Siamo in provincia di Arezzo tra le montagne della Toscana; partenza dalla località La Villa (Faltona) a sud della catena del Pratomagno fino al paese di Chiassaia, a nord-ovest del monte. Il percorso è interamente immerso nella natura e si può percorrere senza, o quasi, toccare strade asfaltate; numerosi i punti panoramici sulle diverse vallate che si diramano dal crinale.
Interamente ciclabile (mtb) e facilmente percorribile vista la buona qualità delle strade.
Percorso
Lasciatisi alle spalle l’ Azienda Agraria “Mulin di Faltona”, si percorre la bella strada carrozzabile che risale per un km verso l’abitato di La Villa; raggiunta la strada asfaltata si prosegue diritti attraversando le case e si giunge alla strada principale. Prendiamo a destra in salita e subito dopo il primo tornate imbocchiamo la strada sterrata che sale decisa alla nostra destra (indicazioni CAI sentiero 40). Dopo un centinaio di metri ci teniamo sulla destra e la strada continua a salire, a tratti piuttosto ripida, attraverso boschi di castagno e antiche marronete; evitiamo una deviazione sulla destra e in una decina di minuti raggiungiamo un piccolo casale dove la stradina si fa sentiero. Costeggiamo e superiamo la casa e proseguiamo attraverso il bosco; dopo qualche centinaio di metri il sentiero sbuca in una stradina che seguiamo, svoltando a destra, in salita (sempre segnavia bianco-rossi). Continuiamo la risalita fino a raggiungere l’abitato di Castelnuovo e la strada asfaltata; proseguiamo a sinistra in piano evitando una deviazione verso il basso ed aggirando le case, dopo alcune centinaia di metri quando la strada svolta bruscamente a destra, imbocchiamo lo sterrato (sempre sentiero 40) a sinistra che si dirige verso alcuni orti privati (2,5 km percorsi).
La strada risale verso il Poggio Pratolino, di fronte a noi, per poi mantenersi sulla sinistra dello stesso a mezza costa. Saliamo per una mezz’ora fino a sbucare in un’altra strada, che risale verso il monte, e scendiamo a sinistra; dopo cento metri rimaniamo sulla sinistra sulla larga strada pianeggiante che segue il crinale (+ 2km). Dopo circa mezzo km in prossimità di uno slargo giriamo a sinistra e poi subito a destra per una larga strada con fondo ghiaioso; seguiamo quest’ultima che prosegue sul crinale in piano per poi salire bruscamente per un breve tratto sulla destra e ritornare pianeggiante. Percorso circa un km ad un bivio proseguiamo diritti (verso Poggio Gancheri). Proseguendo per un altro km si giunge a Passo la Forca e si imbocca il sentiero che scende sulla sinistra in direzione Badia Santa Trinità. Scendiamo per una decina di minuti attraverso l’affascinante pineta e giungiamo alla Badia (+3,5 km).
Nota: la Badia della Santa Trinità, fondata tra il 950 e il 961 da due eremiti tedeschi, Pietro ed Eriprando, un tempo la Badia è stata un fiorente monastero benedettino. Sorge in una zona crocevia di importanti vie di comunicazione, che all’epoca la ponevano in un importante posizione strategica. Nel 1425, oramai al suo tramonto, venne affidata ai frati vallombrosani. Già dal XVII secolo questa splendida costruzione si trova in totale stato di abbandono; purtroppo della struttura originale rimane un grosso rudere anche se è possibile identificarne la struttura e le caratteristiche architettoniche.
Costeggiando il rudere si prosegue il sentiero che arriva al torrente e ad un bivio; proseguiamo in salita sulla destra in direzione Fonte allo Squarto (sentiero CAI 32) e dopo un centinaio di metri ci teniamo a sinistra. Seguiamo la strada, pressoché pianeggiante, ed evitando una deviazione a sinistra proseguiamo diritti; ora la strada ritorna a salire ed in breve sbuca su di una via più grande che imbocchiamo proseguendo a sinistra sempre costeggiando il torrente, che in breve raggiungiamo, continuando la risalita sull’altro versante della valle. Dopo una ventina di minuti di cammino, la strada si fa più pianeggiante e troviamo alla nostra sinistra il piccolo campeggio “Fonte allo sguardo”; proseguiamo ancora fino a raggiungere in breve il Varco dell’Anciolina, in prossimità di un grosso bivio (+ 3km).
Nota: da qui è possibile percorrere una via alternativa (svoltando a destra e proseguendo lungo il crinale) che permette di evitare alcuni km di strada asfaltata ma al momento della mappatura è pressoché impraticabile date le centinaia di alberi caduti con il forte vento di inizio mese; inoltre i boscaioli al momento sono al lavoro per pulire le strade dalle stesse. Prendiamo quindi la strada asfaltata di fronte a noi e scendiamo per un km fino ad un bivio dove giriamo a destra sul piano in direzione Pratomagno.
Nota: il Pratomagno è una dorsale appenninica che divide il Valdarno Superiore dal Casentino; la vetta più alta raggiunge i 1592 mt. Il massiccio principale come si evince dal nome è caratterizzato da ampi pascoli che si estendono lungo il crinale; il complesso è ricco di sorgenti d’acqua e fontanili.
Seguiamo la strada pianeggiante per un paio di km (incontrando alcune fonti lungo il percorso) ed al bivio ci manteniamo a destra in leggera salita. Dopo alcune centinaia di metri alla sinistra troviamo uno slargo con una strada sterrata (+3km); subito alla destra della stessa scendono due sentieri, tenersi su quello più a destra. Il sentiero scende inizialmente attraverso una magnifica pineta e poi un castagneto, in prossimità del quale, si svolta bruscamente a sinistra e la via diventa una mulattiera che prosegue ancora per circa mezzo km fino alla strada asfaltata (+2km). Proseguiamo in discesa per l’asfalto e subito ci teniamo sulla destra; dopo circa un km raggiungiamo il paese di fronte a noi, Chiassaia, dove ha sede l’Azienda Capre Diem, destinazione del nostro viaggio (percorsi circa 17 km totali).
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