Il progetto

Ammappa l’Italia è un progetto collaborativo, il che significa che ognuno di noi può partecipare alla sua lenta costruzione. L’argomento che tratta è la percorribilità lenta del territorio italiano. In che modo lo fa? Semplicemente mettendo a disposizione di tutti la descrizione dei percorsi che ognuno di noi conosce.

Così come Wikipedia è un’enciclopedia del sapere costruita da utenti di ogni parte del mondo, così Ammappa l’Italia è un’enciclopedia, libera e gratuita, dei sentieri, delle strade bianche, delle mulattiere, che solo le persone del luogo conoscono e che, condivisi, permettono di organizzare anche escursioni di più giorni per il territorio italiano e di passare da un paese all’altro senza necessariamente comprare libri di sentieristica.

In poche parole è un archivio aperto e in lenta costruzione dei percorsi, che si crea dal basso e a costo zero, con un unico e chiaro standard. Noi tutti siamo gli istitutori di questi cammini e ci diamo suggerimenti su dove dormire e mangiare. Ammappare un territorio significa creare una rete di percorsi, componibili a piacimento, e non soltanto un tracciato.

 

 

Progetto “Walk in my shoes” – Otto per Mille Valdese

WalkInMyShoes-10 Passi per l’inclusione, è un progetto nato per coinvolgere gruppi di persone con disabilità e/o con disturbi mentali in escursioni su sentieri dal valore storico e naturalistico del Lazio. Sono state realizzate 10 passeggiate gratuite e aperte a un massimo di 20 partecipanti, tra cui 8 persone diversamente abili, all’insegna della piena inclusione, del contatto con la natura e del benessere psico-fisico ed emotivo. Con una call pubblica diffusa grazie all’aiuto di AslRoma2, CAI e FarWill srl, sono state intercettate le organizzazioni/strutture interessate a proporre questa esperienza ai propri utenti. Marco Saverio Loperfido, guida AIGAE n°LA361, esperto di montagnaterapia, ha accompagnato i camminatori fornendo le istruzioni per realizzare una mappatura completa del percorso. Marco Sutera ha curato la supervisione educativa del progetto, ma WIMS è stato molto di più: la sua finalità è riassunta in questo vademecum ed è l’individuazione, attraverso il confronto con i partecipanti, delle linee guida da seguire per realizzare una mappatura utile a persone con disabilità e/o con disturbo mentale. Gli elementi emersi hanno consentito di creare una sezione dedicata dentro il sito ammappalitalia.it, con i primi 10 Percorsi Inclusivi o Carrozzabili, che auspichiamo venga ampliata da chi è sensibile al tema dell’inclusione.

Il progetto si è svolto da gennaio 2023 ad aprile 2024.

Il podcast, Riserva di Nazzano Tevere-Farfa (in sedia a rotelle) https://www.spreaker.com/episode/3-riserva-nazzano-tevere-farfa-in-sedia-a-rotelle-sabina-lazio-italy–58734338, racconta uno dei tanti momenti significativi vissuti durante questo avvincente progetto.

WalkInMyShoes-10 Passi per l’inclusione è stato realizzato con il sostegno dei fondi dell’8xMille della Chiesa Valdese (www.ottopermillevaldese.org ).

Dietro al nome “Ammappa l’Italia!”

Se è vero che, come dice Frydryck Chopin, “chi non ride mai non è una persona seria”, a maggior ragione deve essere vero che l’attività del giocare è cosa serissima. Avremmo potuto chiamare il nostro progetto con un nome internazionale, un nome smart e cool, per esempio Italian Walker Rangers, o Allaboutmybackpack; o con un nome altisonante e serioso come l’Atlante dei cammini, ma non sarebbe stato coerente con quello in cui crediamo “sul serio”. Rifacendoci alla concetto di Homo Ludens applicato al cammino, esposto da Francesco Careri, per cui l’uomo che gioca costruisce un sistema di relazioni tra la natura e la vita, effimero ma antichissimo, noi di Ammappalitalia ci siamo dati questo nome anche per una sorta di autoironia che crediamo non debba mancare mai nell’andare per le strade del mondo. Chi non si prende un po’ in giro non dovrebbe proprio andare in giro!

“Ammappa” è termine locale, geograficamente situato e dunque limitato, che significa “che bello!”, ma al suo interno cela anche l’assonanza con il termine “mappare”. Nel gioco di parole dunque l’essenza dell’andare in giro giocando, stupendoci, inventando direzioni da condividere con gli altri. Di nuovo Careri ci viene in soccorso con la sua storia del cammino nell’arte. “A zonzo” e “deriva” sono due termini meravigliosi. Il primo è quell’andare giovanile o forse potremmo dire adolescenziale in cui si esplora lasciando che l’avventura abbia sempre l’ultima parola; il secondo è termine che al suo interno contiene sia il senso dell’andare casualmente alla deriva che quello dell’avere una deriva, cioè uno stabilizzatore sotto lo scafo della barca. Ammappalitalia vuole essere una “deriva culturale”, spontaneo girare per i sentieri d’Italia ispirati dalla bellezza delle strade e dei luoghi attraversati, per poi però non rinunciare alla condivisione in un racconto del tragitto appena fatto che è sempre strutturazione dello spazio e dunque orientamento.

Non lasciatevi ingannare dal nome poco serio di questo progetto: dietro c’è resistenza culturale nella sua forma più estrema, quella in cui la riscrittura e quindi la riappropriazione del territorio italiano non passa attraverso un solo ente, un solo camminatore o una sola società, ma si fa “comunità senza nome”. Non abbiamo nessuna intenzione di resistere debellando la società dei consumi, forse una società al di là dei consumi non è mai nemmeno esistita. Il nostro intento è quello di scavare il terreno sotto ai suoi piedi, sottraendole le ore di cui si è appropriata indebitamente e ridistribuendole sotto forma di passi nelle campagne, nelle pianure e nei borghi italiani.

Strade

Nasciamo nudi, senza possedere niente. Il nostro corpo, le nostre vene, il sangue e basta. Molti anzi dicono che nasciamo già con una mancanza. Lo chiamano debito. Ma questo non è vero fino in fondo. A pensarci bene ognuno di noi, per esempio un italiano, nasce possedendo tutte le strade italiane. Certo come “bene comune”, non come “proprietà privata”, ma pur sempre un pezzo enorme di territorio dove poter andare.

Le strade sono tue, dal momento in cui nasci fino a quando morirai. Di questo patrimonio che hai ereditato le più importanti non sono quelle d’asfalto che puoi percorrere ad una velocità compresa tra i 40 e i 90 chilometri l’ora. Quelle strade non sono nemmeno completamente tue, ma della velocità che t’impone di percorrerle così. Le più belle sono quelle di terra, di ghiaia, di erba, di sassi, dove puoi andare e fermarti ad ogni passo. Portano in cima alle montagne, dentro le gole, tra i campi coltivati, fra le colline, in mezzo alle zone residuali delle metropoli, sotto i cavalcavia di cemento delle autostrade e lungo le ferrovie abbandonate. Se le potessimo rendere fluorescenti risplenderebbero come i capillari di un corpo: sono piccole, ma portano dappertutto. E tu, globulo rosso, daresti vita e vigore al tuo territorio, l’Italia, che altrimenti marcirebbe nelle parti più nascoste. Tu, globulo bianco, proteggeresti l’Italia con la sola tua presenza, camminando, osservando, capendo, amando e denunciando.

Le strade di questo tipo hanno nomi quasi dimenticati, perché testimoniano di un mondo passato e in agonia: sterri, trazzere, mulattiere, carrarecce. Non collegano più le persone come facevano una volta, andando dal mulino al casale, dal paese al fontanile, dal santuario al crocicchio. Oggi portano solamente da un posto senza vita ad un altro, cioè giacciono tristemente tra ruderi. Esse stesse morenti vivono mestamente, come i viottoli tra le tombe di un cimitero. Eppure hanno ancora una funzione vitale da mostrarci, collegano cioè l’Italia al suo passato. Lasciarle sparire significa dimenticare la strada fatta fin qui. Rimuovere l’origine del cammino per cancellarlo per intero, di modo che non ci possa più essere alcuna possibilità di comprensione. Esattamente come nelle fiabe russe, dove la strega, nel mentre in cui i bambini si inoltrano nel bosco, gli cancella da dietro le spalle i sentieri con cui poter tornare felicemente a casa.

Ciononostante noi siamo ancora consapevoli. Comprendere di poter andare ovunque con queste strade, gratuitamente, tanto nello spazio come nel tempo, è il dono più grande che ci possiamo fare. Con questa coscienza si può ancora essere felici. Si può ancora resistere.

Lettera agli amici di cammino

Lettera agli amici di cammino

Cari amici di cammino, noi di Ammappalitalia vi scriviamo per condividere un’idea e un progetto. Abbiamo da poco realizzato la mappa complessiva dei tracciati caricati sul sito. La mappa è il frutto del lavoro di decine di escursionisti che hanno deciso di spendere il loro tempo non solo camminando, ma anche mappando, producendo gpx, descrizioni e foto dei loro percorsi. E’ quindi un bene comune che mette in risalto quanto amore ci sia per la nostra terra. Non solo: la mappa è anche un prodotto open-data, libero e gratuito, che noi di Ammappalitalia vogliamo condividere con altri siti che si occupano di cammini e di paesaggio e che abbiano in comune con noi la filosofia della lentezza, arrivando  in certi casi a fare del camminare una pratica quotidiana, da paese a paese, da un’azienda agricola all’altra, oltre che pratica sportiva nel tempo libero.

Per le cose in cui crediamo ci piace prendere contatti direttamente e non solo virtualmente per mail, dunque se siete interessati ad utilizzare la mappa liberamente e nelle modalità spiegate di seguito, vi lasciamo il numero di telefono di Marco Saverio Loperfido, ideatore e responsabile del progetto Ammappalitalia: 3396914141. Questa invece la mail a cui poter scrivere e tramite cui poter prendere un appuntamento: ammappa.te@ammappalitalia.it.

Vi proponiamo dunque di inserire la mappa sul vostro sito, gratuitamente. Sarà uno strumento in più per i vostri utenti e contribuirà a rendere collettivo il viaggio. Vi chiediamo, in cambio, soltanto di poter pubblicizzare ai vostri contatti la Raccolta Fondi che abbiamo messo in piedi per rientrare delle spese per realizzarla. La mappa infatti è stata in parte finanziata da Wwoof Italia e per il resto abbiamo aperto un prestito con la Cooperativa Mag6. La mappa potrà, naturalmente, ospitare i vostri percorsi. Basterà inviarli, secondo lo standard da noi individuato, a questa mail:ammappa.te@ammappalitalia.it. Per ulteriori informazioni sullo standard consulta la sezione “Come si ammappa”.

Se tutto ciò vi interessa noi invieremo ai vostri tecnici o webmaster il “Frame” per poter inserire la mappa nelle vostre pagine, comprensivo dello strumento per trovare le coordinate.

Se non vi interessa ma ugualmente avete la possibilità di pubblicizzare la nostra Raccolta Fondi ecco di seguito tutti i link che occorrono.

A questo link troverete la Raccolta Fondi su Produzioni dal Basso: https://www.produzionidalbasso.com/project/camminare-litalia-dei-paesi-e-delle-campagne-ammappalitalia-incontra-wwoof-italia/

Qui potete vedere la mappa in oggetto: https://www.ammappalitalia.it/la-mappa/

Qui lo strumento per trovare le coordinate: https://www.ammappalitalia.it/come-si-ammappa/come-trovare-le-coordinate-di-un-punto-sulla-mappa/

Cos’è Wwoof Italia?

World-Wide Opportunities on Organic Farms (WWOOF Opportunità nelle fattorie biologiche nel mondo) è un’organizzazione che mette in contatto le fattorie biologiche con chi voglia, viaggiando, condividere lo stile di vita e la progettualità di chi lo ospita. Questo permette a persone che vivono realtà urbane o hanno vissuto in campagna nel proprio paese di toccare con mano l’esperienze di vita e la scelta dell’agricoltura biologica nel proprio paese o all’estero.

 Cos’è Mag6?

Mag6 è una cooperativa che si occupa di finanza critica, di mutualismo tra i soci e di attività di consulenza e formazione. Gli obiettivi di fondo della cooperativa sono: creare una rete relazionale ed economica non competitiva e conviviale, facilitare un cambiamento strutturale delle “regole del gioco”, di costruire una finanza mutualistica, solidale e critica e favorire l’autogestione, intesa come promozione di una più profonda coscienza collettiva che faccia sperimentare un modo partecipativo di organizzarsi nel lavoro e nella vita di gruppo.

 Ma cos’è la mappa in pratica?

La mappa rappresenta i collegamenti tra i paesi ed è implementata dagli itinerari che uniscono le fattorie Wwoof Italia fra loro e con i paesi adiacenti. E’ interattiva e in continua evoluzione; si popola infatti di nuovi elementi grazie al contributo di tutti i camminatori che partecipano ad Ammappalitalia. Ogni punto è cliccabile così come le linee che uniscono i punti. Si aprono così informazioni e dettagli dell’oggetto selezionato (per ulteriori informazioni clicca qui)

Grazie dell’attenzione.

Marco Saverio Loperfido, fondatore e presidente di Ammappalitalia.

La Mappa complessiva di Ammappalitalia

E’ on line la nuova mappa di Ammappalitalia!

Questa mappa rappresenta i collegamenti tra i paesi e le fattorie wwoof italia. E’ interattiva e in continua evoluzione; si popola infatti di nuovi elementi grazie al contributo di tutti i camminatori che partecipano ad Ammappalitalia. Ogni punto è cliccabile così come le linee che uniscono i punti. Si aprono così informazioni e dettagli dell’oggetto selezionato. La mappa è stata sviluppata grazie al contributo di Wwoof Italia.

In questi ultimi mesi (marzo-luglio 2015) Wwoof Italia e Ammappalitalia hanno lavorato insieme per ideare e produrre una mappa interattiva che metta in evidenza tutti i collegamenti presenti su Ammappalitalia. Per collegamenti si intende mappature che vanno da un punto A ad un punto B. Questa mappa, di fatto, ha la funzione di organizzare geograficamente tutto il materiale di archivio di Ammappalitalia e risulta essere uno tra gli strumenti finali del sito, dal momento che la mission del progetto è proprio quella di creare una rete di percorsi, interattiva e razionalmente organizzata.
Ogni punto può essere:
a) un paese,
b) una fattoria (host wwoof italia),
c) una stazione ferroviaria,
d) altro (un sito archeologico, un monte etc etc).
Nella mappa sono dunque visualizzati tutti i punti, colorati diversamente a seconda della tipologia:
rosso=paese,
verde=fattoria
nero=stazione ferroviaria
giallo=altro
rosso/verde=paese coincidente con fattoria
Le linee tra i punti possono essere rosse o verdi, a seconda se appartengono a percorsi che vanno da un paese all’altro o al progetto VieWwoof.
Cliccando su ogni punto si apre una finestra con la descrizione dell’oggetto in questione, così come cliccando sulla linea si apre una finestra con i dettagli del percorso (durata, difficoltà, da chi è stato mappato, percorribilità) e un collegamento per evidenziarlo a tutta pagina.
Nella finestra che si apre cliccando sui paesi, sulle stazioni ferroviarie e su altro si può leggere una descrizione di poche righe il più delle volte presa da wikipedia (che viene citato). C’è poi la possibilità di inserire un link.
Esistono anche punti intermedi. Succede quando un percorso passa per un luogo di interesse e prosegue. La mappatura in questo caso può funzionare anche solo fino al punto intermedio o dal punto intermedio in poi, leggendo la descrizione.
Sulla destra abbiamo un motore di ricerca (evidenziato da una lente di ingrandimento) e tre macro-insiemi di percorsi (tutti i percorsi, solo le viewwoof o solo gli itinerari. Gli itinerari sono diversi dai percorsi. Sono infatti un insieme di percorsi, almeno tre in linea).

 

Lettera a un giovane italiano

Queste parole non sono per tutti e se lo fossero perderebbero il loro valore. Se tu che le leggi, giovane italiano, le seguissi, probabilmente ti porterebbero delle rogne. Ma questo è il loro pregio, il non essere perfettamente condivisibili. Tu, nella mia mente, hai diciotto o al massimo venti anni, sei indifferentemente ragazzo o ragazza, e non sai che fare del tuo domani. Sai che bisogna pur scegliere, a questa età; sai che la società richiede un certo indirizzo, uno scopo, le idee ben precise. Sciocchezze. Tutti gli uomini che hanno vissuto su questa terra non sapevano minimamente della loro direzione, al massimo pensavano di saperla, e se qualche meta hanno pur raggiunto è stato il frutto di accadimenti casuali a cui loro, a posteriori o con l’aiuto di una narrazione falsa, hanno dato il nome metaforico di “cammino”. Non esiste progresso vero su questa terra che non sia spirituale e lo spirito si nutre solo di fede e di abbandono. Il cammino che io sono qui a proporti dunque non è una metafora per qualcosa d’altro, ma un vero e proprio prendere lo zaino e gettarti per le campagne, per le valli, per i monti e i paesaggi, a piedi, da solo o in ristretta compagnia, per vedere di cosa è composta sul serio l’Italia, percorrendo vie secondarie e poco battute. Lo so che tutti ti dicono che alla tua età la cosa più giusta da fare sarebbe l’università o trovare subito un lavoro. Non gli credere, o almeno credigli a metà. L’università italiana ha fallito i suoi fini fondamentali, non forma le persone, le istruisce soltanto; e il lavoro, qualsiasi lavoro, anche il meglio pagato, se non è scelto da te come via da percorrere per realizzarti sul serio rischia di abbrutirti per tutta la vita. Quello che ti propinano come fragilità o confusione, cioè il tuo essere indeciso e inesperto della vita, il non saper che diavolo fare di tutta l’energia che senti dentro di te, è l’unica cosa bella e vera che c’è a questo mondo e la tua età, a cavallo tra l’adolescenza e la giovinezza, la parte più pulsante che avrai nella tua esistenza. E’ il cuore di tutto. Se la custodisci adesso e la nutri correttamente nulla potrà più scalfirti veramente per tutto il resto della tua vita. Prendi quello che hai dunque e gettati per strada, perché la salvezza è sempre nell’azione, mai nella riflessione. La prima cosa da fare, in momenti come questi, è abbandonare il frastuono e trovare un luogo ameno dove regna il silenzio, unico vero generatore di senso. Non hai i soldi? Questo non è mai stato un problema per nessuno degli uomini di tutte le epoche che avessero un fuoco dentro. Sei giovane, puoi dormire all’addiaccio se non è inverno: basta un sacco a pelo. Oppure puoi collegarti a internet e cercare un luogo ospitale dove dormire o anche lavorare in cambio di vitto e alloggio. Sei padrone della tua vita e non hai pregiudizi verso nessuno strumento tecnologico perché usandolo così, ovvero per uno scopo reale come mangiare un piatto caldo e dormire in un letto comodo, sarai tu a nobilitarlo e ad elevarlo ad un grado superiore di utilità. Scoprirai che potrai passare giorni, settimane, mesi, anni in giro per l’Italia, scambiando conoscenze e interessi, ascoltando storie ed esplorando luoghi. Non ti esorto a fare questo per un mese, ma per un lungo periodo. L’Italia, il tuo paese, la tua terra, esiste da milioni di anni e gli uomini l’attraversano da secoli. Come pensi di poter capire qualcosa di essa se non cammini per le sue strade almeno un migliaio di giorni e se non vai a piedi? Perfino la bicicletta è un mezzo troppo rapido. Devi vedere tutto attentamente, palmo a palmo, a 4 km all’ora. Hai bisogno di respirare allo stesso ritmo del tuo passo per capire quanta fatica ci vuole per raggiungere l’orizzonte, quanto fiato serve per salire quella collina, quanta concentrazione occorre per passare quel guado senza bagnarti le suole. Hai bisogno di realtà. Hai bisogno di scrutare ogni angolo di bosco, ogni muretto che costeggia la via, ogni traliccio che ti accompagna dall’alto. Devi constatare come ogni artefatto, di pietra o di cemento, abbia il suo perché, ma non in un senso funzionale o peggio etico, bensì in un senso storico. Vuoi toccare con mano come tutto quello che attraversi col corpo sia un libro composto da migliaia di frasi scritte da generazioni diverse, che non sono la tua, ma che sono state giovani come te. Esistono stili e ricorrenze nel paesaggio, da dover osservare e interrogare. Scoprirai così che anche la pianura padana, per esempio, se attraversata a piedi, magari usando le strade bianche tra le risaie o i dossi ai lati dei canali di irrigazione, possiede una bellezza commovente. La luce bianca filtrata dalla nebbia e le sagome degli alberi mano a mano più opache verso il corto orizzonte, diventeranno per te un’immagine che ti parlerà al cuore e non potrai mai più scordarla. Essa ti migliorerà. Molti ti diranno che stai perdendo tempo a girovagare così e che stai facendo qualcosa di pericoloso. Ma sei sicuro che uno stage in qualche impersonale e alienante posto di lavoro non sia altrettanto rischioso? Stare in giro qualche anno, alla tua età, significa tornarsene a casa avendo appena vent’anni! Saresti ancora un cucciolo di uomo pronto e fresco per tutto, sia per l’università che per qualsiasi carriera lavorativa. Ma molto più grande nell’animo dei tuoi coetanei. Andando in giro a piedi infatti potrai incontrare non solo persone in carne ed ossa e faccia a faccia, ma anche te stesso ridotto all’osso, senza fronzoli né sovrastrutture, perché la fatica, la solitudine e il viaggio sono dolorosi, ma sono veri e sinceri e noi uomini sappiamo come trattare simili dolori, al contrario dell’angoscia e il non senso.

Non puoi nemmeno immaginare quanto sia bella l’Italia e i suoi mille panorami. Non ne hai idea. Esistono laghi che al tramonto s’illuminano di magia, montagne in vetta alle quali si vede sia il mar Tirreno che l’Adriatico, boschi incantati dove ride il Picchio Verde oggi come al tempo degli etruschi, città dalla forma ancora intatta arroccate su speroni di roccia, torrenti e fiumi nascosti da vegetazioni rigogliose, relitti industriali in fondo a gole abbandonate, necropoli e zone archeologiche abitate solo da rovi e animali selvaggi. Sentirai il tuo passo sui sentieri fruscianti dell’autunno, entrerai in sperduti bar di provincia dove il tempo s’è fermato agli anni ‘70, incontrerai cani solitari che ti accompagneranno inspiegabilmente a destinazione e ti arrenderai infine alla verità che lo fanno solo per il gusto dell’andare in compagnia. L’Italia è così stracolma di arte, storia, natura e bellezza che dopo nemmeno un mese avrai fugato ogni dubbio sul senso del tuo esserti messo in cammino e non potrai non dirti fiero di essere suo figlio. Saprai anzi, più di ogni altro tuo coetaneo rimasto davanti ad uno schermo, cos’è giusto chiamare Italia e chi è degno annoverare tra gli italiani. Scoprirai tutte queste cose come un novello pioniere, in barba ai luoghi più battuti, alle visite e agli orari d’apertura, tant’è che ben presto diffiderai della parola “turismo”. Turismo significa propinare per esperienza il mero consumo delle identità, significa pascolare per luoghi famosi con lo sguardo intiepidito del collezionista di figurine, inanellare in un tempo ordinato esperienze che non possono essere programmate. Lo stupore non coglie davanti alla bellezza, ma davanti alla scoperta inaspettata della bellezza, come quando troviamo un piccolo ponte di pietra sulla nostra via e nessuno se lo immaginava. “Turismo” è una parola nuova, avrà al massimo duecento anni, mentre tu, benché giovanissimo e forse a maggior ragione perché giovanissimo, hai bisogno di parole che affondino le loro radici nell’oblio dei tempi, che siano “originarie”, come per esempio la parola “viaggio”. Quando i più si chiederanno cosa stai facendo, probabilmente useranno l’espressione “vacanza”, ma tu devi sottolineare con forza che non ti stai concedendo nessuna “vacanza”, perché non sei vacante e non stai riempiendo un vuoto. Sei un avventuriero che ha scelto la via più breve per mettersi finalmente e realmente in gioco nella vita: uscire di casa e percorrere le strade polverose. Ma a loro non devi dire così, ti prenderebbero per uno scemo. Ricordati che la maggior parte delle persone che incontrerai non ama chi se ne va in giro senza meta, li chiamano “vagabondi”. I più hanno bisogno di inquadrarti, di sapere perché stai in giro a quel modo. E se ne hanno bisogno loro ne hai bisogno anche tu, perché non sei una monade autosufficiente e il camminatore più di ogni altro vive degli incontri non scelti che fa. Allora, se può esserti utile, dì loro che lo stai facendo per la mappatura del territorio. Che stai descrivendo, tracciando, fotografando lo stato dei sentieri, delle strade bianche, delle campagne italiane e che tutto questo confluirà in un progetto più ampio e riconoscibile. A quel punto sì! potrai tirare fuori la parola “turismo”, potrai dire che lo stai facendo per promuovere il paese, per valorizzarlo, per tutelarlo. E così vedrai che il loro sguardo si addolcirà e tutto sarà più semplice e chiaro. Tutti noi abbiamo bisogno di una maschera che sia socialmente riconoscibile. Indossala e non fare il rigoroso, non essere idealista su queste cose. Molte volte la giovinezza si porta appresso una certa pesantezza filosofica e una scorza dura che non aiuta affatto la convivialità. Ricordati che solo l’orso si può permettere di vagabondare per il mondo sicuro della sua forza ed inattaccabilità. L’uomo no, ha bisogno degli altri, specialmente se giovane e inesperto come te. Cerca quindi di alleggerirti lo zaino di questa stupida zavorra e diventa “leggermente” diverso a seconda di chi hai davanti. Non ti preoccupare, perdere la propria identità è tutta un’altra cosa. Tra coloro che ti ostacoleranno ci potranno essere, con molta probabilità, proprio i tuoi genitori e questa sarà per te la parte più difficile e forse dolorosa. Se non capiscono quello che fai, e quindi quello che sei, è un problema loro: l’amore sano dovrebbe sempre prevedere comprensione e condivisione. Ti ritroverai dunque ad essere più forte di loro. E’ bene che fai subito i conti con questa incredibile verità e, per quanto ti potrà sembrare assurdo, diventare in breve tempo più maturo e adulto dei tuoi stessi genitori. E’ necessario e persino una benedizione. Diffida sempre di coloro che non si sono mai ribellati o non hanno mai avuto contrasti sia con i genitori che con la società. Ciononostante chiamali spesso e amali per quello che sono.

Non farti poi tante illusioni romantiche, per riuscire nell’impresa non potrai essere naif o temerario. Serve organizzazione, umiltà e disciplina. Devi diventare come gli animali dei boschi, silenzioso ascoltatore del mondo circostante; devi diventare semplice come le loro ovvie abitudini. La vita del viaggiatore è facile: di giorno si va o si lavora, di sera si scrive e si riflette, di notte si dorme o si ama. Non fare sciocchezze da eroe, non c’è cosa più coraggiosa che tornare indietro sui propri passi. Pianifica sempre ogni cosa con scrupolo, senza pedanteria, divertiti nel farlo. Ricorda che non esistono stagioni vietate al camminatore (se splende il sole è meraviglioso andare anche sulla neve alta), ma giornate proibite. Guardati dal temporale e dalla via difficile in solitaria, come dal sole a picco di luglio e dalle forre dove non prende il cellulare.

Ho scritto tutto questo perché so che esisti, che non sei un fantasma o peggio un’invenzione della mia speranza. Ti ho incontrato realmente per le strade ed eri bello. La tua bellezza mi ha mosso alla penna, non altro. Ti ho visto in giro come esempio per i tuoi simili. Avevi venti anni e soffrivi d’amore come di solitudine, ti arrabbiavi per una società ingiusta e per un nichilismo imperante, scrivevi sul taccuino poesie d’amore e ti piaceva bere e mangiare in compagnia. Oppure avevi cinquant’anni e non sapevi che fare della tua vita da quel momento in poi. Avevi l’adolescenza nel cuore, come fragilità e paura, pur essendo trentenne. Avevi gli occhi neri e gli occhi blu, ricolmi di domande; avevi la pelle bianca o mulatta, ma mostrata al sole come un dono della vita. Parlavi italiano o una qualsiasi altra lingua, ma stavi in Italia e la attraversavi con le tue scarpe. A proposito della tue scarpe e dei tuoi piedi: abbi cura di loro, sono loro che ti proteggono e ti conducono. Sono al tuo servizio e allo stesso tempo la congiunzione tra la terra e il cielo che porti nella mente. Se tratti bene loro tratti bene te stesso e chi tratta bene se stesso ha cura del mondo e dell’umanità intera.

Dopo i primi passi…

Così come Ammappalitalia si occupa di sentieri, percorsi a piedi e viaggi lenti, così trae da questi le metafore e la filosofia che, in quanto progetto, la anima. D’altronde non potrebbe essere altrimenti. Ammappalitalia infatti, proprio come chi conosce l’arte del camminare e le sue sagge regole, non ha fretta e fa un passo alla volta, ben consapevole che più importante dello scatto e della singola prestazione, è la costanza e la voglia di perseverare lungo un cammino, per quanto difficile.

In questi primi sei mesi, grazie a incontri, scambi di idee, suggerimenti e varie iniziative, il progetto è riuscito a rivestirsi graficamente, ad aumentare notevolmente il suo pubblico  e a inserire i percorsi inviati da molti camminatori sparsi in tutta Italia. Non vi nascondiamo che proprio quest’ultimo aspetto, oltre ad essere ovviamente il fulcro di tutta l’iniziativa, è anche quella cosa che più ci ha emozionati. Vedere giungere percorsi che uniscono paesi dai nomi a volte improbabili, a volte suggestivi o poetici, è un regalo che per dei romanticoni come noi quasi quasi strappa addirittura una lacrima. Ma c’è dell’altro ed è stato, in un certo senso, inaspettato: con i percorsi arrivano anche le parole di coloro che li hanno descritti e con le parole le singole personalità dei camminatori. C’è chi predilige lunghi tracciati per montagne solitarie, chi brevi passeggiate che conducono dal centro a luoghi amati e limitrofi; chi dà alla propria narrazione il carattere del ricordo, chi dell’impresa sportiva, chi si appassiona alle piante che si trovano lungo la via, chi alla geologia, chi alla storia e all’archeologia; chi ha un occhio particolare per il più minuscolo dettaglio, chi conferisce alla propria camminata un ampio respiro che trasmette l’atmosfera del posto. Non ci sono solo italiani ad ammappare il territorio italiano, ma anche stranieri che amano l’Italia forse più di molti altri nati qui. Camminano e si appassionano al cammino. Lo vivono e lo descrivono con le parole che conoscono. Insomma oltre a camminare, tutti coloro che contribuiscono, scrivono e nello scrivere reinterpretano il paesaggio a seconda delle inclinazioni, guardandolo dal loro particolare punto di vista, colorandolo della loro soggettività. E subito ci viene da domandarci: non è forse questa la maniera più bella di partecipare di un territorio?

L’Italia è lì, lunga e stretta come un trampolino nel mare, protetta a nord da verdi alpeggi, con una spina dorsale di variegati appennini e tantissima diversità di scorci e paesaggi al suo interno. Allo stesso modo è chi la guarda e la vive, la scrive, la riscrive e così facendo se ne appropria, perché per mappare l’Italia noi non abbiamo scelto solo il freddo gps o la mera quantificazione del percorso in dati oggettivi come durata, difficoltà o altitudine, ma abbiamo scelto una lingua e con essa il mondo di possibilità allegoriche che questa si porta appresso. Ogni percorso inviatoci dunque non è solo una semplice descrizione di bivi, svolte e punti di riferimento, bensì un modo di guardare all’Italia, di farla rivivere dieci, cento, mille volte, e in maniera sempre diversa.

Ebbene per questo, più di ogni altra cosa, rifiatando dopo appena sei mesi di cammino e voltandoci un istante a guardare il tragitto fatto, prima di riprendere a fare un passo dietro l’altro, sentiamo di dover dire grazie a tutti voi.

La licenza di Ammappa l’Italia

La licenza dei percorsi e delle informazioni contenute su Ammappa l’Italia è una Open Database License (ODbL), ovvero è una “Licenza di archiviazione di dati aperta“.

Questo significa che puoi

  • Condividere (share): copiare, distribuire e utilizzare il database.
  • Creare (create): realizzare opere dal database.
  • Adattare (adapt): modificare, trasformare e sviluppare il database.

e obbliga a:

  • Attribuire (attribute): È necessario attribuire la paternità della banca dati ad ogni suo utilizzo pubblico e ad ogni utilizzo di un database derivato dalla banca dati originale secondo le modalità specificate dalla licenza. Per qualsiasi utilizzo o distribuzione del database, o di lavori da esso derivati, si deve dichiarare chiaramente la licenza sotto cui il database è rilasciato e mantenere intatti gli eventuali di copyright relativi al database originale.
  • Condividere allo stesso modo (share-alike): se viene pubblicato il database con una qualsiasi modifica rispetto all’originale, o vengono prodotte ulteriori opere in base ad una sua modifica, è obbligatorio distribuire questa versione del database modificata secondo la licenza ODbL.
  • Mantenere aperto (Keep open): Il database stesso (o una sua versione modificata) può essere redistribuito anche attraverso misure tecnologiche che ne restringono l’uso (ad esempio con forme di Digital Rights Management) a patto che sia sempre disponibile una versione aperta priva di queste restrizioni.

Ogni percorso inviato ad Ammappa l’Italia è firmato dall’autore (se vuole) con il nome e cognome o con uno pseudonimo/nickname, in modo da garantirne la paternità. Chiunque manda il proprio percorso aderisce implicitamente alla licenza ODbl.

Insomma il motto di Ammappa l’Italia sembra proprio essere: “Fate girare il più possibile il verbo… camminare!”

Note legali

Ammappa l’Italia ASD si occupa solo di suggerire agli utenti possibili itinerari a piedi, bici e a cavallo che attraversano il territorio italiano, dunque declina ogni responsabilità per eventuali danni a persone o cose che siano derivati dalla fruizione di un sentiero esposto sul sito: pertanto, chi li percorre lo fa sotto la propria personale responsabilità.

L’esposizione dei sentieri ha solo un valore dimostrativo delle potenzialità della Rete Escursionistica Italiana e non può essere garantità in termini assoluti né la transitabilità nè la sicurezza sugli stessi sentieri.

Alcuni dei sentieri, inoltre, presentano particolari difficoltà ed è preferibile percorrerli con guide specializzate od accompagnatori esperti, fermo restando quanto indicato sopra.

SULLE TRACCE GPS-GPX

Le tracce scaricabili da ammappalitalia.it non sono da ritenersi in nessun caso precise; sono uno dei tanti strumenti che la tecnologia mette a disposizione per la promozione e la visualizzazione sul web dei percorsi proposti;

In nessun caso sono tali da sostituire od integrare la conoscenza delle carte topografiche ed escursionistiche nè sono sostitutive dei tipici strumenti per l’orientamento in montagna;

La conoscenza del funzionamento del proprio dispositivo GPS, il test del funzionamento con i file gpx scaricati da ammappalitalia.it per verificarne preliminarmente la compatibilità e la fruibilità con il proprio dispositivo GPS, sono prerequisiti essenziali per l’escursionista che intenda usare le tracce GPS scaricabili quale mero ausilio (e non già unico strumento di orientamento) per l’escursione in programma;

In nessun caso si risponde dell’esattezza delle tracce GPS scaricabili nel sito, nè dei danni che possano derivare agli utenti e/o a terzi dall’utilizzo delle  stesse;

Le tracce GPS disponibili in questo sito hanno il solo scopo di arricchire le descrizioni degli itinerari, ma in nessun caso sostituiscono la conoscenza del luogo, la disponibilità delle mappe escursionistiche, la capacità di orientamento richiesti per programmare l’escursione, anche in rapporto alle condizioni ambientali e fisicho-atletiche;

Le tracce GPS sono da intendersi, pertanto, meramente quali informazioni aggiuntive e parte complementare delle descrizioni dei percorsi;

La scelta di utilizzare le tracce GPS fornite in questo sito ricade nella totale ed esclusiva responsabilità dell’utilizzatore;

SU DESCRIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI SENTIERI E SULLA FRUIZIONE DEI PERCORSI

La conoscenza di base della corretta frequentazione della montagna, dei boschi, dei sentieri escursionistici, è la premessa essenziale per la corretta fruizione dei percorsi suggeriti;

E’ richiesto all’escursionista il rispetto dei luoghi, della flora e della fauna, delle cose e degli oggetti (manufatti, cartellonistica, segnaletica verticale ed orizzontale, aree pic-nic, sorgenti, corrimano etc…): ogni comportamento scorretto sarà perseguito secondo la Legge;

Si deve sempre tenere presente che molte delle informazioni contenute nel sito ammappalitalia.it riguardano attività pericolose (o comunque caratterizzate da un intrinseco livello di rischio) che possono richiedere l’intervento e/o l’assistenza di guide specializzate e l’utilizzo di materiali e strumentazione adatti all’utilizzo;

Questo portale riporta, per ciascun sentiero, una scheda di dettaglio, che a titolo sperimentale classifica i sentieri secondo una classificazione standard (quella del C.A.I.): le informazioni sui tempi di percorrenza, sul grado di difficoltà, sul dislivello, sulla lunghezza, sono da ritenersi indicative e sperimentali.

Queste Note legali sono state copiate, in quanto esaustive e ben definite, dal sito http://www.sardegnasentieri.it

Perché è importante “ammappare/attraversare” un territorio a piedi

Percorrere un territorio a piedi significa, come prima e fondamentale cosa, entrare in uno stretto contatto con esso, rendersi conto della maniera in cui fu vissuto per millenni, scoprire dinamicamente la prospettiva paesistica attraverso cui fu interpretato dagli uomini. Il paesaggio infatti, termine che deriva dal francese paysage e dal termine italiano paese, altro non è che una “zona o territorio, quale viene percepito dagli abitanti del luogo o dai visitatori, il cui aspetto o carattere derivano dalle azioni di fattori naturali e/o culturali” (Convenzione europea del paesaggio, versione ufficiale in inglese del Consiglio d’Europa, Articolo 1, traduzione non ufficiale).

Non esiste altro modo dunque per tutelare il paesaggio italiano e per promuoverne la conoscenza se non quella di creare o riscoprire la rete di percorsi a piedi nei territori stessi, da paese a paese, andando in controtendenza alla moda di cementificare, di asfaltare e di dimenticare gli antichi tracciati.

Ammappare un territorio significa salvaguardare le strade bianche che attraversano da secoli  le campagne, incentivarne l’utilizzo per il turismo ma anche per brevi spostamenti da parte degli abitanti locali.

Ammappare un territorio significa tenerlo sotto controllo, monitorarlo. Sempre più spesso, proprio perché le strade sterrate e le campagne sono abbandonate, diventano luogo ideale per discariche abusive e scempi edilizi.

Ammappare un percorso tra un paese e l’altro significa ridare ai borghi italiani il ruolo storico e sociale che da sempre hanno, ovvero di essere isole di civiltà tra la selvatichezza e l’ostilità della natura. Un percorso che passa da un paese all’altro è infatti una parentesi avventurosa, al termine della quale si rientra piacevolmente nel consorzio umano, accogliente e ordinato. Significa dunque utilizzare i paesi come luoghi di ospitalità vera e propria, luoghi di posta, dove riposarsi, rifocillarsi, trovare tranquillità dal viaggio. Significa incentivarne il ripopolamento e l’economia locale. Molto più dei semplici sentieri per escursionisti (che partono da un punto e arrivano in un altro per poi tornare alla macchina parcheggiata), i percorsi che si snodano da paese a paese non sono caratterizzati solamente dall’ottica turistica, ma creano le basi conoscitive e strutturali per un radicale cambiamento della maniera di esperire il territorio e il mondo. Camminare infatti, nell’epoca della fretta e della superproduzione, è ormai diventato un atto rivoluzionario.

Collaborazioni

Questa pagina permette di conoscere le “amicizie” di Ammappa l’Italia, ovvero le collaborazioni proficue sparse sul territorio.

Grazie al sostegno dei fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese è stato realizzato Walk in my Shoes – 10 passi per l’inclusione, un progetto che attraverso 10 passeggiate con persone con disabilità e/o disturbo mentale, ha permesso di definire le linee guida utili alla mappatura di passeggiate in natura, secondo un’ottica inclusiva e accessibile. Le passeggiate/escursioni sono consultabili a questo link ed è possibile scaricare il vademecum per mappare al meglio le escursioni inclusive.
E’ in corso di realizzazione Share your path, un progetto che prevede la realizzazione di 2 corsi di mappatura nella regione Lazio, dedicati a persone con disabilità e/o con disturbo mentale e addetti alla cura.

 

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Amavido

Piccoli borghi, storie mai raccontate. Scopri l’Italia più autentica.

Amavido è una piattaforma per la promozione e valorizzazione dell’offerta ricettiva e culturale di borghi e paesini italiani nel mercato tedesco. Non solo luoghi ma storie da raccontare.

Amavido è nato ufficialmente nel Luglio 2015 a Berlino ed è opera di un giovane ed appassionato team italo-tedesco che opera tra l’Italia e la Germania. E’ un nuovo modello di turismo all’insegna dello Slow Tourism e incentrato sull’offerta ricettiva e culturale di borghi e paesini Italiani e loro comunità locali. L’obiettivo è accendere i riflettori su questa preziosa rete di destinazioni minori e dare nuovi scenari economici sostenibili a queste realtà a rischio di abbandono e spopolamento.

Amavido rende visibile e fruibile via web l’offerta ricettiva di B&B, piccoli Hotel, case private e Alberghi Diffusi che si trovano all’interno di borghi e paesi italiani. Molti potenziali turisti e viaggiatori stranieri fanno difficoltà a scoprire da soli questi luoghi per problemi di barriera linguistica e non solo. Al contrario l’Italia offre una costellazione di piccoli borghi e paesi ancora inesplorati e storie mai raccontate. Ed è proprio questa l’Italia che Amavido vuole rendere visibile e prenotabile perché si tratta dell’Italia più preziosa e autentica, dove si è qualcosa di più di un semplice turista, si è un ospite. Borghi e paesi incarnano non solo uno stile di vita ma anche una scelta di viaggio. Rappresentano una destinazione turistica unica e inesplorata non solo per il bellissimo patrimonio artistico e architettonico e il calore umano degli abitanti, ma anche per lo stile di vita tutto ‘Made in Italy’ e gli eventi culturali offerti.

Con Amavido per ogni alloggio, c’è un Host da conoscere e un borgo da esplorare con varie attività ed esperienze. Trekking, passeggiate, concerti, corsi di cucina, raccolta delle olive, cene e pranzi conviviali.

 

 

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La collaborazione con Parcodeisuoni.net è forse la più immediata ed evidente, per le caratteristiche che contraddistinguono i due progetti e che li rendono simili e complementari, quasi due facce della stessa medaglia. Ad unirci è la filosofia della condivisione, la crescita e la promozione dal basso, le modalità delle licenze dei progetti. Da questi evidenti presupposti comuni nasce dunque l’idea di unire le forze e di ampliare reciprocamente le aree di interesse. Infatti, per ogni percorso del Lazio (territorio di riferimento di Parcodeisuoni), che abbia una registrazione sonora abbinata, sarà presente il link alla registrazione stessa sul sito del progetto, dove sarà possibile reperire la totalità delle informazioni e ascoltare/scaricare il file sonoro.

Ma cos’è Parcodeisuoni?

PARCODEISUONI è un progetto, coordinato da Marcello Liberato, basato sul progetto SOINUMAPA.NET, che coinvolge diverse persone, incentrato sull’ecologia acustica e la registrazione del paesaggio sonoro, e che propone dibattiti su musica e paesaggio sonoro, laboratori su registrazioni di campo e tecniche di registrazione, realizzazione di installazioni sonore in parchi pubblici ed altri luoghi, sviluppo di un blog sulle musiche altre, ed anche concerti, pensieri, dolci rumori… (cit. Parcodeisuoni).

ParcoDeiSuoni.net propone quindi un progetto collaborativo della Mappa sonora del Lazio, direttamente ispirato al progetto SoinuMapa.net, incentrato sulla fonografia, ovvero l’arte di registrare i suoni attorno a noi, e che si propone di mostrare, ascoltare e condividere registrazioni di campo.

Sul sito web è possibile consultare una collezione di registrazioni realizzate in vari paesi, città e luoghi del Lazio: ambienti e rumori delle città, paesaggi sonori delle campagne, animali, feste e celebrazioni, luoghi, eventi…
E’ possibile consultare, ascoltare e riutilizzare queste registrazioni per qualunque fine creativo, educativo o d’indagine.

Se si desidera partecipare aggiungendo nuove registrazioni nella mappa, si può consultare la sezione Partecipa o fare direttamente click in basso su Carica Registrazione, e condividere le proprie registrazioni.


Altra collaborazione è quella con il sito di Albano Marcarini, urbanista, cartografo, viaggiatore a piedi e in bicicletta. Appassionato compilatore di guide di viaggio, si è dedicato fin dalla più tenera età all’esplorazione geografica (cit. dal sito dell’autore). Marcarini fa parte della giuria del concorso per la migliore ammappatura e ha dato ad Ammappa l’Italia la disponibilità a pubblicare alcuni percorsi presi dal suo sito: www.sentieridautore.it.


Creato nell’aprile del 2013, Homecamper.com ti permette di affittare un terreno presso un privato in qualsiasi parte del mondo, o di arrotondare i tuoi guadagni cedendo in affitto il tuo.

Noi di Ammappalitalia crediamo fortemente che l’unione del database di Home Camper con il nostro possa dare al camminatore tutti i servizi di cui necessita (sentieri e luoghi dove riposare). Per questo è iniziata una collaborazione tra le due realtà… e speriamo che ci porti lontano!

Safeguarding

MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA

Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è redatto dalla ASD Ammappa l’Italia, come previsto dal comma 2 dell’articolo 16 del d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021 e utilizzando le linee guida pubblicate dalla ASI e riconosciuta dal CONI.

Si applica a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività della ASD, indipendente dalla disciplina sportiva praticata. Ha validità quadriennale dalla data di approvazione e deve essere aggiornato ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali emanati dal CONI, le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI e le raccomandazioni dell’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding.

L’obiettivo del presente modello è quello di promuovere una cultura e un ambiente inclusivo che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i tesserati, in particolare minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità, tutelando al contempo l’integrità fisica, psicologica e morale di tutti i tesserati.

Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva deve essere pubblicato sulla homepage del sito dell’Associazione, affisso nella sede della medesima nonché comunicato al Responsabile Safeguarding della Federazione per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie, insieme alla nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni.

Il presente modello integra e non sostituisce il Regolamento per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie della Federazione Sportiva cui l’Associazione/Società Sportiva è affiliata.

1) Diritti e doveri

A tutti i tesserati e le tesserate sono riconosciuti i diritti fondamentali:

  • a un trattamento dignitoso e rispettoso in ogni rapporto, contesto e situazione in ambito associativo;
  • alla tutela da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva;
  • a che la salute e il benessere psico-fisico siano garantiti come prevalenti rispetto a ogni risultato sportivo.

Coloro che prendono parte, a qualsiasi titolo e in qualsiasi funzione e/o ruolo, all’attività sportiva, in forma diretta o indiretta, sono tenuti a rispettare tutte le disposizioni e le prescrizioni a tutela degli indicati diritti dei tesserati e delle tesserate.

I tecnici, i dirigenti, i soci e tutti gli altri tesserati e tesserate sono tenuti a conoscere il presente modello, il Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e il Regolamento per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie della Federazione Italiana cui aderisce l’Associazione/Società Sportiva.

Tutti gli aderenti a qualsiasi titolo alla vita associativa sono tenuti al rispetto dei principi fondamentali di non discriminazione e non violenza nell’ambito di competizioni, allenamenti, condivisione di spazi comuni come gli spogliatoi e, in generale, nei rapporti con gli atleti, i tesserati, i dirigenti, gli allenatori e staff tecnico della propria e delle altre Associazioni/Società Sportive.

2) Prevenzione e gestione dei rischi

Comportamenti rilevanti

Ai fini del presente modello, costituiscono comportamenti rilevanti:

  • l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, l’aggressione verbale, la minaccia, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;
  • l’abuso fisico: qualunque condotta consumata, tentata o minacciata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi l’integrità psicofisica del tesserato. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (anche al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti ivi comprese quelle anti doping;
  • la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti fastidio o disturbo.

Tali atti o comportamenti possono anche consistere nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;

  • l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto o con contatto, e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;
  • la negligenza: il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente modello, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;
  • l’incuria: a mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;
  • l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume o all’ordine pubblico;
  • il bullismo, il cyber bullismo: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate o comunque riguardanti la sfera personale del tesserato, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);
  • i comportamenti discriminatori; qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto

discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status socio economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale o politico.

I comportamenti rilevanti possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle di persona e tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi e-mail, social network e blog.

3) Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni

L’Associazione nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, con lo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui soci nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi.

Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, dovrà essere soggetto possibilmente autonomo e indipendente dalle cariche sociali e da rapporti con gli allenatori e i tecnici, verrà selezionato tra i soggetti che abbiano esperienza nel settore, competenze comunicative e capacità di gestione delle situazioni delicate. Dovrà essere opportunamente formato e partecipare ai seminari informativi organizzati dalla Federazione/EPS alla quale l’Associazione è affiliata.

Qualora il Responsabile non possa essere individuato in soggetti esterni alla struttura associativa/sociale, l’incarico dovrà essere affidato a figura apicale dell’organigramma societario/associativo.

Prima della nomina andrà acquisito il certificato del casellario giudiziale. Non può essere, infatti, designato come Responsabile chi ha subito una condanna penale anche non definitiva per reati non colposi.

La nomina del Responsabile dovrà essere resa immediatamente pubblica tramite affissione di specifico avviso presso la sede sociale in luogo ben visibile a tutti i tesserati e fruitori nonché pubblicata sulla homepage della Associazione/Società Sportiva e tempestivamente comunicata al Responsabile federale delle politiche di Safeguarding.

In ogni caso, il Responsabile Safeguarding all’interno delle società/associazioni sportive svolge funzioni di vigilanza circa l’adozione e l’aggiornamento dei modelli e dei codici di condotta, nonché di collettore di eventuali segnalazioni di condotte rilevanti ai fini delle politiche di Safeguarding, potendo svolgere anche funzioni ispettive.

Il Responsabile Safeguarding è tenuto a sensibilizzazione i membri dell’associazione sulle questioni di Safeguarding ed è tenuto a collaborare con le autorità competenti.

Il Responsabile Safeguarding ha l’obbligo di definire e pubblicizzare i canali di comunicazione chiari per i membri dell’associazione sportiva per segnalare casi di abuso o maltrattamento e stabilire le procedure per la registrazione e la gestione delle segnalazioni ricevute.

Il Responsabile Safeguarding garantisce la confidenzialità e la riservatezza delle informazioni riguardanti casi di abuso o maltrattamento essendo tenuto a trattare le informazioni sensibili in modo riservato e nel rispetto della privacy delle persone coinvolte.

Il Consiglio direttivo deve sospendere o rimuovere il Responsabile Safeguarding in caso di mancata conformità ai requisiti o di violazione delle politiche dell’associazione relative alla protezione dei minori o in caso di reiterati inadempimenti degli obblighi connessi all’incarico ricevuto.

4) Le politiche di prevenzione

Per la prevenzione di qualsiasi tipo di molestia, violenza o discriminazione nell’attività sportiva vengono adottate le seguenti policy:

Verifica casellario giudiziario e carichi pendenti

Allenatori, tecnici, dipendenti, medici e tutti coloro i quali entrano a contatto con atleti e tesserati, soprattutto se minori, devono presentare al Responsabile di cui al punto precedente il proprio casellario giudiziario ed il certificato dei carichi pendenti (soprattutto certificato antipedofilia) entro 30 gg. dall’adozione del presente modello; qualora la documentazione non dovesse essere tempestivamente prodotta, vi sarà un richiamo scritto che, se disatteso entro ulteriori 15 gg., sarà seguito dalla interruzione immediata di qualsiasi rapporto con il soggetto inadempiente.

Successivamente alla adozione del presente modello, per i nuovi rapporti di collaborazione a qualsiasi titolo prestata, allenatori, tecnici, dipendenti, medici e tutti coloro i quali entrano a contatto con atleti e tesserati, soprattutto se minori dovranno presentare le suddette certificazioni al Responsabile dell’Associazione; la mancata presentazione delle certificazioni o la presentazione di certificazioni non idonee impedirà l’avvio di qualsivoglia rapporto collaborativo.

Quanto sopra si applica anche ai soggetti ai quali dovessero essere ceduti a qualsiasi titolo spazi all’interno della struttura sportiva della Associazione/Società Sportiva per periodi superiori a 30 giorni.

Uso degli spazi dell’Associazione

Presso le strutture in gestione o in uso all’Associazione devono essere predisposte tutte le misure necessarie a prevenire qualsivoglia situazione di rischio; in particolare devono essere predisposti spogliatoi e servizi igienici divisi tra personale tecnico e atleti e, per questi ultimi, devo essere previsti spazi separati a seconda del genere.

Deve essere sempre garantito l’accesso ai locali e agli spazi in gestione o in uso all’Associazione durante gli allenamenti e le sessioni prova di tesserati e tesserate minorenni a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti e delle atlete ovvero a loro delegati, senza che ciò possa interferire con il regolare svolgimento delle attività.

Durante le sessioni di allenamento, di prova o di competizione è fatto divieto agli allenatori, ai dirigenti, al personale medico (salvo urgenze sanitarie), ed in generale a tutti i soggetti diversi dagli atleti di accedere agli spogliatoi ed ai bagni a questi ultimi riservati, ad eccezione della deroga di cui al capoverso successivo.

Durante le sessioni di allenamento o di prova o di competizione non è consentito l’accesso agli spogliatoi a utenti esterni o genitori/accompagnatori, se non previa autorizzazione da parte di un tecnico o dirigente e, comunque, solo per eventuale temporanea assistenza a tesserati e tesserate sotto i 6 anni di età o con disabilità motoria o intellettivo/relazionale.

In caso di necessità, fermo restando la tempestiva richiesta di intervento al servizio di soccorso sanitario qualora necessario, l’accesso all’infermeria è consentito al medico sociale o, in caso di manifestazione sportiva, al medico di gara o, in loro assenza, a un tecnico formato sulle procedure di primo soccorso esclusivamente per le procedure strettamente necessarie al primo soccorso nei confronti della persona infortunata. La porta dovrà rimanere aperta e dovrà essere presente almeno un’altra persona (atleta, tecnico, dirigente, collaboratore, eccetera); in caso di atleti minorenni sarà necessaria sempre anche la presenza di almeno un soggetto esercente la potestà genitoriale o suo incaricato.

Parimenti, anche le visite mediche o fisioterapiche dovranno essere svolte con le medesime modalità.

Allenamenti

È fatto divieto ad allenatori e staff di svolgere allenamenti singoli o al di fuori dei giorni e orari previsti per gli allenamenti collettivi. Laddove l’allenamento singolo fosse necessario per la preparazione dell’atleta, si dovrà svolgere in presenza di almeno due tecnici e, se si tratta di atleti minori, alla presenza di almeno uno dei genitori o previa autorizzazione degli stessi.

Trasferte

In caso di trasferte che prevedano un pernottamento, agli atleti dovranno essere riservate camere, bagni e spogliatoi, suddivisi per genere, diverse da quelle in cui alloggeranno i tecnici, i dirigenti o altri accompagnatori, salvo nel caso di parentela stretta tra l’atleta e l’accompagnatore.

Qualora non fosse possibile suddividere gli spazi tra atleti ed atlete minorenni, entrambi i genitori o chi ne fa le veci dovranno rilasciare espressa autorizzazione scritta in tal senso.

Durante le trasferte di qualsiasi tipo è dovere degli accompagnatori vigilare sugli atleti accompagnati, soprattutto se minorenni, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a garantire l’integrità fisica e morale degli stessi ed evitare qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello.

Per l’adesione alle trasferte di atleti minorenni sarà sempre necessaria la presenza di almeno un soggetto esercente la potestà genitoriale o, in alternativa, espressa autorizzazione scritta rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci.

È obbligatorio l’affiancamento all’allenatore/tecnico di almeno un altro membro dello staff durante tutti gli spostamenti degli atleti compresi quelli per raggiungere gli hotel e il campo da gioco. Se trattasi di atleti minorenni sussiste, altresì, l’obbligo di espressa autorizzazione scritta rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci.

5) Tutela della privacy

A tutti gli atleti (o esercenti la potestà genitoriale), i tecnici, i dirigenti, i collaboratori e i soci dell’Associazione all’atto dell’iscrizione/tesseramento, e comunque ogni qualvolta venga effettuata una raccolta di dati personali, deve essere sottoposta l’informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell’art.13 del Regolamento Europeo679/2016 (GDPR).

I dati raccolti devono essere gestiti e trattati secondo le modalità descritte nel suddetto Regolamento e comunque solo sulla base della necessità all’esecuzione del contratto di cui gli interessati sono parte, all’adempimento di un obbligo legale o sulla base del consenso fornito.

In particolare, le categorie particolari di dati personali (quali l’origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, o l’appartenenza sindacale, nonché dati genetici, dati biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica, dati relativi alla salute o alla vita sessuale o all’orientamento sessuale della persona) possono essere trattate solo previo libero ed esplicito consenso dell’interessato, manifestato in forma scritta, salvi i casi di adempimento di obblighi di legge e regolamenti.

L’Associazione/Società Sportiva, previo specifico consenso scritto raccolto all’atto dell’iscrizione o tesseramento, può pubblicare sui propri canali di comunicazione fotografie ritraenti i tesserati prodotte durante le sessioni di allenamento e gara, ma non è consentita la produzione e la pubblicazione di immagini che possono causare situazioni di imbarazzo o pericolo per i tesserati.

La documentazione, sia cartacea, sia digitale, raccolta dall’Associazione contenente dati personali dei tesserati, fornitori od ogni altro soggetto, deve essere custodita garantendo l’inaccessibilità alle persone non autorizzate al trattamento dei dati. In caso di perdita, cancellazione, accidentale divulgazione, databreach, eccetera, deve essere data tempestiva comunicazione all’interessato e, contestualmente, al titolare del trattamento dei dati personali. Deve essere data tempestiva comunicazione anche all’autorità Garante per la protezione dei dati personali, se la violazione dei dati personali comporta un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche.

Tutte le persone autorizzate al trattamento dei dati personali devono essere adeguatamente formate e devono mettere in atto tutti i comportamenti e le procedure necessarie alla tutela dei dati personali degli interessati, soprattutto di quelli rientranti nelle categorie particolari di dati personali.

6) Inclusività

L’Associazione/Società garantisce a tutti i propri tesserati e ai tesserati di altre associazioni e società sportive dilettantistiche pari diritti e opportunità, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita,fisica,intellettiva,relazionale o sportiva.

L’Associazione/Società si impegna, anche tramite accordi, convenzioni e collaborazioni con altre associazioni o società sportive dilettantistiche, a garantire il diritto allo sport agli atleti con disabilità fisica o intellettivo-relazionale, integrando suddetti atleti, anche tesserati per altre associazioni o società sportive dilettantistiche, nel gruppo di atleti tesserati per l’Associazione/Società loro coetanei.

L’Associazione/Società si impegna a garantire il diritto allo sport anche agli atleti svantaggiati dal punto di vista economico o famigliare, favorendo la partecipazione di suddetti atleti alle attività dell’associazione anche mediante sconti delle quote di tesseramento e/o mediante accordi, convenzioni e collaborazioni con enti del terzo settore operanti sul territorio e nei comuni limitrofi.

7) Contrasto dei comportamenti lesivi e gestione delle segnalazioni

Segnalazione dei comportamenti lesivi

In caso di presunti comportamenti lesivi, da parte di tesserati o di persone terze, nei confronti di altri tesserati, soprattutto se minorenni, deve essere tempestivamente segnalato al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni tramite comunicazione a voce o via posta elettronica all’indirizzo email [ safeguardingammappalitalia@gmail.com ]. Le chiavi di accesso a tale indirizzo email saranno in possesso esclusivamente del Responsabile.

Il suindicato indirizzo email deve essere portato a conoscenza di tutti i tesserati e quindi pubblicato sul sito istituzionale dell’associazione, sui canali social, affisso con specifico avviso in luogo ben visibile presso la segreteria dell’Associazione, indicato nel modulo di adesione all’Associazione una cui copia viene rilasciata al tesserato aderente.

Nel caso di una denuncia che coinvolga un minore come presunta vittima, i genitori o il tutore legale del minore devono essere informati, a condizione che ciò non sia considerato un rischio per la sicurezza di tale minore.

In caso dei suddetti comportamenti lesivi deve essere inviata segnalazione al Garante per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie–Safeguarding Office all’indirizzo email dedicato.

In caso di gravi comportamenti lesivi l’Associazione deve notificare i fatti di cui è venuta a conoscenza alle forze dell’ordine.

L’Associazione deve garantire l’adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede:

  • presentato una denuncia o una segnalazione;
  • manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;
  • assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione;
  • reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;
  • intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di Safeguarding.

8) Sistema disciplinare e meccanismi sanzionatori

A titolo esemplificativo e non esaustivo, i comportamenti sanzionabili possono essere ricondotti a:

  • mancata attuazione colposa delle misure indicate nel Modello e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione);
  • violazione dolosa delle misure indicate nel presente modello e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione), tale da compromettere il rapporto di fiducia tra l’autore e l’Associazione/Società in quanto preordinata in modo univoco a commettere un reato;
  • violazione delle misure poste a tutela del segnalante;
  • effettuazione con dolo o colpa grave di segnalazioni che si rivelano infondate;
  • violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione/Società;
  • violazione delle disposizioni concernenti le attività di informazione, formazione e diffusione nei confronti dei destinatari del presente modello;
  • atti di ritorsione o discriminatori, diretti o indiretti, nei confronti del segnalante per motivi collegati, direttamente o indirettamente, alla segnalazione;
  • mancata applicazione del presente sistema disciplinare.

Le sanzioni comminabili sono diversificate in ragione della natura del rapporto giuridico intercorrente tra l’autore della violazione e l’Associazione/Società, nonché del rilievo e gravità della violazione commessa e del ruolo e responsabilità dell’autore. Le sanzioni comminabili sono diversificate tenuto conto del grado di imprudenza, imperizia, negligenza, colpa o dell’intenzionalità del comportamento relativo all’azione/omissione, tenuto altresì conto dell’eventuale recidiva, nonché dell’attività lavorativa svolta dall’interessato e della relativa posizione funzionale, gravità del pericolo creato, entità del danno eventualmente creato, presenza di circostanze aggravanti o attenuanti, eventuale condivisione di responsabilità con altri soggetti che abbiano concorso nel determinare l’infrazione, unitamente a tutte le altre particolari circostanze che possono aver caratterizzato il fatto.

Il presente sistema sanzionatorio deve essere portato a conoscenza di tutti i Destinatari del Modello attraverso i mezzi ritenuti più idonei dall’Associazione/Società.

Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti

I comportamenti tenuti dai collaboratori retribuiti in violazione delle disposizioni del presente modello, inclusa la violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione, e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione) sono definiti illeciti disciplinari.

Nei confronti dei collaboratori retribuiti, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:

  • richiamo verbale per mancanze lievi;
  • ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto 1;
  • multa in misura non eccedente l’importo di 5 ore di retribuzione;
  • sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di giorni 15;
  • risoluzione del contratto e, in caso di collaboratore socio dell’Associazione, radiazione dello stesso.

Ai fini del precedente punto:

  1. incorre nel provvedimento disciplinare del richiamo verbale per le mancanze lievi il collaboratore che violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o adotti, nello svolgimento di attività sensibili, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione non abbia rilevanza esterna;
  2. incorre nel provvedimento disciplinare dell’ammonizione scritta il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile il richiamo verbale e/o violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o adotti, nello svolgimento di attività nelle aree a rischio, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione abbia rilevanza esterna;
  3. incorre nel provvedimento disciplinare della multa non eccedente l’importo di 5 ore della normale retribuzione il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile l’ammonizione scritta e/o, per il livello di responsabilità gerarchico o tecnico, o in presenza di circostanze aggravanti, leda l’efficacia del presente modello con comportamenti quali:
  4. a) l’inosservanza dell’obbligo di informativa al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni; l’effettuazione, con colpa grave, di false o infondate segnalazioni inerenti alle violazioni del Modello o del Codice di condotta a tutela dei minori per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione;
  5. b) la violazione delle misure adottate dall’Associazione volte a garantire la tutela dell’identità del segnalante; la reiterata inosservanza degli adempimenti previsti dalle prescrizioni indicate nel presente modello, nell’ipotesi in cui riguardino un procedimento o rapporto in cui è parte la Pubblica Amministrazione (ivi comprese le Autorità Sportive);
  6. incorre nel provvedimento disciplinare della sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di 15 giorni il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile la multa non eccedente l’importo di 5 ore della normale retribuzione e/o effettui, con dolo, false o infondate segnalazioni inerenti alle violazioni del Modello e del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e/o violi le misure adottate dalla Società volte a garantire la tutela dell’identità del segnalante così da generare atteggiamenti ritorsivi o qualsiasi altra forma di discriminazione o penalizzazione nei confronti del segnalante;
  7. incorre nel provvedimento disciplinare della risoluzione del contratto senza preavviso il collaboratore che eluda fraudolentemente le prescrizioni del presente modello attraverso un comportamento inequivocabilmente diretto alla commissione di uno dei reati ricompreso fra quelli previsti e/o violi il sistema di controllo interno attraverso la sottrazione, la distruzione o l’alterazione di documentazione ovvero impedendo il controllo o l’accesso alle informazioni e alla documentazione agli organi preposti, incluso il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni in modo da impedire la trasparenza e verificabilità delle stesse.

Sanzioni nei confronti dei volontari

Nei confronti dei volontari dell’Associazione, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:

  • richiamo verbale per mancanze lievi;
  • ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al punto1 della precedente sezione “Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti”;
  • allontanamento dalle strutture di allenamento e gara per un periodo non superiore a 15giorni;
  • allontanamento dalle strutture di allenamento e gara per un periodo non superiore a 1 anno;
  • rescissione del rapporto di volontariato e, in caso di volontario socio dell’Associazione, radiazione dello stesso.

Ai fini del precedente punto si rimanda al punto 3 della sezione “Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti”.

Sanzioni nei confronti dei frequentatori a qualsiasi titolo

Quanto contenuto nei due paragrafi che precedono è riferibile, laddove concretamente applicabile, a tutti i frequentatori della struttura sportiva.

Resta inteso che i detti soggetti saranno soggetti alle sanzioni della sospensione temporanea o dell’allontanamento definitivo a seconda della gravità delle infrazioni commesso, senza possibilità di rimborso di quote eventualmente versate a qualsiasi titolo.

9) Obblighi formativi, informativi e altre misure

L’Associazione è tenuta a pubblicare il presente modello e il nominativo del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni presso la sua sede e le strutture che ha in gestione o in uso, nonché sulla home page del sito istituzionale.

Al momento dell’adozione del presente modello e in occasione di ogni sua modifica, l’Associazione deve darne comunicazione via posta elettronica a tutti i propri tesserati, associati e volontari. L’Associazione deve informare il tesserato o eventualmente coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, del presente modello e del nominativo e dei contatti del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni.

L’Associazione deve dare immediata comunicazione di ogni informazione rilevante al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, al Garante per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie – Safeguarding Office della federazione sportiva di competenza, nonché all’Ufficio della Procura federale ove competente. L’Associazione deve dare diffusione presso i propri tesserati di idonee informative finalizzate alla prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione nonché alla consapevolezza dei tesserati in ordine a propri diritti, obblighi e tutele.

L’Associazione deve prevedere adeguate misure per la diffusione di, o l’accesso a, materiali informativi finalizzati alla sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi.

L’Associazione deve prevedere un’adeguata informativa ai tesserati o eventualmente a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, con riferimento alle specifiche misure adottate per la prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione in occasione di manifestazioni sportive.

L’Associazione deve dare comunicazione ai tesserati o eventualmente a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti di ogni altra politica di Safeguarding adottata dalle federazioni sportive alla quale è affiliata.

Con cadenza semestrale l’Associazione/Società Sportiva predispone, anche a mezzo di convenzioni e accordi con EPS o Federazione cui è affiliata, specifici programmi di formazione volti a far conoscere ai propri tesserati i principi fondamentali da rispettare e le politiche di prevenzione adottate; la partecipazione ai programmi di formazione da parte di tesserati o dei soggetti che entrano in contatto con la vita associativa è obbligatoria e deve essere provata tramite specifici attestati.

CODICE DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE

I destinatari del presente Codice di condotta sono gli istruttori, i tecnici, i dirigenti, i collaboratori a qualsiasi titolo, livello e qualifica, i lavoratori ed i volontari.

I soggetti sopra indicati sono responsabili della crescita dei giovani allievi e tesserati nonché della creazione di un ambiente positivo, sicuro e stimolante per la pratica sportiva.

A tal fine, sono chiamati a dare il buon esempio e ad essere un modello per gli allievi affiliati alla ASD.

Tutti i soggetti sopra indicati, che hanno un contatto diretto con allievi e tesserati minorenni, sono obbligati a rispettare il Codice di condotta, che accettano integralmente dopo averne preso visione.

Ogni presunta violazione del Codice di condotta deve essere segnalata al Responsabile Safeguarding nominato dalla ASD e verificata secondo quanto stabilito dal Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva.

Le misure e le sanzioni poste in essere potranno andare dall’ammonimento verbale fino alla cessazione della collaborazione.

La ASD Ammappa l’Italia si impegna a garantire un ambiente sicuro, rispettoso e inclusivo per tutti i tesserati, inclusi i minori e gli adulti vulnerabili. Il seguente codice di condotta stabilisce le aspettative e le responsabilità per tutti coloro che sono coinvolti nelle attività della ASD Ammappa l’Italia.

 

  1. Nessuno escluso:
    • Rispettiamo la dignità e l’integrità di tutte le persone coinvolte nelle attività della ASD Ammappa l’Italia senza discriminazioni di alcun genere.
    • Trattiamo tutti con cortesia, gentilezza e rispetto, evitando linguaggio offensivo, comportamenti intimidatori o abusivi.
    • Creiamo attività tese a promuovere l’inclusione attraverso lo sport.

 

  1. Sensibilizzazione, Sicurezza e Benessere:
    • Garantiamo a tutti i soggetti che operano nella ASD/SSD di vare ben chiari i concetti di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
    • Mettiamo al primo posto la sicurezza e il benessere di tutti i tesserati, specie se minori, adottando misure appropriate per prevenire abusi, molestie o qualsiasi forma di danno.
    • Rispettiamo i diritti e le opinioni degli altri, fornendo un ambiente in cui ci si senta liberi di esprimere preoccupazioni o segnalare comportamenti inappropriati.

 

  1. Comportamenti non verbali:
    • Chiediamo a tutti i lavoratori sportivi e volontari della ASD/SSD di tenere comportamenti professionali ed appropriati ed inoltre, in tutte le interazioni con i tesserati, di evitare qualsiasi forma di contatto fisico inappropriato.
    • Garantiamo che tutti i comportamenti inappropriati siano tempestivamente interrotti e che si propenda immediatamente verso comportamenti trasparenti e rispettosi.
  2. Informazioni, Comunicazioni e Privacy:
    • Informiamo tutti i tesserati circa i contatti del Responsabile Safeguarding nominato dalla ASD Ammappa l’Italia, nonché circa l’indirizzo mail del Safeguarding Office istituito a livello nazionale da ASI Nazionale.
    • Comunichiamo in modo chiaro, aperto e rispettoso con i partecipanti, genitori, colleghi ed in generale con tutti i tesserati della ASD/SSD fornendo, altresì, copia del codice di condotta, nonché modulo di segnalazione.
    • Rispettiamo la privacy dei tesserati coinvolti e garantiamo la riservatezza delle informazioni personali o sensibili acquisite.
  3. Formazione:
    • Partecipiamo a programmi di formazione e sensibilizzazione sulla tutela safeguarding per acquisire competenze e conoscenze necessarie per prevenire e rispondere agli abusi.
    • Riconosciamo il nostro ruolo e la nostra responsabilità nel proteggere i tesserati e segnalare qualsiasi preoccupazione o sospetto di abuso al Responsabile Safeguarding nominato dalla ASD Ammappa l’Italia.

Tutti i soggetti destinatari del presente Codice di condotta si impegnano a:

  • rispettare e tutelare i diritti, la dignità e il valore di tutti i tesserati coinvolti, indipendentemente dalla loro età, razza, colore della pelle, origine etnica, nazionale o sociale, sesso, disabilità, lingua, religione, opinione politica, stato sociale, orientamento sessuale o qualsiasi altra ragione. All’istruttore tecnico, lavoratore o volontario, si richiede un comportamento civile e antidiscriminatorio teso a non ignorare, facilitare o anche collaborare tacitamente in attività che implicano un’ingiusta discriminazione nei confronti dei tesserati;
  • attenersi alle regole in tutte le fasi delle attività;
  • incoraggiare e promuovere il fair play, la disciplina, la correttezza, e lo spirito di collaborazione;
  • non assumere o tollerare comportamenti o linguaggi offensivi nei confronti degli atleti, genitori, direttori di gara, membri dello staff o qualsiasi altro soggetto coinvolto nelle attività; non tollerare o partecipare a comportamenti dei minori che siano illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza fisica e/o mentale;
  • sostenere e applaudire sempre gli sforzi dei giovani atleti e valorizzarli a prescindere dai risultati sul campo, promuovendo la cultura del lavoro e del divertimento;
  • trasmettere serenità, entusiasmo e passione;
  • educare al rispetto, all’impegno e alla collaborazione;
  • aggiornarsi costantemente sulle conoscenze necessarie per adempiere al meglio alle mansioni assegnate e sul tema della tutela dei minori;
  • rispettare il Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva, considerare il benessere, la sicurezza e il divertimento di tutti i tesserati al di sopra ogni altra cosa;
  • combattere e prevenire qualsiasi forma di bullismo tra i minori;
  • ascoltare i bisogni, le richieste, le preoccupazioni di tutti i tesserati;
  • non umiliare o sminuire i tesserati o i loro sforzi durante una gara o una sessione di prove;
  • non agire in modo da far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare un minore, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;
  • non sfruttare un minore per un tornaconto personale o economico;
  • non avere atteggiamenti nei confronti dei minori che – anche sotto il profilo psicologico – possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
  • non impegnarsi in attività sessuali o avere un rapporto sessuale con tesserati di età inferiore ai 18 anni e non fare commenti sessualmente allusivi mostrando un comportamento sempre rispettoso e discreto;
  • non avere relazioni con minorenni che possano essere in qualche modo considerate di sfruttamento, maltrattamento o abuso;
  • non consentire giochi, frasi, atteggiamenti sessualmente provocatori o inappropriati;
  • garantire che tutte le attività siano adatte alle capacità, all’età, alla maturità fisica ed emotiva, all’esperienza e all’abilità dei tesserati, in particolare degli allievi minorenni;
  • lavorare insieme agli altri componenti dello staff per tutelare e promuovere gli interessi e il benessere di ogni tesserato;
  • non compiere mai abusi fisici e non infliggere punizioni o castighi che possano essere ricondotti ad un abuso fisico;
  • intessere relazioni proficue con i genitori dei tesserati minorenni al fine di fare squadra per la crescita e la loro tutela;
  • accertarsi sempre che i minori siano adeguatamente sorvegliati e che le gare e le attività in trasferta siano sicure;
  • garantire che la salute, la sicurezza e il benessere dei tesserati costituiscano obiettivo primario rispetto al successo tecnico-sportivo o qualsiasi altra considerazione;
  • organizzare il lavoro, il luogo di lavoro e le attività in trasferta in modo tale da minimizzare i rischi;
  • rispettare la privacy dei minori, specie in luoghi particolarmente sensibili i quali devono essere sorvegliati, in modo tale da garantire la privacy dei minori;
  • evitare di fare per i minori attività di carattere personale che essi stessi possano fare da soli;
  • garantire che qualsiasi trattamento di assistenza sanitaria (ad es. visita medica, assistenza post infortunio, trattamento fisioterapico), si svolga in modo aperto e in ambiente supervisionato, piuttosto che al chiuso o in privato e sempre con la presenza di un soggetto terzo (altro tesserato, adulto);
  • evitare di passare del tempo da soli con i minori lontano da altri soggetti;
  • non lasciare che i minori rimangano senza adeguata supervisione nel corso delle attività e, al termine delle stesse, accertarsi che lascino l’impianto sportivo accompagnati da un proprio genitore o da una persona autorizzata, qualora i minori non siano stati preventivamente autorizzati a lasciare l’impianto autonomamente e senza la presenza di un adulto. Ogni autorizzazione deve essere debitamente sottoscritta dai soggetti esercenti la responsabilità genitoriale sul minore;
  • non utilizzare i social media in maniera inappropriata, non coinvolgere i minori nelle conversazioni private sui social media e non pubblicare mai commenti o condividere immagini che potrebbero compromettere il loro benessere o causare loro danni;
  • non acquisire, detenere e pubblicare fotografie o divulgare altre informazioni sui bambini e sui ragazzi o sulle loro famiglie su qualsiasi supporto cartaceo ovvero digitale (es. social media personali o del club/organizzazione, siti web, strumenti di comunicazione online personali, ecc.) in assenza della relativa liberatoria sottoscritta dai genitori o dai tutori al fine di poter conservare e/o utilizzare tale materiale prodotto;
  • segnalare eventuali dubbi sulla sicurezza e sul benessere dei tesserati rivolgendosi al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla ASD/SSD, in conformità a quanto disposto nel Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva;
  • consultare il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla ASD/SSD in caso di dubbi sulla partecipazione dei tesserati in conformità a quanto disposto nel Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva ed in caso di necessità per favorire l’inclusione sportiva degli atleti con disabilità fisica o intellettivo-relazionale