Tempo fa lungo gli argini di questi fiumi, mi spiega Roberta, c’erano degli uomini che tiravano le barche con delle corde. Le portavano da una parte all’altra, lasciandole scivolare sull’acqua. Così ci sentiamo noi, accompagnati dai nostri amici mentre costeggiamo il fiume e lo risaliamo. E anche se il mare si allontana alle nostre spalle e le Alpi si fanno avanti, noi non abbiamo paura perché la corda che i nostri amici tengono e si passano di mano è buona e resistente.
Il percorso
Partiamo da Piazza Matteotti di Jesolo e attraversiamo il fiume Sile con il ponte davanti a noi avendo la chiesa della piazza alle spalle. Subito dopo di esso svoltiamo a destra per Via Drago Jesolo, dotata di marciapiedi. Purtroppo dopo il cavalcavia il marciapiedi finisce e bisogna continuare su asfaltata prestando attenzione alle automobili. E’ comunque possibile sfruttare a più riprese i fossi a sinistra, che costeggiano la via.
Arrivati alla Torre del Caigo lasciamo questa strada nonostante prosegua dritta per la nostra direzione e imbocchiamo la ciclabile che costeggia il Sile, brecciata, senz’altro più bella e sicura.
Dopo un buon tratto, ben evidente, troviamo un bivio a cui andare a destra seguendo il cartello delle biciclette. La pista ciclabile intercetta la strada asfaltata di prima, la attraversa e va per l’Argine San Marco, percorso naturalistico. In fondo al vialetto sarà facile, in prossimità di un rialzo in legno per il birdwatching, andare a destra e costeggiare un canale che oltre ha la laguna di Venezia.
Fate tutta questa lunghissima strada, dopodiché svoltate a destra per prendere il ponte di barche che vi porta a Caposile. Oltre il ponte prendete a destra e poi a sinistra per andare di nuovo lungo gli argini del Sile.
A circa 3 km da Caposile, dopo l’edicola con una madonnina, c’è un buon punto per fermarsi, dotato di ombra e panchine, sulla destra. Andate sempre dritti, passate la frazione di Chiesanuova con la sua bella chiesa dall’altra parte della riva, dopodiché all’altezza di alcune staccionate di legno imbocchiamo via Piave Vecchia, sulla sinistra. 500 metri e siamo dentro Musile di Piave. Imbocchiamo a sinistra alla fine della strada e poi subito a destra per Via XXIX aprile. Questa via, in fondo, curva naturalmente a sinistra e ci porta a Via Roma, da prendere a destra.
Dunque prendete il ponte sul Piave e andando sempre dritti siete a Piazza Indipendenza a San Donà di Piave.
Tempo fa lungo gli argini di questi fiumi, mi spiega Roberta, c’erano degli uomini che tiravano le barche con delle corde. Le portavano da una parte all’altra, lasciandole scivolare sull’acqua. Così ci sentiamo noi, accompagnati dai nostri amici mentre costeggiamo il fiume e lo risaliamo. E anche se il mare si allontana alle nostre spalle e le Alpi si fanno avanti, noi non abbiamo paura perché la corda che i nostri amici tengono e si passano di mano è buona…
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