Lasciata Gubbio e la sua incredibile festa, la tappa di oggi si prospetta lunga e stancante. Eppure.. un verde di paradiso accarezza la nostra vista per tutto l’arco dell’escursione; un piacevole vento, spesso addirittura freddo, ci mantiene vivi e lucidi; penetriamo in un regno ameno e solitario, costellato di casali abbandonati e dolci colline. La via è boscosa e ombreggiata. Molta acqua scorre tra le pieghe delle montagne. Maggio è in fiore… le spighe crescono… le nuvole corrono… la fatica non è mai esistita.
Il percorso
Partiamo da Piazza Grande di Gubbio e ci dirigiamo verso l’anfiteatro romano. Imbocchiamo Via Tifernate, ci lasciamo alla destra il Convento di San Secondo, usando il marciapiedi. A Via Fontevole svoltiamo a sinistra e subito prendiamo a destra usando la pista ciclabile e il marciapiedi. La pista ciclabile ci conduce ad una rotatoria e dunque imbocchiamo per Semonte ed il cementificio. Resistete qualche centinaio di metri su questa brutta strada, dunque svoltate a sinistra su Via Gladioli. Dopo 250 metri, all’altezza di un bivio a T svoltiamo a destra e cominciamo ad andare sempre diritti, inforcando in sequenza Via del Pioppeto, Via dei Tigli, Via della Poggia Nuova e Via della Piaggiola Nuova. Tutto questo per circa trenta minuti di cammino, avendo sempre le montagne eugubine a destra. Al bivio a T successivo, andando a destra, ci ritroviamo sulla Via Francigena di San Francesco, segnata di blu e giallo, che non lasceremo più fino a destinazione. Arrivati al successivo bivio a T andiamo a sinistra, come da indicazioni. Si passa così sulla destra di un bellissimo edificio di pietra, dopodiché si attraversa la strada e si prosegue per Monteleto in leggera salita. Con una deviazione di qualche metro, giunti alla Frazione, visitiamo il Tempio di Diana e poi proseguiamo. All’edicola della Madonna andiamo a sinistra in discesa, su strada asfaltata. Al bivio successivo andiamo a sinistra in discesa incontrando in pochi metri una strada asfaltata da imboccare a sinistra per poco, dunque a destra passando tra rimesse e pollai. Superiamo con un ponte il torrente, proseguiamo per una frazione di case e arriviamo alla Chiesa di Loreto (534 metri s.l.m.).
Andando sempre avanti in salita incontriamo il bivio per le Murcie, ma noi andiamo a destra in salita. Al bivio successivo andiamo ancora in salita! Giungiamo così alla madonna di Montecchi (590 metri s.l.m.).
Entriamo così in un regno isolato ed ameno, lontano dalla valle di Gubbio, ricolmo di verde e bellissimo. Dopo un panoramico agglomerato di case, a 560 metri s.l.m., siamo a Pian d’Arco e imbocchiamo il sentiero sulla sinistra che ci condurrà nella parte più alta dell’escursione di oggi. Una breve ma intensa salita e in cima svoltiamo a destra, mantenendola sempre. Siamo tra conifere, in un paesaggio davvero splendido.
Si arriva ad un bivio e si svolta a sinistra in discesa, nonostante il cartello dica a destra per Pietralunga. Oltre il bacino di acqua artificiale, alcuni casali abbandonati e fienili, noi ci manteniamo sempre sulla principale, scendendo molto, fino all’altezza del torrente (Località Cerchiare). Qui svoltiamo a destra su provinciale e oltre il ponte, per risalire dunque su asfaltata. Superiamo la Badia di San Benedetto Vecchio, il Castello e giriamo a destra in salita per l’agriturismo Borgo Vecchio. Dopo pochi metri prendiamo a sinistra e scendiamo per sterrata superando una casa di campagna con cagnetti. Continuando a scendere e dopo la fontanella ed il guado prendiamo a sinistra al bivio a T su asfaltata. Dunque sempre avanti e in nemmeno due chilometri siete a Pietralunga.
Lasciata Gubbio e la sua incredibile festa, la tappa di oggi si prospetta lunga e stancante. Eppure.. un verde di paradiso accarezza la nostra vista per tutto l’arco dell’escursione; un piacevole vento, spesso addirittura freddo, ci mantiene vivi e lucidi; penetriamo in un regno ameno e solitario, costellato di casali abbandonati e dolci colline. La via è boscosa e ombreggiata. Molta acqua scorre tra le pieghe delle montagne. Maggio è in fiore… le spighe crescono… le nuvole corrono… la fatica…
Commenta con Wordpress