L’antico nome della Val Masca è riferito ad una strega o ad una maga rivelando quanto fosse considerato magico ed importante quel luogo impervio ed ostile, che ha costituito un’enorme risorsa nel medioevo per gli scambi commerciali. Qui gli occhi possono percorrere distanze incredibili incontrare le Alpi con le loro cime tra le quali è riconoscibile il Cervino e spaziare verso l’orizzonte e tuffandosi nel blu dove il mar Ligure si fonde nel tirreno.
Accesso: all’uscita del casello autostradale di Masone imboccare Via Guglielmo Marconi/ SP456 in direzione Ovada/Rossiglione/Campoligure Continua a seguire la SP 456 . Dopo 2 km circa posteggiare nelle vicinanze dell’Hotel Turchino.
Descrizione: alla partenza si costeggia la riva destra del Rio Macca, in un bosco dove si trovano ontano nero, carpino bianco, frassino maggiore mentre tra gli arbusti spicca il tasso. Proseguendo si attraversa il torrente con un ponticello di legno e si arriva alla località U Cian. Si risale l’antica mulattiera utilizzata dai boscaioli tiglietesi, che commerciavano il legno, per portare a valle le tavole di quercia dette squère, utilizzate per costruire le chiglie delle navi. La mulattiera conduce a località Màpassu, un guado che conduce verso una salita che fiancheggia il torrente. Proseguendo nel bosco di faggi si incontra una sorgente e si può notare qualche acero alpino il cui legno era utilizzato per fare mestoli. A monte della mulattiera si possono trovare piazzole a forma di ellisse sul cui suolo nero si possono trovare frammenti di carbone, si tratta infatti di antiche carbonaie per la produzione del carbone vegetale.
Risalendo la mulattiera si incontrano i pianori che fino alla fine degli anni ottanta erano utilizzati per la fienagione. Si raggiunge Colla dei Ferri, crocevia dal quale si ci affaccia sulla Val d’Orba. Costeggiando le pendici del Bric Rocche Neire si arriva agli alpeggi del Monte Pavaglione. Nelle praterie tra il fieno spuntano genziane, viole bertoloni ed i fiori profumati della dafne, simbolo del Parco del Beigua. Infine attraverso una mulattiera si raggiunge la località Cascine di Mongrosso e da qui la piazza del palazzo municipale di Campo Ligure. Per chi avesse utilizzato l’auto per raggiungere l’inizio del percorso, esiste la possibilità di effettuare una deviazione del tragitto in località Mongrosso, tratto su strada asfaltata, che rappresenta una delle vie del latte, ricco di cascine che propongono prodotti caseari. La proposta dell’anello rappresenta un invito al visitatore di proseguire poi con l’auto verso il centro di quello che viene definito uno dei Borghi più belli d’Italia, Campo Ligure, dove nel centro storico vi sono i laboratori artigiani della filigrana.
L’antico nome della Val Masca è riferito ad una strega o ad una maga rivelando quanto fosse considerato magico ed importante quel luogo impervio ed ostile, che ha costituito un’enorme risorsa nel medioevo per gli scambi commerciali. Qui gli occhi possono percorrere distanze incredibili incontrare le Alpi con le loro cime tra le quali è riconoscibile il Cervino e spaziare verso l’orizzonte e tuffandosi nel blu dove il mar Ligure si fonde nel tirreno. Accesso: all’uscita del casello autostradale di…
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