La lunghezza del passo è una cosa assolutamente personale. Ognuno ha la sua. Ma quando cammini sulla ferrovia la distanza tra un passo e l’altro è dettata da fattori esterni, perché deve essere quella che intercorre tra una traversina e l’altra, cioè dove poggi i piedi. Non puoi fare diversamente, altrimenti rischi di inciampare e cadere. Così il passo subisce o un rallentamento o un’accelerazione e ti costringe entro maglie che non senti tue, dandoti al principio un senso di disagio. Eppure quel passo cadenzato, adattato, a lungo andare diventa una sorta di simbiosi con la via ferroviaria stessa, che forse è l’unica via che mentre cammini sembra sussurrarti: “Qui si va così come dico io, intesi?! al modo dei treni e dei ritmi meccanici”.
Il percorso
A Piazza Castello a Gallese ci sono delle scale che conducono alla strada delle macchine che va imboccata a destra fino ad arrivare ad uno slargo con una chiesetta (foto). Qui si gira a destra per “Il giro del Pappagallo”, passando vicino ad un benzinaio. Al bivio si va a destra verso il “Convento di San Francesco” e subito si possono sentire e intravedere le cascate che scrosciano poco distanti. Dopo non molta strada passiamo accanto al cancello del Convento, superiamo un ponte e giriamo a sinistra al bivio che si trovano subito dopo. La strada inizia a salire e dopo una tagliata si fa sterrata. Al primo bivio dopo un bellissimo rettilineo che attraversa il pianoro dobbiamo andare dritti, all’altezza di una rimessa per gli attrezzi. Passeremo così con un piccolo ponte di pietra la ferrovia abbandonata Civitavecchia – Orte. Appena superato il ponte ci inoltriamo a sinistra tra i noccioleti e costeggiandoli troveremo un sentiero che ci immette sulla ferrovia (foto). La ferrovia è situata tra spesse pareti di tufo e sbuca su di un primo ponte in ferro, con uno scenario davvero incredibile, alta e maestosa, accompagnata dal suono del ruscello in fondo. Dopodiché passerà accanto alla So.Co.Fer. e poi alla vecchia stazione di Gallese Bassanello (foto). Ancora avanti e saremo sul secondo ponte della ferrovia, splendido forse più del primo, di pietra, che domina tre forre e un paesaggio incontaminato. Dopo il ponte andate a sinistra per una piccola deviazione tra i noccioleti e cercate un’apertura che vi farà rimirare il ponte da lontano (foto). Tornati indietro alla ferrovia, non distante dal ponte stesso, sulla destra, c’è un analogo sentiero che vi fa uscire dall’incavo del tracciato ferroviario e vi immette su di un tratturo parallelo. Andate dritti e alla deviazione in prossimità del cavalcavia andate a destra.
Entrerete dunque nell’Oasi WWF e andiamo dritti fino a che un cartello non ci indicherà a destra Vasanello 4,3 km. Andiamo a destra e arriviamo ad un ponticello oltrepassato il quale la strada risale e porta ad un ulteriore bivio, che va preso a sinistra (foto), secondo le indicazioni della Vulci-Calcata e della Via Amerina. Andando per questa sterrata arriverete ad un cartello che indica a destra Strada Alternativa Via Amerina. Questa deviazione ci porterà ad un ponte e ad una tagliata, oltre i quali la strada risale e c’è un bivio a cui andare a sinistra. Torniamo così dopo molti chilometri di strada bianca alla strada delle macchine e andiamo a sinistra. All’altezza della Pizzeria Il Bivio (foto) andiamo a sinistra in discesa. Solita tagliata nel tufo e poi un vero e proprio tubo nel quale passare (foto) che viene usato, purtroppo, come discarica. Dopo il tubo c’è una strada asfaltata che sale e una che va a destra. Noi imbocchiamo a sinistra in salita, in cima alla quale andiamo a destra verso una grande quercia a bordo strada. Giungeremo così al cimitero, dopo di che andiamo a destra e in fondo a sinistra, strada che ci porta direttamente sotto il castello di Vignanello.
La lunghezza del passo è una cosa assolutamente personale. Ognuno ha la sua. Ma quando cammini sulla ferrovia la distanza tra un passo e l’altro è dettata da fattori esterni, perché deve essere quella che intercorre tra una traversina e l’altra, cioè dove poggi i piedi. Non puoi fare diversamente, altrimenti rischi di inciampare e cadere. Così il passo subisce o un rallentamento o un’accelerazione e ti costringe entro maglie che non senti tue, dandoti al principio un senso di…
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