salire e dopo 900 m termina su un ampio piazzale destinato al parcheggio auto [2.4 – km 8,1]. Si prosegue a destra su sentiero ben segnalato in salita tra ulivi e muretti a secco. Il fragore delle cascate diviene sempre più forte. Il sentiero si arriccia sullo sperone di montagna toccando i vari salti del fiume Menotre ed entra dal basso nel borgo di PALE fino alla piccola piazza del Castello dove troveremo delle panchine e un fontanile d’acqua fresca per rigenerarsi dopo lo strappo in salita [2.5 – km 9]. Dalla piazza, seguendo la segnaletica, prendiamo via del Sasso, la strada più erta a sinistra. Dopo meno di 50 m la strada diventa sentiero che rimane in piano fino all’ingresso della frazione Ponte Santa Lucia, all’incrocio con la SS 77, che evitiamo girando a sinistra su stradina asfaltata ben segnalata sia dal Cfm che dalla Via Lauretana, in lieve salita per 150 m, per poi girare ancora a sinistra sulla strada asfaltata che conduce al borgo di Sostino. Procediamo in salita sulla sede stradale per abbandonarla dopo 1,5 km a un tornante dove prendiamo, sempre in salita, una strada sterrata ben segnalata sulla sinistra che ci fa risparmiare qualche tornante di asfalto e che ci conduce alla piazzetta di Sostino [2.6 – km 11,9]. Qui una fonte di acqua fresca e l’ombra di un lavatoio sono l’ideale per una sosta prima di affrontare il lungo tratto di pascoli assolati che conduce all’altopiano di Colfiorito. Dal lavatoio la strada asfaltata continua a salire ripida attraversando tutto il borgo fino alle ultime case dove incontriamo, appena il cammino ritorna in piano, un trivio. Procediamo diritti, piegando leggermente a destra su una strada sterrata ben segnalata dalle bandierine del cammino. Continuiamo, ignorando tutti i bivi minori, sulla strada sterrata principale per 3,6 km fino a trovare sulla sinistra delle casette di legno costruite dopo il terremoto del 1997 [2.7 – km 16]. Siamo in località Franca. Di fronte a noi un incrocio. Proseguiamo dritti in salita per altri 1,7 km fino ad arrivare a un incrocio a T, all’altezza di una proprietà privata con bosco recintata, con segnaletica Cfm che ci indica di girare a sinistra e che seguiamo, tenendo lo sterrato principale fino a incrociare di nuovo, dopo 600 m, la strada asfaltata della provinciale Colfiorito-Capodacqua. Giriamo a sinistra percorrendo per 200 m la provinciale fino alla chiesa della Madonna di Ricciano, alla nostra destra.
All’altezza della pieve, che dà il nome al primo altopiano che stiamo vedendo, prendiamo una mulattiera che piega a destra inoltrandoci tra i fertili campi dei piani di Ricciano. Siamo alla sommità dello storico valico di Colfiorito, che ha permesso per secoli di attraversare l’Appennino. Dopo una cinquantina di metri la strada si biforca: noi ci teniamo sulla sinistra in direzione di alcune case e qualche albero che vediamo davanti a noi, e poi procediamo diritti, sempre su strade di campagna, tenendo l’altopiano sulla destra e salendo progressivamente fino all’incrocio con la strada comunale Seggio-Forcatura [2.8 – km 19,5]. Qui giriamo a destra sulla strada sterrata, che percorriamo per 2 km fino alla frazione di Forcatura. La attraversiamo proseguendo sulla stessa strada, che nel frattempo è diventata asfaltata, dirigendoci verso la palude di Colfiorito che cominciamo a scorgere più in basso. La strada asfaltata e i suoi tornanti in discesa ci riportano all’altopiano e alla sua palude protetta. All’altezza di una chiusa conosciuta come l’inghiottitoio del Molinaccio, con ruderi di un vecchio mulino del XVI secolo, possiamo abbandonare la sede stradale asfaltata per prendere un camminamento pedestre al lato della strada che costeggia interamente la palude [2.9 – km 23,6]. Percorsi 900 m il sentiero sbocca di nuovo sulla SS 77: di fronte a noi le prime case del borgo di Colfiorito. Giriamo a sinistra sulla statale facendo attenzione al traffico, e dopo 100 m imbocchiamo la stradina che troviamo sulla destra per entrare nel parco pubblico evitando così i pericoli della statale. Attraversiamo il parco tenendo alla nostra sinistra le strutture sportive per convergere di nuovo sulla SS 77 all’altezza di un largo spiazzo che ospita varie attività commerciali [2.10 – km 25,3] e alla conclusione di questa tappa. Nel giro di poche centinaia di metri troviamo tutte le strutture alberghiere di accoglienza.
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