Questo progetto nasce dalla scommessa che tutta l’Italia sia percorribile a piedi, senza macchina, senza nemmeno prendere un treno o un bus. L’idea è che ognuno di noi può condividere i percorsi a piedi che conosce. Una mappatura del nostro territorio, tale da farci esclamare: “Ammappa l’Italia!“.
Il progetto
Ammappa l’Italia è un progetto collaborativo, il che significa che ognuno di noi può partecipare alla sua lenta costruzione. L’argomento che tratta è la percorribilità lenta del territorio italiano. In che modo lo fa? Semplicemente mettendo a disposizione di tutti la descrizione dei percorsi che ognuno di noi conosce.
Così come Wikipedia è un’enciclopedia del sapere costruita da utenti di ogni parte del mondo, così Ammappa l’Italia è un’enciclopedia, libera e gratuita, dei sentieri, delle strade bianche, delle mulattiere, che solo le persone del luogo conoscono e che, condivisi, permettono di organizzare anche escursioni di più giorni per il territorio italiano e di passare da un paese all’altro senza necessariamente comprare libri di sentieristica.
In poche parole è un archivio aperto e in lenta costruzione dei percorsi, che si crea dal basso e a costo zero, con un unico e chiaro standard. Noi tutti siamo gli istitutori di questi cammini e ci diamo suggerimenti su dove dormire e mangiare. Ammappare un territorio significa creare una rete di percorsi, componibili a piacimento, e non soltanto un tracciato.
- Progetto "Walk in my shoes" - Otto per Mille Valdese
- Dietro al nome "Ammappa l'Italia!"
- Strade
- Lettera agli amici di cammino
- La Mappa complessiva di Ammappalitalia
- Lettera a un giovane italiano
- Dopo i primi passi...
- La licenza di Ammappa l'Italia
- Note legali
- Perché è importante “ammappare/attraversare” un territorio a piedi
- Collaborazioni
Progetto “Walk in my shoes” – Otto per Mille Valdese
WalkInMyShoes-10 Passi per l’inclusione, è un progetto nato per coinvolgere gruppi di persone con disabilità e/o con disturbi mentali in escursioni su sentieri dal valore storico e naturalistico del Lazio. Sono state realizzate 10 passeggiate gratuite e aperte a un massimo di 20 partecipanti, tra cui 8 persone diversamente abili, all’insegna della piena inclusione, del contatto con la natura e del benessere psico-fisico ed emotivo. Con una call pubblica diffusa grazie all’aiuto di AslRoma2, CAI e FarWill srl, sono state intercettate le organizzazioni/strutture interessate a proporre questa esperienza ai propri utenti. Marco Saverio Loperfido, guida AIGAE n°LA361, esperto di montagnaterapia, ha accompagnato i camminatori fornendo le istruzioni per realizzare una mappatura completa del percorso. Marco Sutera ha curato la supervisione educativa del progetto, ma WIMS è stato molto di più: la sua finalità è riassunta in questo vademecum ed è l’individuazione, attraverso il confronto con i partecipanti, delle linee guida da seguire per realizzare una mappatura utile a persone con disabilità e/o con disturbo mentale. Gli elementi emersi hanno consentito di creare una sezione dedicata dentro il sito ammappalitalia.it, con i primi 10 Percorsi Inclusivi o Carrozzabili, che auspichiamo venga ampliata da chi è sensibile al tema dell’inclusione.
Il progetto si è svolto da gennaio 2023 ad aprile 2024.
Il podcast, Riserva di Nazzano Tevere-Farfa (in sedia a rotelle) https://www.spreaker.com/episode/3-riserva-nazzano-tevere-farfa-in-sedia-a-rotelle-sabina-lazio-italy–58734338, racconta uno dei tanti momenti significativi vissuti durante questo avvincente progetto.
WalkInMyShoes-10 Passi per l’inclusione è stato realizzato con il sostegno dei fondi dell’8xMille della Chiesa Valdese (www.ottopermillevaldese.org ).
Dietro al nome “Ammappa l’Italia!”
Se è vero che, come dice Frydryck Chopin, “chi non ride mai non è una persona seria”, a maggior ragione deve essere vero che l’attività del giocare è cosa serissima. Avremmo potuto chiamare il nostro progetto con un nome internazionale, un nome smart e cool, per esempio Italian Walker Rangers, o Allaboutmybackpack; o con un nome altisonante e serioso come l’Atlante dei cammini, ma non sarebbe stato coerente con quello in cui crediamo “sul serio”. Rifacendoci alla concetto di Homo Ludens applicato al cammino, esposto da Francesco Careri, per cui l’uomo che gioca costruisce un sistema di relazioni tra la natura e la vita, effimero ma antichissimo, noi di Ammappalitalia ci siamo dati questo nome anche per una sorta di autoironia che crediamo non debba mancare mai nell’andare per le strade del mondo. Chi non si prende un po’ in giro non dovrebbe proprio andare in giro!
“Ammappa” è termine locale, geograficamente situato e dunque limitato, che significa “che bello!”, ma al suo interno cela anche l’assonanza con il termine “mappare”. Nel gioco di parole dunque l’essenza dell’andare in giro giocando, stupendoci, inventando direzioni da condividere con gli altri. Di nuovo Careri ci viene in soccorso con la sua storia del cammino nell’arte. “A zonzo” e “deriva” sono due termini meravigliosi. Il primo è quell’andare giovanile o forse potremmo dire adolescenziale in cui si esplora lasciando che l’avventura abbia sempre l’ultima parola; il secondo è termine che al suo interno contiene sia il senso dell’andare casualmente alla deriva che quello dell’avere una deriva, cioè uno stabilizzatore sotto lo scafo della barca. Ammappalitalia vuole essere una “deriva culturale”, spontaneo girare per i sentieri d’Italia ispirati dalla bellezza delle strade e dei luoghi attraversati, per poi però non rinunciare alla condivisione in un racconto del tragitto appena fatto che è sempre strutturazione dello spazio e dunque orientamento.
Non lasciatevi ingannare dal nome poco serio di questo progetto: dietro c’è resistenza culturale nella sua forma più estrema, quella in cui la riscrittura e quindi la riappropriazione del territorio italiano non passa attraverso un solo ente, un solo camminatore o una sola società, ma si fa “comunità senza nome”. Non abbiamo nessuna intenzione di resistere debellando la società dei consumi, forse una società al di là dei consumi non è mai nemmeno esistita. Il nostro intento è quello di scavare il terreno sotto ai suoi piedi, sottraendole le ore di cui si è appropriata indebitamente e ridistribuendole sotto forma di passi nelle campagne, nelle pianure e nei borghi italiani.
Strade
Nasciamo nudi, senza possedere niente. Il nostro corpo, le nostre vene, il sangue e basta. Molti anzi dicono che nasciamo già con una mancanza. Lo chiamano debito. Ma questo non è vero fino in fondo. A pensarci bene ognuno di noi, per esempio un italiano, nasce possedendo tutte le strade italiane. Certo come “bene comune”, non come “proprietà privata”, ma pur sempre un pezzo enorme di territorio dove poter andare.
Le strade sono tue, dal momento in cui nasci fino a quando morirai. Di questo patrimonio che hai ereditato le più importanti non sono quelle d’asfalto che puoi percorrere ad una velocità compresa tra i 40 e i 90 chilometri l’ora. Quelle strade non sono nemmeno completamente tue, ma della velocità che t’impone di percorrerle così. Le più belle sono quelle di terra, di ghiaia, di erba, di sassi, dove puoi andare e fermarti ad ogni passo. Portano in cima alle montagne, dentro le gole, tra i campi coltivati, fra le colline, in mezzo alle zone residuali delle metropoli, sotto i cavalcavia di cemento delle autostrade e lungo le ferrovie abbandonate. Se le potessimo rendere fluorescenti risplenderebbero come i capillari di un corpo: sono piccole, ma portano dappertutto. E tu, globulo rosso, daresti vita e vigore al tuo territorio, l’Italia, che altrimenti marcirebbe nelle parti più nascoste. Tu, globulo bianco, proteggeresti l’Italia con la sola tua presenza, camminando, osservando, capendo, amando e denunciando.
Le strade di questo tipo hanno nomi quasi dimenticati, perché testimoniano di un mondo passato e in agonia: sterri, trazzere, mulattiere, carrarecce. Non collegano più le persone come facevano una volta, andando dal mulino al casale, dal paese al fontanile, dal santuario al crocicchio. Oggi portano solamente da un posto senza vita ad un altro, cioè giacciono tristemente tra ruderi. Esse stesse morenti vivono mestamente, come i viottoli tra le tombe di un cimitero. Eppure hanno ancora una funzione vitale da mostrarci, collegano cioè l’Italia al suo passato. Lasciarle sparire significa dimenticare la strada fatta fin qui. Rimuovere l’origine del cammino per cancellarlo per intero, di modo che non ci possa più essere alcuna possibilità di comprensione. Esattamente come nelle fiabe russe, dove la strega, nel mentre in cui i bambini si inoltrano nel bosco, gli cancella da dietro le spalle i sentieri con cui poter tornare felicemente a casa.
Ciononostante noi siamo ancora consapevoli. Comprendere di poter andare ovunque con queste strade, gratuitamente, tanto nello spazio come nel tempo, è il dono più grande che ci possiamo fare. Con questa coscienza si può ancora essere felici. Si può ancora resistere.
Lettera agli amici di cammino
Lettera agli amici di cammino
Cari amici di cammino, noi di Ammappalitalia vi scriviamo per condividere un’idea e un progetto. Abbiamo da poco realizzato la mappa complessiva dei tracciati caricati sul sito. La mappa è il frutto del lavoro di decine di escursionisti che hanno deciso di spendere il loro tempo non solo camminando, ma anche mappando, producendo gpx, descrizioni e foto dei loro percorsi. E’ quindi un bene comune che mette in risalto quanto amore ci sia per la nostra terra. Non solo: la mappa è anche un prodotto open-data, libero e gratuito, che noi di Ammappalitalia vogliamo condividere con altri siti che si occupano di cammini e di paesaggio e che abbiano in comune con noi la filosofia della lentezza, arrivando in certi casi a fare del camminare una pratica quotidiana, da paese a paese, da un’azienda agricola all’altra, oltre che pratica sportiva nel tempo libero.
Per le cose in cui crediamo ci piace prendere contatti direttamente e non solo virtualmente per mail, dunque se siete interessati ad utilizzare la mappa liberamente e nelle modalità spiegate di seguito, vi lasciamo il numero di telefono di Marco Saverio Loperfido, ideatore e responsabile del progetto Ammappalitalia: 3396914141. Questa invece la mail a cui poter scrivere e tramite cui poter prendere un appuntamento: ammappa.te@ammappalitalia.it.
Vi proponiamo dunque di inserire la mappa sul vostro sito, gratuitamente. Sarà uno strumento in più per i vostri utenti e contribuirà a rendere collettivo il viaggio. Vi chiediamo, in cambio, soltanto di poter pubblicizzare ai vostri contatti la Raccolta Fondi che abbiamo messo in piedi per rientrare delle spese per realizzarla. La mappa infatti è stata in parte finanziata da Wwoof Italia e per il resto abbiamo aperto un prestito con la Cooperativa Mag6. La mappa potrà, naturalmente, ospitare i vostri percorsi. Basterà inviarli, secondo lo standard da noi individuato, a questa mail:ammappa.te@ammappalitalia.it. Per ulteriori informazioni sullo standard consulta la sezione “Come si ammappa”.
Se tutto ciò vi interessa noi invieremo ai vostri tecnici o webmaster il “Frame” per poter inserire la mappa nelle vostre pagine, comprensivo dello strumento per trovare le coordinate.
Se non vi interessa ma ugualmente avete la possibilità di pubblicizzare la nostra Raccolta Fondi ecco di seguito tutti i link che occorrono.
A questo link troverete la Raccolta Fondi su Produzioni dal Basso: https://www.produzionidalbasso.com/project/camminare-litalia-dei-paesi-e-delle-campagne-ammappalitalia-incontra-wwoof-italia/
Qui potete vedere la mappa in oggetto: https://www.ammappalitalia.it/la-mappa/
Qui lo strumento per trovare le coordinate: https://www.ammappalitalia.it/come-si-ammappa/come-trovare-le-coordinate-di-un-punto-sulla-mappa/
Cos’è Wwoof Italia?
World-Wide Opportunities on Organic Farms (WWOOF Opportunità nelle fattorie biologiche nel mondo) è un’organizzazione che mette in contatto le fattorie biologiche con chi voglia, viaggiando, condividere lo stile di vita e la progettualità di chi lo ospita. Questo permette a persone che vivono realtà urbane o hanno vissuto in campagna nel proprio paese di toccare con mano l’esperienze di vita e la scelta dell’agricoltura biologica nel proprio paese o all’estero.
Cos’è Mag6?
Mag6 è una cooperativa che si occupa di finanza critica, di mutualismo tra i soci e di attività di consulenza e formazione. Gli obiettivi di fondo della cooperativa sono: creare una rete relazionale ed economica non competitiva e conviviale, facilitare un cambiamento strutturale delle “regole del gioco”, di costruire una finanza mutualistica, solidale e critica e favorire l’autogestione, intesa come promozione di una più profonda coscienza collettiva che faccia sperimentare un modo partecipativo di organizzarsi nel lavoro e nella vita di gruppo.
Ma cos’è la mappa in pratica?
La mappa rappresenta i collegamenti tra i paesi ed è implementata dagli itinerari che uniscono le fattorie Wwoof Italia fra loro e con i paesi adiacenti. E’ interattiva e in continua evoluzione; si popola infatti di nuovi elementi grazie al contributo di tutti i camminatori che partecipano ad Ammappalitalia. Ogni punto è cliccabile così come le linee che uniscono i punti. Si aprono così informazioni e dettagli dell’oggetto selezionato (per ulteriori informazioni clicca qui)
Grazie dell’attenzione.
Marco Saverio Loperfido, fondatore e presidente di Ammappalitalia.
La Mappa complessiva di Ammappalitalia
E’ on line la nuova mappa di Ammappalitalia!
Questa mappa rappresenta i collegamenti tra i paesi e le fattorie wwoof italia. E’ interattiva e in continua evoluzione; si popola infatti di nuovi elementi grazie al contributo di tutti i camminatori che partecipano ad Ammappalitalia. Ogni punto è cliccabile così come le linee che uniscono i punti. Si aprono così informazioni e dettagli dell’oggetto selezionato. La mappa è stata sviluppata grazie al contributo di Wwoof Italia.
Lettera a un giovane italiano
Queste parole non sono per tutti e se lo fossero perderebbero il loro valore. Se tu che le leggi, giovane italiano, le seguissi, probabilmente ti porterebbero delle rogne. Ma questo è il loro pregio, il non essere perfettamente condivisibili. Tu, nella mia mente, hai diciotto o al massimo venti anni, sei indifferentemente ragazzo o ragazza, e non sai che fare del tuo domani. Sai che bisogna pur scegliere, a questa età; sai che la società richiede un certo indirizzo, uno scopo, le idee ben precise. Sciocchezze. Tutti gli uomini che hanno vissuto su questa terra non sapevano minimamente della loro direzione, al massimo pensavano di saperla, e se qualche meta hanno pur raggiunto è stato il frutto di accadimenti casuali a cui loro, a posteriori o con l’aiuto di una narrazione falsa, hanno dato il nome metaforico di “cammino”. Non esiste progresso vero su questa terra che non sia spirituale e lo spirito si nutre solo di fede e di abbandono. Il cammino che io sono qui a proporti dunque non è una metafora per qualcosa d’altro, ma un vero e proprio prendere lo zaino e gettarti per le campagne, per le valli, per i monti e i paesaggi, a piedi, da solo o in ristretta compagnia, per vedere di cosa è composta sul serio l’Italia, percorrendo vie secondarie e poco battute. Lo so che tutti ti dicono che alla tua età la cosa più giusta da fare sarebbe l’università o trovare subito un lavoro. Non gli credere, o almeno credigli a metà. L’università italiana ha fallito i suoi fini fondamentali, non forma le persone, le istruisce soltanto; e il lavoro, qualsiasi lavoro, anche il meglio pagato, se non è scelto da te come via da percorrere per realizzarti sul serio rischia di abbrutirti per tutta la vita. Quello che ti propinano come fragilità o confusione, cioè il tuo essere indeciso e inesperto della vita, il non saper che diavolo fare di tutta l’energia che senti dentro di te, è l’unica cosa bella e vera che c’è a questo mondo e la tua età, a cavallo tra l’adolescenza e la giovinezza, la parte più pulsante che avrai nella tua esistenza. E’ il cuore di tutto. Se la custodisci adesso e la nutri correttamente nulla potrà più scalfirti veramente per tutto il resto della tua vita. Prendi quello che hai dunque e gettati per strada, perché la salvezza è sempre nell’azione, mai nella riflessione. La prima cosa da fare, in momenti come questi, è abbandonare il frastuono e trovare un luogo ameno dove regna il silenzio, unico vero generatore di senso. Non hai i soldi? Questo non è mai stato un problema per nessuno degli uomini di tutte le epoche che avessero un fuoco dentro. Sei giovane, puoi dormire all’addiaccio se non è inverno: basta un sacco a pelo. Oppure puoi collegarti a internet e cercare un luogo ospitale dove dormire o anche lavorare in cambio di vitto e alloggio. Sei padrone della tua vita e non hai pregiudizi verso nessuno strumento tecnologico perché usandolo così, ovvero per uno scopo reale come mangiare un piatto caldo e dormire in un letto comodo, sarai tu a nobilitarlo e ad elevarlo ad un grado superiore di utilità. Scoprirai che potrai passare giorni, settimane, mesi, anni in giro per l’Italia, scambiando conoscenze e interessi, ascoltando storie ed esplorando luoghi. Non ti esorto a fare questo per un mese, ma per un lungo periodo. L’Italia, il tuo paese, la tua terra, esiste da milioni di anni e gli uomini l’attraversano da secoli. Come pensi di poter capire qualcosa di essa se non cammini per le sue strade almeno un migliaio di giorni e se non vai a piedi? Perfino la bicicletta è un mezzo troppo rapido. Devi vedere tutto attentamente, palmo a palmo, a 4 km all’ora. Hai bisogno di respirare allo stesso ritmo del tuo passo per capire quanta fatica ci vuole per raggiungere l’orizzonte, quanto fiato serve per salire quella collina, quanta concentrazione occorre per passare quel guado senza bagnarti le suole. Hai bisogno di realtà. Hai bisogno di scrutare ogni angolo di bosco, ogni muretto che costeggia la via, ogni traliccio che ti accompagna dall’alto. Devi constatare come ogni artefatto, di pietra o di cemento, abbia il suo perché, ma non in un senso funzionale o peggio etico, bensì in un senso storico. Vuoi toccare con mano come tutto quello che attraversi col corpo sia un libro composto da migliaia di frasi scritte da generazioni diverse, che non sono la tua, ma che sono state giovani come te. Esistono stili e ricorrenze nel paesaggio, da dover osservare e interrogare. Scoprirai così che anche la pianura padana, per esempio, se attraversata a piedi, magari usando le strade bianche tra le risaie o i dossi ai lati dei canali di irrigazione, possiede una bellezza commovente. La luce bianca filtrata dalla nebbia e le sagome degli alberi mano a mano più opache verso il corto orizzonte, diventeranno per te un’immagine che ti parlerà al cuore e non potrai mai più scordarla. Essa ti migliorerà. Molti ti diranno che stai perdendo tempo a girovagare così e che stai facendo qualcosa di pericoloso. Ma sei sicuro che uno stage in qualche impersonale e alienante posto di lavoro non sia altrettanto rischioso? Stare in giro qualche anno, alla tua età, significa tornarsene a casa avendo appena vent’anni! Saresti ancora un cucciolo di uomo pronto e fresco per tutto, sia per l’università che per qualsiasi carriera lavorativa. Ma molto più grande nell’animo dei tuoi coetanei. Andando in giro a piedi infatti potrai incontrare non solo persone in carne ed ossa e faccia a faccia, ma anche te stesso ridotto all’osso, senza fronzoli né sovrastrutture, perché la fatica, la solitudine e il viaggio sono dolorosi, ma sono veri e sinceri e noi uomini sappiamo come trattare simili dolori, al contrario dell’angoscia e il non senso.
Non puoi nemmeno immaginare quanto sia bella l’Italia e i suoi mille panorami. Non ne hai idea. Esistono laghi che al tramonto s’illuminano di magia, montagne in vetta alle quali si vede sia il mar Tirreno che l’Adriatico, boschi incantati dove ride il Picchio Verde oggi come al tempo degli etruschi, città dalla forma ancora intatta arroccate su speroni di roccia, torrenti e fiumi nascosti da vegetazioni rigogliose, relitti industriali in fondo a gole abbandonate, necropoli e zone archeologiche abitate solo da rovi e animali selvaggi. Sentirai il tuo passo sui sentieri fruscianti dell’autunno, entrerai in sperduti bar di provincia dove il tempo s’è fermato agli anni ‘70, incontrerai cani solitari che ti accompagneranno inspiegabilmente a destinazione e ti arrenderai infine alla verità che lo fanno solo per il gusto dell’andare in compagnia. L’Italia è così stracolma di arte, storia, natura e bellezza che dopo nemmeno un mese avrai fugato ogni dubbio sul senso del tuo esserti messo in cammino e non potrai non dirti fiero di essere suo figlio. Saprai anzi, più di ogni altro tuo coetaneo rimasto davanti ad uno schermo, cos’è giusto chiamare Italia e chi è degno annoverare tra gli italiani. Scoprirai tutte queste cose come un novello pioniere, in barba ai luoghi più battuti, alle visite e agli orari d’apertura, tant’è che ben presto diffiderai della parola “turismo”. Turismo significa propinare per esperienza il mero consumo delle identità, significa pascolare per luoghi famosi con lo sguardo intiepidito del collezionista di figurine, inanellare in un tempo ordinato esperienze che non possono essere programmate. Lo stupore non coglie davanti alla bellezza, ma davanti alla scoperta inaspettata della bellezza, come quando troviamo un piccolo ponte di pietra sulla nostra via e nessuno se lo immaginava. “Turismo” è una parola nuova, avrà al massimo duecento anni, mentre tu, benché giovanissimo e forse a maggior ragione perché giovanissimo, hai bisogno di parole che affondino le loro radici nell’oblio dei tempi, che siano “originarie”, come per esempio la parola “viaggio”. Quando i più si chiederanno cosa stai facendo, probabilmente useranno l’espressione “vacanza”, ma tu devi sottolineare con forza che non ti stai concedendo nessuna “vacanza”, perché non sei vacante e non stai riempiendo un vuoto. Sei un avventuriero che ha scelto la via più breve per mettersi finalmente e realmente in gioco nella vita: uscire di casa e percorrere le strade polverose. Ma a loro non devi dire così, ti prenderebbero per uno scemo. Ricordati che la maggior parte delle persone che incontrerai non ama chi se ne va in giro senza meta, li chiamano “vagabondi”. I più hanno bisogno di inquadrarti, di sapere perché stai in giro a quel modo. E se ne hanno bisogno loro ne hai bisogno anche tu, perché non sei una monade autosufficiente e il camminatore più di ogni altro vive degli incontri non scelti che fa. Allora, se può esserti utile, dì loro che lo stai facendo per la mappatura del territorio. Che stai descrivendo, tracciando, fotografando lo stato dei sentieri, delle strade bianche, delle campagne italiane e che tutto questo confluirà in un progetto più ampio e riconoscibile. A quel punto sì! potrai tirare fuori la parola “turismo”, potrai dire che lo stai facendo per promuovere il paese, per valorizzarlo, per tutelarlo. E così vedrai che il loro sguardo si addolcirà e tutto sarà più semplice e chiaro. Tutti noi abbiamo bisogno di una maschera che sia socialmente riconoscibile. Indossala e non fare il rigoroso, non essere idealista su queste cose. Molte volte la giovinezza si porta appresso una certa pesantezza filosofica e una scorza dura che non aiuta affatto la convivialità. Ricordati che solo l’orso si può permettere di vagabondare per il mondo sicuro della sua forza ed inattaccabilità. L’uomo no, ha bisogno degli altri, specialmente se giovane e inesperto come te. Cerca quindi di alleggerirti lo zaino di questa stupida zavorra e diventa “leggermente” diverso a seconda di chi hai davanti. Non ti preoccupare, perdere la propria identità è tutta un’altra cosa. Tra coloro che ti ostacoleranno ci potranno essere, con molta probabilità, proprio i tuoi genitori e questa sarà per te la parte più difficile e forse dolorosa. Se non capiscono quello che fai, e quindi quello che sei, è un problema loro: l’amore sano dovrebbe sempre prevedere comprensione e condivisione. Ti ritroverai dunque ad essere più forte di loro. E’ bene che fai subito i conti con questa incredibile verità e, per quanto ti potrà sembrare assurdo, diventare in breve tempo più maturo e adulto dei tuoi stessi genitori. E’ necessario e persino una benedizione. Diffida sempre di coloro che non si sono mai ribellati o non hanno mai avuto contrasti sia con i genitori che con la società. Ciononostante chiamali spesso e amali per quello che sono.
Non farti poi tante illusioni romantiche, per riuscire nell’impresa non potrai essere naif o temerario. Serve organizzazione, umiltà e disciplina. Devi diventare come gli animali dei boschi, silenzioso ascoltatore del mondo circostante; devi diventare semplice come le loro ovvie abitudini. La vita del viaggiatore è facile: di giorno si va o si lavora, di sera si scrive e si riflette, di notte si dorme o si ama. Non fare sciocchezze da eroe, non c’è cosa più coraggiosa che tornare indietro sui propri passi. Pianifica sempre ogni cosa con scrupolo, senza pedanteria, divertiti nel farlo. Ricorda che non esistono stagioni vietate al camminatore (se splende il sole è meraviglioso andare anche sulla neve alta), ma giornate proibite. Guardati dal temporale e dalla via difficile in solitaria, come dal sole a picco di luglio e dalle forre dove non prende il cellulare.
Ho scritto tutto questo perché so che esisti, che non sei un fantasma o peggio un’invenzione della mia speranza. Ti ho incontrato realmente per le strade ed eri bello. La tua bellezza mi ha mosso alla penna, non altro. Ti ho visto in giro come esempio per i tuoi simili. Avevi venti anni e soffrivi d’amore come di solitudine, ti arrabbiavi per una società ingiusta e per un nichilismo imperante, scrivevi sul taccuino poesie d’amore e ti piaceva bere e mangiare in compagnia. Oppure avevi cinquant’anni e non sapevi che fare della tua vita da quel momento in poi. Avevi l’adolescenza nel cuore, come fragilità e paura, pur essendo trentenne. Avevi gli occhi neri e gli occhi blu, ricolmi di domande; avevi la pelle bianca o mulatta, ma mostrata al sole come un dono della vita. Parlavi italiano o una qualsiasi altra lingua, ma stavi in Italia e la attraversavi con le tue scarpe. A proposito della tue scarpe e dei tuoi piedi: abbi cura di loro, sono loro che ti proteggono e ti conducono. Sono al tuo servizio e allo stesso tempo la congiunzione tra la terra e il cielo che porti nella mente. Se tratti bene loro tratti bene te stesso e chi tratta bene se stesso ha cura del mondo e dell’umanità intera.
Dopo i primi passi…
Così come Ammappalitalia si occupa di sentieri, percorsi a piedi e viaggi lenti, così trae da questi le metafore e la filosofia che, in quanto progetto, la anima. D’altronde non potrebbe essere altrimenti. Ammappalitalia infatti, proprio come chi conosce l’arte del camminare e le sue sagge regole, non ha fretta e fa un passo alla volta, ben consapevole che più importante dello scatto e della singola prestazione, è la costanza e la voglia di perseverare lungo un cammino, per quanto difficile.
In questi primi sei mesi, grazie a incontri, scambi di idee, suggerimenti e varie iniziative, il progetto è riuscito a rivestirsi graficamente, ad aumentare notevolmente il suo pubblico e a inserire i percorsi inviati da molti camminatori sparsi in tutta Italia. Non vi nascondiamo che proprio quest’ultimo aspetto, oltre ad essere ovviamente il fulcro di tutta l’iniziativa, è anche quella cosa che più ci ha emozionati. Vedere giungere percorsi che uniscono paesi dai nomi a volte improbabili, a volte suggestivi o poetici, è un regalo che per dei romanticoni come noi quasi quasi strappa addirittura una lacrima. Ma c’è dell’altro ed è stato, in un certo senso, inaspettato: con i percorsi arrivano anche le parole di coloro che li hanno descritti e con le parole le singole personalità dei camminatori. C’è chi predilige lunghi tracciati per montagne solitarie, chi brevi passeggiate che conducono dal centro a luoghi amati e limitrofi; chi dà alla propria narrazione il carattere del ricordo, chi dell’impresa sportiva, chi si appassiona alle piante che si trovano lungo la via, chi alla geologia, chi alla storia e all’archeologia; chi ha un occhio particolare per il più minuscolo dettaglio, chi conferisce alla propria camminata un ampio respiro che trasmette l’atmosfera del posto. Non ci sono solo italiani ad ammappare il territorio italiano, ma anche stranieri che amano l’Italia forse più di molti altri nati qui. Camminano e si appassionano al cammino. Lo vivono e lo descrivono con le parole che conoscono. Insomma oltre a camminare, tutti coloro che contribuiscono, scrivono e nello scrivere reinterpretano il paesaggio a seconda delle inclinazioni, guardandolo dal loro particolare punto di vista, colorandolo della loro soggettività. E subito ci viene da domandarci: non è forse questa la maniera più bella di partecipare di un territorio?
L’Italia è lì, lunga e stretta come un trampolino nel mare, protetta a nord da verdi alpeggi, con una spina dorsale di variegati appennini e tantissima diversità di scorci e paesaggi al suo interno. Allo stesso modo è chi la guarda e la vive, la scrive, la riscrive e così facendo se ne appropria, perché per mappare l’Italia noi non abbiamo scelto solo il freddo gps o la mera quantificazione del percorso in dati oggettivi come durata, difficoltà o altitudine, ma abbiamo scelto una lingua e con essa il mondo di possibilità allegoriche che questa si porta appresso. Ogni percorso inviatoci dunque non è solo una semplice descrizione di bivi, svolte e punti di riferimento, bensì un modo di guardare all’Italia, di farla rivivere dieci, cento, mille volte, e in maniera sempre diversa.
Ebbene per questo, più di ogni altra cosa, rifiatando dopo appena sei mesi di cammino e voltandoci un istante a guardare il tragitto fatto, prima di riprendere a fare un passo dietro l’altro, sentiamo di dover dire grazie a tutti voi.
La licenza di Ammappa l’Italia
La licenza dei percorsi e delle informazioni contenute su Ammappa l’Italia è una Open Database License (ODbL), ovvero è una “Licenza di archiviazione di dati aperta“.
Questo significa che puoi…
- Condividere (share): copiare, distribuire e utilizzare il database.
- Creare (create): realizzare opere dal database.
- Adattare (adapt): modificare, trasformare e sviluppare il database.
e obbliga a:
- Attribuire (attribute): È necessario attribuire la paternità della banca dati ad ogni suo utilizzo pubblico e ad ogni utilizzo di un database derivato dalla banca dati originale secondo le modalità specificate dalla licenza. Per qualsiasi utilizzo o distribuzione del database, o di lavori da esso derivati, si deve dichiarare chiaramente la licenza sotto cui il database è rilasciato e mantenere intatti gli eventuali di copyright relativi al database originale.
- Condividere allo stesso modo (share-alike): se viene pubblicato il database con una qualsiasi modifica rispetto all’originale, o vengono prodotte ulteriori opere in base ad una sua modifica, è obbligatorio distribuire questa versione del database modificata secondo la licenza ODbL.
- Mantenere aperto (Keep open): Il database stesso (o una sua versione modificata) può essere redistribuito anche attraverso misure tecnologiche che ne restringono l’uso (ad esempio con forme di Digital Rights Management) a patto che sia sempre disponibile una versione aperta priva di queste restrizioni.
Ogni percorso inviato ad Ammappa l’Italia è firmato dall’autore (se vuole) con il nome e cognome o con uno pseudonimo/nickname, in modo da garantirne la paternità. Chiunque manda il proprio percorso aderisce implicitamente alla licenza ODbl.
Insomma il motto di Ammappa l’Italia sembra proprio essere: “Fate girare il più possibile il verbo… camminare!”
Note legali
Ammappa l’Italia ASD si occupa solo di suggerire agli utenti possibili itinerari a piedi, bici e a cavallo che attraversano il territorio italiano, dunque declina ogni responsabilità per eventuali danni a persone o cose che siano derivati dalla fruizione di un sentiero esposto sul sito: pertanto, chi li percorre lo fa sotto la propria personale responsabilità.
L’esposizione dei sentieri ha solo un valore dimostrativo delle potenzialità della Rete Escursionistica Italiana e non può essere garantità in termini assoluti né la transitabilità nè la sicurezza sugli stessi sentieri.
Alcuni dei sentieri, inoltre, presentano particolari difficoltà ed è preferibile percorrerli con guide specializzate od accompagnatori esperti, fermo restando quanto indicato sopra.
SULLE TRACCE GPS-GPX
Le tracce scaricabili da ammappalitalia.it non sono da ritenersi in nessun caso precise; sono uno dei tanti strumenti che la tecnologia mette a disposizione per la promozione e la visualizzazione sul web dei percorsi proposti;
In nessun caso sono tali da sostituire od integrare la conoscenza delle carte topografiche ed escursionistiche nè sono sostitutive dei tipici strumenti per l’orientamento in montagna;
La conoscenza del funzionamento del proprio dispositivo GPS, il test del funzionamento con i file gpx scaricati da ammappalitalia.it per verificarne preliminarmente la compatibilità e la fruibilità con il proprio dispositivo GPS, sono prerequisiti essenziali per l’escursionista che intenda usare le tracce GPS scaricabili quale mero ausilio (e non già unico strumento di orientamento) per l’escursione in programma;
In nessun caso si risponde dell’esattezza delle tracce GPS scaricabili nel sito, nè dei danni che possano derivare agli utenti e/o a terzi dall’utilizzo delle stesse;
Le tracce GPS disponibili in questo sito hanno il solo scopo di arricchire le descrizioni degli itinerari, ma in nessun caso sostituiscono la conoscenza del luogo, la disponibilità delle mappe escursionistiche, la capacità di orientamento richiesti per programmare l’escursione, anche in rapporto alle condizioni ambientali e fisicho-atletiche;
Le tracce GPS sono da intendersi, pertanto, meramente quali informazioni aggiuntive e parte complementare delle descrizioni dei percorsi;
La scelta di utilizzare le tracce GPS fornite in questo sito ricade nella totale ed esclusiva responsabilità dell’utilizzatore;
SU DESCRIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI SENTIERI E SULLA FRUIZIONE DEI PERCORSI
La conoscenza di base della corretta frequentazione della montagna, dei boschi, dei sentieri escursionistici, è la premessa essenziale per la corretta fruizione dei percorsi suggeriti;
E’ richiesto all’escursionista il rispetto dei luoghi, della flora e della fauna, delle cose e degli oggetti (manufatti, cartellonistica, segnaletica verticale ed orizzontale, aree pic-nic, sorgenti, corrimano etc…): ogni comportamento scorretto sarà perseguito secondo la Legge;
Si deve sempre tenere presente che molte delle informazioni contenute nel sito ammappalitalia.it riguardano attività pericolose (o comunque caratterizzate da un intrinseco livello di rischio) che possono richiedere l’intervento e/o l’assistenza di guide specializzate e l’utilizzo di materiali e strumentazione adatti all’utilizzo;
Questo portale riporta, per ciascun sentiero, una scheda di dettaglio, che a titolo sperimentale classifica i sentieri secondo una classificazione standard (quella del C.A.I.): le informazioni sui tempi di percorrenza, sul grado di difficoltà, sul dislivello, sulla lunghezza, sono da ritenersi indicative e sperimentali.
Queste Note legali sono state copiate, in quanto esaustive e ben definite, dal sito http://www.sardegnasentieri.it
Perché è importante “ammappare/attraversare” un territorio a piedi
Percorrere un territorio a piedi significa, come prima e fondamentale cosa, entrare in uno stretto contatto con esso, rendersi conto della maniera in cui fu vissuto per millenni, scoprire dinamicamente la prospettiva paesistica attraverso cui fu interpretato dagli uomini. Il paesaggio infatti, termine che deriva dal francese paysage e dal termine italiano paese, altro non è che una “zona o territorio, quale viene percepito dagli abitanti del luogo o dai visitatori, il cui aspetto o carattere derivano dalle azioni di fattori naturali e/o culturali” (Convenzione europea del paesaggio, versione ufficiale in inglese del Consiglio d’Europa, Articolo 1, traduzione non ufficiale).
Non esiste altro modo dunque per tutelare il paesaggio italiano e per promuoverne la conoscenza se non quella di creare o riscoprire la rete di percorsi a piedi nei territori stessi, da paese a paese, andando in controtendenza alla moda di cementificare, di asfaltare e di dimenticare gli antichi tracciati.
Ammappare un territorio significa salvaguardare le strade bianche che attraversano da secoli le campagne, incentivarne l’utilizzo per il turismo ma anche per brevi spostamenti da parte degli abitanti locali.
Ammappare un territorio significa tenerlo sotto controllo, monitorarlo. Sempre più spesso, proprio perché le strade sterrate e le campagne sono abbandonate, diventano luogo ideale per discariche abusive e scempi edilizi.
Ammappare un percorso tra un paese e l’altro significa ridare ai borghi italiani il ruolo storico e sociale che da sempre hanno, ovvero di essere isole di civiltà tra la selvatichezza e l’ostilità della natura. Un percorso che passa da un paese all’altro è infatti una parentesi avventurosa, al termine della quale si rientra piacevolmente nel consorzio umano, accogliente e ordinato. Significa dunque utilizzare i paesi come luoghi di ospitalità vera e propria, luoghi di posta, dove riposarsi, rifocillarsi, trovare tranquillità dal viaggio. Significa incentivarne il ripopolamento e l’economia locale. Molto più dei semplici sentieri per escursionisti (che partono da un punto e arrivano in un altro per poi tornare alla macchina parcheggiata), i percorsi che si snodano da paese a paese non sono caratterizzati solamente dall’ottica turistica, ma creano le basi conoscitive e strutturali per un radicale cambiamento della maniera di esperire il territorio e il mondo. Camminare infatti, nell’epoca della fretta e della superproduzione, è ormai diventato un atto rivoluzionario.
Collaborazioni
Questa pagina permette di conoscere le “amicizie” di Ammappa l’Italia, ovvero le collaborazioni proficue sparse sul territorio.
Grazie al sostegno dei fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese è stato realizzato Walk in my Shoes – 10 passi per l’inclusione, un progetto che attraverso 10 passeggiate con persone con disabilità e/o disturbo mentale, ha permesso di definire le linee guida utili alla mappatura di passeggiate in natura, secondo un’ottica inclusiva e accessibile. Le passeggiate/escursioni sono consultabili a questo link ed è possibile scaricare il vademecum per mappare al meglio le escursioni inclusive.
E’ in corso di realizzazione Share your path, un progetto che prevede la realizzazione di 2 corsi di mappatura nella regione Lazio, dedicati a persone con disabilità e/o con disturbo mentale e addetti alla cura.
Piccoli borghi, storie mai raccontate. Scopri l’Italia più autentica.
Amavido è una piattaforma per la promozione e valorizzazione dell’offerta ricettiva e culturale di borghi e paesini italiani nel mercato tedesco. Non solo luoghi ma storie da raccontare.
Amavido è nato ufficialmente nel Luglio 2015 a Berlino ed è opera di un giovane ed appassionato team italo-tedesco che opera tra l’Italia e la Germania. E’ un nuovo modello di turismo all’insegna dello Slow Tourism e incentrato sull’offerta ricettiva e culturale di borghi e paesini Italiani e loro comunità locali. L’obiettivo è accendere i riflettori su questa preziosa rete di destinazioni minori e dare nuovi scenari economici sostenibili a queste realtà a rischio di abbandono e spopolamento.
Amavido rende visibile e fruibile via web l’offerta ricettiva di B&B, piccoli Hotel, case private e Alberghi Diffusi che si trovano all’interno di borghi e paesi italiani. Molti potenziali turisti e viaggiatori stranieri fanno difficoltà a scoprire da soli questi luoghi per problemi di barriera linguistica e non solo. Al contrario l’Italia offre una costellazione di piccoli borghi e paesi ancora inesplorati e storie mai raccontate. Ed è proprio questa l’Italia che Amavido vuole rendere visibile e prenotabile perché si tratta dell’Italia più preziosa e autentica, dove si è qualcosa di più di un semplice turista, si è un ospite. Borghi e paesi incarnano non solo uno stile di vita ma anche una scelta di viaggio. Rappresentano una destinazione turistica unica e inesplorata non solo per il bellissimo patrimonio artistico e architettonico e il calore umano degli abitanti, ma anche per lo stile di vita tutto ‘Made in Italy’ e gli eventi culturali offerti.
Con Amavido per ogni alloggio, c’è un Host da conoscere e un borgo da esplorare con varie attività ed esperienze. Trekking, passeggiate, concerti, corsi di cucina, raccolta delle olive, cene e pranzi conviviali.
La collaborazione con Parcodeisuoni.net è forse la più immediata ed evidente, per le caratteristiche che contraddistinguono i due progetti e che li rendono simili e complementari, quasi due facce della stessa medaglia. Ad unirci è la filosofia della condivisione, la crescita e la promozione dal basso, le modalità delle licenze dei progetti. Da questi evidenti presupposti comuni nasce dunque l’idea di unire le forze e di ampliare reciprocamente le aree di interesse. Infatti, per ogni percorso del Lazio (territorio di riferimento di Parcodeisuoni), che abbia una registrazione sonora abbinata, sarà presente il link alla registrazione stessa sul sito del progetto, dove sarà possibile reperire la totalità delle informazioni e ascoltare/scaricare il file sonoro.
Ma cos’è Parcodeisuoni?
PARCODEISUONI è un progetto, coordinato da Marcello Liberato, basato sul progetto SOINUMAPA.NET, che coinvolge diverse persone, incentrato sull’ecologia acustica e la registrazione del paesaggio sonoro, e che propone dibattiti su musica e paesaggio sonoro, laboratori su registrazioni di campo e tecniche di registrazione, realizzazione di installazioni sonore in parchi pubblici ed altri luoghi, sviluppo di un blog sulle musiche altre, ed anche concerti, pensieri, dolci rumori… (cit. Parcodeisuoni).
ParcoDeiSuoni.net propone quindi un progetto collaborativo della Mappa sonora del Lazio, direttamente ispirato al progetto SoinuMapa.net, incentrato sulla fonografia, ovvero l’arte di registrare i suoni attorno a noi, e che si propone di mostrare, ascoltare e condividere registrazioni di campo.
Sul sito web è possibile consultare una collezione di registrazioni realizzate in vari paesi, città e luoghi del Lazio: ambienti e rumori delle città, paesaggi sonori delle campagne, animali, feste e celebrazioni, luoghi, eventi… E’ possibile consultare, ascoltare e riutilizzare queste registrazioni per qualunque fine creativo, educativo o d’indagine.
Se si desidera partecipare aggiungendo nuove registrazioni nella mappa, si può consultare la sezione Partecipa o fare direttamente click in basso su Carica Registrazione, e condividere le proprie registrazioni.
Altra collaborazione è quella con il sito di Albano Marcarini, urbanista, cartografo, viaggiatore a piedi e in bicicletta. Appassionato compilatore di guide di viaggio, si è dedicato fin dalla più tenera età all’esplorazione geografica (cit. dal sito dell’autore). Marcarini fa parte della giuria del concorso per la migliore ammappatura e ha dato ad Ammappa l’Italia la disponibilità a pubblicare alcuni percorsi presi dal suo sito: www.sentieridautore.it.
Creato nell’aprile del 2013, Homecamper.com ti permette di affittare un terreno presso un privato in qualsiasi parte del mondo, o di arrotondare i tuoi guadagni cedendo in affitto il tuo.
Noi di Ammappalitalia crediamo fortemente che l’unione del database di Home Camper con il nostro possa dare al camminatore tutti i servizi di cui necessita (sentieri e luoghi dove riposare). Per questo è iniziata una collaborazione tra le due realtà… e speriamo che ci porti lontano!