Anello di Rocca Bellina e San Bernardo di Martiniana
Mappato da Adriano (Compagnia dell’Anello)
Oggi, dopo tanti rinvii, finalmente la Compagnia dell’Anello riesce ad affrontare un largo anello in bassa Val Varaita fino alla Croce di Martiniana Po partendo da Isasca.
Subito dopo aver superato Venasca, in Val Varaita, giriamo a destra per la Val Bronda e dopo pochi chilometri raggiungiamo Isasca dove parcheggiamo l’auto nell’ampio parcheggio all’inizio del paese, subito prima della chiesa parrocchiale.
Isasca rappresenta il territorio più piccolo dell’intera Valle Varaita con numerose borgate che conservano singolari connotati architettonici e urbanistici: in particolare le case “lunghe” che sfruttano al massimo l’esposizione solare con aperture e ampi balconi.
Lasciate le auto, zaino in spalla, raggiungiamo la chiesa parrocchiale di Isasca (664 m) preceduta da un monumento a Papa Giovanni Paolo II. La chiesa, la cui facciata è costituita da materiale proveniente dalla vicina cava di Brossasco, è intitolata a San Massimo ed è menzionata la prima volta nel 1386, mentre negli anni ‘70 è stata oggetto di restauro volontario da parte degli abitanti del paese.
Superata la chiesa deviamo a destra in via San Chiaffredo, superiamo il bivio per San Bernardo Vecchio e raggiungiamo la Cappella di San Chiaffredo, santo patrono del paese (686 m). Di costruzione molto recente (1917) sorge sulle rovine di una cappella più antica. Sulla facciata, sotto il porticato è raffigurato il Santo a cavallo.
Poco più avanti, all’altezza di una curva a destra, nei pressi di uno slargo, imbocchiamo a sinistra un sentiero con cui arriviamo sulla strada per Brondello che seguiamo fino al Colletto basso di Isasca (816 m). Qui imbocchiamo la strada non asfaltata sulla sinistra del colle e ci inerpichiamo in mezzo al bosco di faggi arricchiti dallo splendore del verde pastello delle nuove foglie che rendono suggestiva la luce del bosco.
La strada, sistemata di recente, a tratti è scavata nel bosco a formare dei piccoli canyon lasciando scoperte a volte delle impressionanti sculture create dalle radici dei faggi. Raggiungiamo il pilone della Madonna del Carmine (911 m) cui curiosamente è appoggiata una scala a pioli in legno forse per facilitare l’avvicinamento alla Madonna o per una più facile cura.
Più avanti sentiamo il rumore di motoseghe all’opera e raggiungiamo un ampio spazio in cui è in atto la pulizia del bosco e la rimozione delle piante abbattute dal vento e dalla recente nevicata.
Subito dopo, in una radura sulla sinistra della strada, è stata inserita una piccola croce lignea con un crocifisso in bronzo e la data 2021. Raggiungiamo così Piano Pramalano (1000 m) e al Sentiero del Confine della Valle Bronda Trekking, tracciato lungo 22 chilometri che si snoda sui confini di Gambasca, Brossasco, Brondello, Pagno e Revello tra boschi di castagni secolari che si affacciano su bellissimi tratti panoramici in cresta, sullo spartiacque della montagna.
Qui decidiamo di proseguire al dritto sul percorso meglio tracciato che presto diventa una mulattiera scavata nel fitto bosco che si inerpica fino a raggiungere un ampio pianoro dove ci fermiamo per un breve spuntino e da dove scorgiamo in alto su uno sperone roccioso il pilone di Rocca Bellina.
Riprendiamo il cammino sulla strada che sale a destra da cui si aprono scorci sulla pianura saluzzese. Superata una casa abbandonata raggiungiamo l’ampio spazio antistante la Rocca Bellina dove soffia un vento gelido, da cui la vista si spalanca sui colori della piana saluzzese (1300 m).
Riprendiamo la strada e poco più avanti deviamo a destra sul ripido Sentiero del Confine (tacche blu) che si inoltra nel fitto bosco in mezzo a grandi massi erratici con cui ci portiamo al di sotto dello sperone della Croce di Martiniana Po, sperone che aggiriamo per poi salire fino alla base della grande croce in ferro che segna il confine tra i comuni di Martiniana e di Brossasco, eretta su una grande roccia protesa verso la valle Po, ben protetta da cavi d’acciaio sul baratro sottostante (1413 m). Da questo sito la vista è spettacolare e allora “avanti con le foto”.
Finito il rito fotografico proseguiamo il cammino sul sentiero in mezzo ai massi fino a raggiungere poco dopo la Cappella di San Bernardo di Martiniana Po (1400 m), ben restaurata nel 1948, data importante per la Compagnia, e ricca nell’avamportico di una severa statua in pietra ollare del santo mentre l’interno con pareti e volte in pietra lo possiamo solo scorgere attraverso due minuscole finestrelle.
Vista l’ora ci fermiamo per la sosta pranzo appoggiati al muro assolato riscaldati dal sole e protetti dal vento gelido che spira ai lati della cappella.
Finito il pasto proseguiamo fino all’ampio pianoro ricco di strutture da pic nic dove ogni anno, a metà agosto, come da antica tradizione, si incontrano gli abitanti di Martiniana provenienti dalla valle Po e di Brossasco provenienti dalla valle Varaita, per una festa che si ripete da generazioni. Poco più avanti ci godiamo una ulteriore sosta sulla grande “chaise longue” in tronchi di legno realizzata dal falegname Renato Farina di Rifreddo per godere della splendida vista sulla valle e sul Mombracco di fronte a noi.
Ora non ci rimane che iniziare il ritorno a valle seguendo la strada e compiendo un primo piccolo anello attorno alla croce di Martiniana fino all’inizio del Sentiero del Confine da cui rifacciamo la strada di salita fino alla Rocca Bellina dove il vento continua le sue folate gelide portando nubi sempre più scure e preoccupanti.
Qui abbandoniamo la strada di risalita per deviare a destra sulla stradina in discesa per compiere un largo giro verso le borgate sottostanti. Lungo il cammino incontriamo una croce lignea alta circa 8 metri su un rilievo senza nome (m.1170) e poi un pilone nei pressi della borgata Trucco in cui spicca una tipica casa con i lunghi balconi esposti al sole.
Proseguendo arriviamo alla borgata Balou (944 m), mentre nei boschi ormai verdeggianti spiccano i bianchi ciliegi in fiore. Subito dopo raggiungiamo la borgata Perotti e quindi la borgata Nazzari dove abbandoniamo la strada asfaltata e seguiamo la rotabile che ci porta al centro della borgata.
Qui deviamo a destra seguendo una traccia che ci porta nei prati sottostanti e poi in una fitta boscaglia verso il Bedale di Isasca più in basso; per un tratto seguiamo le tracce dei “nostri cugini cinghiali” ma poi siamo costretti a risalire l’erta china boschiva e un muro di “runse” per raggiungere nuovamente la strada asfaltata nei pressi della chiesetta di San Marco (ndr: sulla traccia GPS collegata a questa escursione è stato cancellato il suddetto tratto inutile e faticoso).
Continuiamo la discesa seguendo la via dei Foresti e superando le borgate Meirot e Meire giungiamo al bivio con la strada che sale al Colletto di Brondello. Siamo ormai in vista di Isasca che attraversiamo seguendo la via Centro fino alla piazza del Municipio, alla chiesa ed al parcheggio dove chiudiamo l’ampio anello odierno.
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