Questo progetto nasce dalla scommessa che tutta l’Italia sia percorribile a piedi, senza macchina, senza nemmeno prendere un treno o un bus. L’idea è che ognuno di noi può condividere i percorsi a piedi che conosce. Una mappatura del nostro territorio, tale da farci esclamare: “Ammappa l’Italia!“.
Dopo i primi passi…
Così come Ammappalitalia si occupa di sentieri, percorsi a piedi e viaggi lenti, così trae da questi le metafore e la filosofia che, in quanto progetto, la anima. D’altronde non potrebbe essere altrimenti. Ammappalitalia infatti, proprio come chi conosce l’arte del camminare e le sue sagge regole, non ha fretta e fa un passo alla volta, ben consapevole che più importante dello scatto e della singola prestazione, è la costanza e la voglia di perseverare lungo un cammino, per quanto difficile.
In questi primi sei mesi, grazie a incontri, scambi di idee, suggerimenti e varie iniziative, il progetto è riuscito a rivestirsi graficamente, ad aumentare notevolmente il suo pubblico e a inserire i percorsi inviati da molti camminatori sparsi in tutta Italia. Non vi nascondiamo che proprio quest’ultimo aspetto, oltre ad essere ovviamente il fulcro di tutta l’iniziativa, è anche quella cosa che più ci ha emozionati. Vedere giungere percorsi che uniscono paesi dai nomi a volte improbabili, a volte suggestivi o poetici, è un regalo che per dei romanticoni come noi quasi quasi strappa addirittura una lacrima. Ma c’è dell’altro ed è stato, in un certo senso, inaspettato: con i percorsi arrivano anche le parole di coloro che li hanno descritti e con le parole le singole personalità dei camminatori. C’è chi predilige lunghi tracciati per montagne solitarie, chi brevi passeggiate che conducono dal centro a luoghi amati e limitrofi; chi dà alla propria narrazione il carattere del ricordo, chi dell’impresa sportiva, chi si appassiona alle piante che si trovano lungo la via, chi alla geologia, chi alla storia e all’archeologia; chi ha un occhio particolare per il più minuscolo dettaglio, chi conferisce alla propria camminata un ampio respiro che trasmette l’atmosfera del posto. Non ci sono solo italiani ad ammappare il territorio italiano, ma anche stranieri che amano l’Italia forse più di molti altri nati qui. Camminano e si appassionano al cammino. Lo vivono e lo descrivono con le parole che conoscono. Insomma oltre a camminare, tutti coloro che contribuiscono, scrivono e nello scrivere reinterpretano il paesaggio a seconda delle inclinazioni, guardandolo dal loro particolare punto di vista, colorandolo della loro soggettività. E subito ci viene da domandarci: non è forse questa la maniera più bella di partecipare di un territorio?
L’Italia è lì, lunga e stretta come un trampolino nel mare, protetta a nord da verdi alpeggi, con una spina dorsale di variegati appennini e tantissima diversità di scorci e paesaggi al suo interno. Allo stesso modo è chi la guarda e la vive, la scrive, la riscrive e così facendo se ne appropria, perché per mappare l’Italia noi non abbiamo scelto solo il freddo gps o la mera quantificazione del percorso in dati oggettivi come durata, difficoltà o altitudine, ma abbiamo scelto una lingua e con essa il mondo di possibilità allegoriche che questa si porta appresso. Ogni percorso inviatoci dunque non è solo una semplice descrizione di bivi, svolte e punti di riferimento, bensì un modo di guardare all’Italia, di farla rivivere dieci, cento, mille volte, e in maniera sempre diversa.
Ebbene per questo, più di ogni altra cosa, rifiatando dopo appena sei mesi di cammino e voltandoci un istante a guardare il tragitto fatto, prima di riprendere a fare un passo dietro l’altro, sentiamo di dover dire grazie a tutti voi.