Si parte con un sentiero che ricalca una vecchia via nel bosco, tra faggi, edicole religiose, muretti a secco e rocce verde-grigio, con vista su cime rocciose simili a immense piramidi, per poi seguire il corso del Piave che lentamente scende e si ingrossa, mentre noi saliamo e lo vediamo diventare più giovane, bambino, neonato.
Il percorso
Dal municipio di Forni Avoltri, avendolo alle spalle, andiamo a sinistra fino a che non vediamo il ponte sul Torrente Degano, che imboccheremo. Siamo su Via Belluno che faremo tutta in leggera salita fino a delle scale, da salire. Alla fine di esse andiamo a sinistra su Via Rivoli Bianchi fino a che la strada non diventa strada brecciata ed esce dal paese. Andando sempre avanti si passa sotto ad un ponte e subito dopo svoltando a destra ci si trova sulla strada asfaltata che conduce a Sappada. La si imbocca a destra e dopo circa 200 metri la si lascia a destra imboccando il Sentiero 139 del Cai, che ci porterà a Piani di Luzza, all’altezza di alcune case. Il sentiero è una via erbosa che arriva ad una casetta di legno e poi intercetta una strada asfaltata da prendere a destra (siamo già a Piani di Luzza). Al bivio andiamo a sinistra in discesa verso il laghetto artificiale e subito dopo prendiamo la strada che si stacca dall’asfaltata dove stanno facendo i lavori, mantendendo la sinistra. Ad un tratto noteremo dei piloncini di cemento e un ponte a testimonianza del fatto che stiamo adoperando una antica via ormai non più utilizzata dai mezzi. Dopodiché bisogna prestare molta attenzione perché una frana ha interrotto la strada. C’è solo un sentiero nel fango e tra le rocce, a strapiombo, ma solo per qualche decina di metri, poi riprende la strada cementata, in tutta sicurezza. Usciremo all’altezza di un tornante esattamente sul confine di regione (Friuli-Veneto) e dopo cinquanta metri in salita prenderemo il sentiero a destra, nel bosco. All’altezza di una madonnina situata dentro l’incavo di un tronco con tetto a spiovente c’è un bellissimo muretto a secco sulla sinistra, che ci dice di quanto la strada sia antica.
Arriviamo così a Cima Sappada, alla chiesa, e usando la strada asfaltata principale andiamo verso il Piave, scendendo, usando il marciapiedi laterale a sinistra. Lasciamo la principale al primo tornante e ammiriamo uno splendido mulino avanti a noi, dunque lo costeggiamo mantenendocelo a sinistra e risalendo con l’asfaltata. Prendiamo il Sentiero Naturalistico Piave Val Seis a sinistra, raggiungendo il corso del fiume, usufruendo di molti passaggi in legno e ponticelli. Spesso il sentiero esce sull’asfaltata ma dopo breve la rilascia, salendo di quota e godendo di numerosi scorci eccezionali sul corso del fiume. Giungiamo ai Piani del Cristo e anche qui si seguono facilmente le indicazioni per il sentiero, arrivando così alla baita il Rododendro. Prendiamo il secondo ponte sul Piave e ai bivi successivi ci manteniamo sempre lungo le rive del Piave, sulla destra orografica. Si scende nuovamente sull’asfaltata, ne facciamo qualche centinaio di metri e seguendo le indicazioni la lasciamo ancora. Si arriva ad una casetta bianca, sotto il Peralba, si passa con l’ennesimo ponte il fiume e lo si ripassa. Ora siamo su di una mulattiera, spesso non facile da seguire, che sale. Quando intercetta una strada più ampia svoltiamo a destra e aggirato il colle possiamo vedere il Rifugio Calvi in alto e dunque sulla sinistra le indicazioni per il Rifugio Sorgenti del Piave, raggiungibile in pochi minuti.
Si parte con un sentiero che ricalca una vecchia via nel bosco, tra faggi, edicole religiose, muretti a secco e rocce verde-grigio, con vista su cime rocciose simili a immense piramidi, per poi seguire il corso del Piave che lentamente scende e si ingrossa, mentre noi saliamo e lo vediamo diventare più giovane, bambino, neonato. Il percorso Dal municipio di Forni Avoltri, avendolo alle spalle, andiamo a sinistra fino a che non vediamo il ponte sul Torrente Degano, che imboccheremo….
Commenta con Wordpress