Il paesaggio che caratterizza la tappa di oggi sembra simile a quello di ieri, ma presto cambia la vegetazione: piantagioni di ulivi, alberi da frutto, rocce affioranti dalla terra rossa, profumo di camomilla e arbusti adatti all’aridità del territorio, gradualmente hanno preso il posto della vegetazione rigogliosa e verdeggiante dell’Irpinia. Ad un certo punto ci fermiamo alla bellissima masseria Jesce, acquistata da poco dal Comune che in alcune occasioni la apre; adiacente a questa ci sono alcune case disposte a corte, forse le abitazioni dei contadini? La masseria ha una struttura fortificata e imponente, mi sembra curioso che i tetti siano ancora a falde, ma la cosa più curiosa è il sistema di gronde per lo smaltimento delle acque piovane, che caratterizza l’intero fronte della masseria in maniera inequivocabile e creando una strana decorazione. Ma piove così tanto qui?  Poco oltre, durante una deviazione… l’Appia Antica! Quasi ce la eravamo dimenticata… Nessun reperto, ma una scritta verniciata su di un cartello di legno ci ricorda la strada che stiamo percorrendo. Dopo un’ultima consistente salita arriviamo a Castellaneta. In effetti il paese non ha molto da offrire, ma il ristorante nel quale abbiamo cenato ce lo ricorderemo come uno dei migliori: Cicerchia Bistrot.