Tappa  facile, quindi ci alziamo con molta calma, il percorso è ancora principalmente sulla Statale, ma con qualche consistente deviazione. Prima dell’arrivo a Formia si arriva all’area archeologica della tomba di Cicerone, dove un giardiniere molto timoroso non accetta a lasciarci scavalcare…In compenso, lungo la strada e prima di Minturno appare un acquedotto bellissimo, di cui si conservano ben 150 arcate (ancora per poco se si continua a mantenerle in quello stato…).

Una strada laterale ci permette di percorrerlo quasi in tutta la sua lunghezza, fino a quando diventa muro di cinta di una azienda privata!

Decidiamo di fermarci per pranzo nell’area archeologica di Minturnae; tanto bella quanto abbandonata a se stessa… unico elemento ancora ben conservato (forse perché di recente scavo) è la latrina. Di fronte all’area c’è anche il ponte Real Ferdinando sul Garigliano, il primo ponte sospeso d’Italia, che fu fatto saltare dai tedeschi e poi ricostruito dagli italiani. Collega il Lazio con la Campania.

Da questo punto in poi cominciano una serie di deviazioni lato mare, per evitare il traffico, solo in parte ben riuscite. In particolare, siamo arrivati a visitare la villa di S. Limato, con un bellissimo mosaico in condizioni di conservazione terrificanti (recinzione da scavalcare…), ma poi non siamo riusciti a trovare la strada che, secondo il tracciato da noi studiato, avrebbe dovuto farci proseguire verso l’interno. Dopo vari tentativi conclusosi tutti contro dei cancelli chiusi insormontabili, ci rassegniamo a tornare sulla statale per arrivare a Mondragone dove su una collina si scorgono le antiche rovine di Sinuessa.