Oggi è il giorno delle denunce. Non è possibile infatti che una strada bella come quella di oggi sia rovinata da:
- la possibilità che ci siano polpette avvelenate lungo il sentiero, usate da cacciatori per strane e private guerre. Il cane dunque, benché il posto sia splendido e perfetto per correre, non può essere sciolto perché troppo rischioso.
- Il taglio del bosco scellerato che impedisce, con gli alberi abbattuti proprio lungo il sentiero, il passaggio. Per un tratto di cento metri ridotto a questo modo ci possono volere anche trenta minuti, per non parlare della pericolosità. Noi siamo passati, ma altri riuscirebbero?
- i sentieri sono pieni di cartucce… plastica e metallo. Non siamo contro la caccia, né ambientalisti integralisti, ma così è davvero troppo.
Il percorso
Dal comune di Gualdo Cattaneo situato a Piazza Umberto I andiamo verso Piazza Beato Ugolino, prendiamo Via Roma costeggiando il buonissimo forno e poi andiamo a sinistra su Viale Arnaldo Balducci, strada panoramica. Giunti alla rotatoria andiamo a sinistra per Via delle Rimembranze e poi subito a destra in salita per Via del Monte. Dopo poche centinaia di metri superate le scuole elementari svoltiamo a sinistra per Via Col Ventoso all’altezza di un crocifisso posto proprio all’angolo.
La strada diventa sterrata all’altezza di un casale (dovrebbe essere panoramica ma quando l’abbiamo fatta noi eravamo completamente avvolti dalle nebbie). La percorriamo fino a ché non intercettiamo di nuovo la strada asfaltata e la imbocchiamo a sinistra. All’altezza del Km 2, appena spiana, poco prima che risalga, ci sono due sentieri sulla sinistra. Noi prendiamo quello che va in piano a destra.
Giunti ad un incrocio andiamo avanti e al bivio a T successivo andiamo a sinistra. Incontriamo uno spiazzo sulla destra molto panoramico e qui andiamo avanti, non a sinistra. Giunti ad un altro bivio con la recinzione di filo spinato al centro noi ci manteniamo a destra e dopo circa 300 metri prestare attenzione alla deviazione sulla sinistra da imboccare, con freccia rossa su palo di legno. Ancora un bivio a cui ci manteniamo a sinistra in piano.
Arriviamo così dopo una salita a Monte Civitelle da cui si gode di una bella vista. Andiamo sempre avanti per circa 1,2 km e andiamo a destra in discesa all’altezza di una radura. Al bivio a T successivo andiamo a destra e dopo qualche centinaio di metri incontriamo un altro incrocio, a cui andiamo a destra in discesa. Si arriva in questo modo ad un cancello di legno con filo spinato per animali. Oltre di esso, oltrepassabile ai lati, andiamo a sinistra lungo il campo e poi ancora lungo il bordo del campo in discesa e poi in salita, fino a giungere ad un angolo estremo, dove troviamo una strada sulla sinistra (fare riferimento al gps per eventuali dubbi. Ci sono sicuramente altre vie più semplici ma il bosco è un labirinto di vie e questa almeno è sicura). Dopo pochi metri siamo ad un bivio a cui andare a destra e costeggiamo una rete elettrosaldata. Poi, mantenendoci sempre a sinistra, arriveremo ad una strada asfaltata all’altezza di alcune case, da prendere a sinistra per molti minuti.
Dove incontriamo una targa commemorativa della resistenza ci sarebbe un sentiero sulla sinistra oltre un cancello per animali. Ma noi oggi preferiamo andare dritti e farne un’altra, certo più lunga ma altrettanto bella e piacevole, una sterrata nel bosco (Via delle Pianate San Sisto).
Quando Via delle Pianate San Sisto arriva ad un incrocio svoltiamo a sinistra in discesa. Si è intanto aperta la vista su Collemancio, nostra destinazione. Dopo una casa sulla destra incontriamo la provinciale ma è davvero piacevole perché sterrata e dunque la prendiamo a destra. Quando scavalliamo si apre la vista sulla valle sottostante e Cannara, Bastia Umbra e adagiata sul lembo sinistro del Monte Subasio… Assisi.
Quando siamo all’altezza del piccolo cimitero di Collemancio svoltiamo a sinistra e giunti alla chiesetta che fa da rotatoria andiamo naturalmente a sinistra per il bellissimo e incantato borgo di Collemancio.
Oggi è il giorno delle denunce. Non è possibile infatti che una strada bella come quella di oggi sia rovinata da: la possibilità che ci siano polpette avvelenate lungo il sentiero, usate da cacciatori per strane e private guerre. Il cane dunque, benché il posto sia splendido e perfetto per correre, non può essere sciolto perché troppo rischioso. Il taglio del bosco scellerato che impedisce, con gli alberi abbattuti proprio lungo il sentiero, il passaggio. Per un tratto di cento…
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