DESCRIZIONE:
L’itinerario inizia muovendo i primi passi dalla centrale Chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo. Rivolgendo le spalle al portale d’ingresso del cimitero, sul lato della navata, percorrere il marciapiede che segue la Via Centrale/SP90 in direzione della funivia per San Martino. In tre, quattro minuti si passerà ai piedi della Chiesa di Santo Spirito all’Ospedale riconoscibile dal bel portale a sesto acuto in marmo bianco. Continuare a seguire la via principale fino a superare, tenendoselo sulla sinistra, il vistoso edificio in cristallo e acciaio verde di un’azienda privata. Puntare poi in direzione della stazione ferroviaria, distante non più di 400 mt in leggera discesa, per andare a prendere la funivia che unisce la frazione montana di San Martino in Monte al comune di Laces.
Il paese di Lasa, meta dell’itinerario, sarebbe, come ovvio, raggiungibile sfruttando anche gli innumerevoli percorsi a mezza costa che risalgono la Val Venosta, l’utilizzo della funivia permetterà però, di coprire agilmente un dislivello di quasi 1.200 mt, consentendo di camminare per il resto della giornata a una quota intorno ai 1.700 mt, godendo per gran parte del cammino di incantevoli paesaggi di tipo alpino, toccando diversi masi oltre che piccoli e caratteristici centri abitati formati da poche case. La funivia per San Martino, inoltre consente una piccola visita altrimenti esclusa dal percorso: il Santuario di San Martino, del XVI sec. che edificato su una piccola grotta, ne conserva al suo interno l’immagine del Santo. A 1.740 mt di altitudine è una delle più suggestive mete di pellegrinaggio dell’intero Alto Adige con la vista che può correre sulle cime Cevedale e Otles e i loro imponenti ghiacciai dall’altra parte della valle.
Uscendo dalla stazione di arrivo della funivia, proprio di fronte alla porta di ingresso, ecco la stretta via panoramica che porta al santuario mentre, girando a sinistra, si passerà di fronte ad un piccolo bar nello stesso edificio. Tenendoselo sulla sinistra, continuare dritto sulla lingua di asfalto della strada di servizio che si snoda in leggera discesa fra i primi prati alpini privi di vegetazione boschiva. In pochi passi s’incontrerà la palinatura bianca e rossa del sentiero n.14 che si seguirà per un bel tratto lungo la giornata in direzione Silandro. Proseguire quindi su di esso per attraversare, circa mezz’ora dopo, un’alta cascata d’acqua che scende alla propria destra e giungere così al maso Egghof avendo cura di non discendere nel mezzo delle poche costruzioni, ma di passargli a monte, continuando sullo sterrato a destra. Raggiunto un secondo gruppo di edifici, fare lo stesso continuando a tenere la destra, camminando sempre con la vista aperta sulla valle sottostante a sinistra, in cima a ripidi pascoli e con i ghiacciai sullo sfondo. Lasciate le abitazioni circa 300 mt dietro alle proprie spalle, porre attenzione nell’imboccare il piccolo sentierino mal segnalato che, nei pressi di un giovane pino, scende verso sinistra, tagliando lungo il fianco della montagna. Camminando sempre più esposti sul fondovalle sottostante, raggiungere in poco più di 20 minuti di leggera discesa, i resti di alcuni masi in località Laagar a 1.570 mt. Proseguendo sul sentiero n.14, sempre in direzione Silandro, esso porterà ad affrontare un breve tratto in forte discesa fra i pini, per poi raggiungere uno ampio slargo dove poter sostare comodamente e godere del paesaggio, seduti fra i resti della località Zubichl a 1.508 mt di altitudine.
Proseguire sul sentiero che porterà in breve ad una breve discesa e risalita per superare un guado su di un piccolo corso d’acqua. Dopo circa 300 mt di piccole curve in salita nel bosco, riguadagnare un breve tratto di piano per andare a incrociare una carrareccia sulla quale si girerà in discesa verso sinistra, e dopo altri 600 mt di cammino, ignorare questa volta la palinatura del sentiero n. 14 che scende fra gli alberi a sinistra, per mantenere il passo sulla carrabile. Ben visibili lungo il percorso, i cartelli del Cammino dell’alta Val Venosta, contraddistinto dal disegno di un’orma di piede stilizzata, in rosso. Camminare quindi sulla sterrata per circa 2 Km accompagnati dal panorama sulla valle che è forse in questo punto il più ampio, completo e spettacolare della giornata, con le cime dell’Otles e i suo ghiacciai che si avvicinano sempre più ad ogni passo. Giungere a una sbarra che blocca il traffico alle auto, proprio dove la strada si fa asfaltata in coincidenza di un’ampia curva in salita. Proseguire in discesa sull’asfalto percorrendo quindi un breve tratto di quello che è il sentiero n.7, e dopo un paio di tornanti aver cura di continuarlo, questa volta come sentierino sterrato sulla destra interdetto anche alle biciclette da uno stretto cancello in legno, abbandonando quindi la carreggiata. Raggiunta in mezz’ora di forte discesa all’ombra di un boschetto, una seconda asfaltata, sempre seguendo la palinatura sentiero n.7, imboccarla tenendo la destra e puntando delle grosse cataste di legna nei pressi di una curva a gomito, superata la quale in meno di 200 mt, raggiungere le poche case della Località Monte di Silandro, arroccate intorno al tozzo edificio fortificato del suo castello sulla cima del Montemezzodì, oggi residenza privata dai vistosi restauri moderni fusi alle parti più antiche dell’edificio.
E’ possibile qui rifocillarsi, trovando acqua presso i masi nei paraggi oppure comprando del latte fresco direttamente da alcune piccole stalle ai piedi dell’ingresso del castello. Guardando l’ingresso, un grosso cancello automatico a sbarre di ferro, imboccare il percorso alla propria destra inidicato in rosso e bianco come sentiero n.5 in direzione Kortsch e Ilzwaal, girando intorno ad un vecchio maso in legno scuro e salendo subito dopo una leggera salita a destra, sul limitare di una proprietà privata. Ridiscendere rapidamente e con stretti tornanti nel bosco fino a incontrare una robusta passerella in legno sulla quale attraversare una cascatella d’acqua. Riparte da questo punto una caratteristica roggia, canalina per l’irrigazione dei campi scavata nella roccia, che accompagnerà il viandante per almeno un altro chilometro e mezzo in un’atmosfera fiabesca fra lecci, acqua cristallina, muschio e macchie di luce nel bosco.
Giungere quindi a un evidente incrocio di sentieri sotto gli alberi. Sulla destra, una grande edicola, con un Cristo dall’importante rosario ligneo al collo. Ignorare la cartellonistica per i sentieri n. 4 e 6 che salgono verso destra, ma continuare dritto nel bosco seguendo il sentiero n. 6 però in direzione Kortsch. Camminando per un altro chilometro o poco più, in piano nel bosco, il sentiero sbucherà proprio alle spalle della Chiesa di Sant’Egidio allo stesso livello della sommità del semplice campanile in calce bianca, che domina la valle e i paesi di Corces e Silandro ai suoi piedi. La chiesa sorge in un luogo di rara suggestione e per raggiungerla, ridiscendere il sentiero aggirando il campanile fino a giungere di fronte all’ingresso ad arco, preceduto da qualche scalino. Dopo una sosta, gustando il panorama seduti sulle panchine appoggiate al muro della navata proprio al di sotto di un affresco con San Cristoforo con il Santo bambino in spalla, riprendere il sentiero continuando a scendere e lasciandosi alle spalle l’arco d’ingresso. Nei pressi di un piccolo slargo, sbucare nei prati di quello che era un impianto di risalita, oggi divenuto parco giochi per i bambini, riconoscibile da un capanno abbandonato in legno al fondo del prato, in alto a destra, Ridiscendere verso valle camminando sull’erba e tenendo la sinistra per non più di 50 mt per incrociare l’asfaltata al fondo del prato che si seguirà verso destra affrontando un paio di rampe in fortissima salita. Ritornare così a mezza costa fra due ben curati vigneti pienamente esposti al sole.
Riguadagnato il piano ombreggiato del bosco, nuovamente accompagnati dall’acqua cristallina di una roggia, superare alla propria destra, un mulino in abbandono. Sul muro, ben visibile, la traccia rossa e bianca del sentiero n.6A, con scritta la direzione da seguire per Kortsch e Zaalwaal. Raggiunto il campetto da calcio che sbarra il cammino, girare a sinistra costeggiandolo sul lato corto per scendere, 30 mt più in basso, sulla strada di servizio che si seguirà verso destra fino a raggiungere il sentiero n.15A che inizia dopo aver superato un sgangherato cancello di ferro e rete metallica. E’ questo per l’accesso ad una ampio pascolo in una valletta assolata, ricco di arbusti, ma con pochi alberi, in leggera salita e lungo poco meno di un chilometro, in un graduale mutare di paesaggio. Lasciare il pascolo dopo aver superato un cancello analogo a quello d’ingresso e puntare l’abitato andando dritto su un pezzo di asfalto in salita fino a raggiungere il centro del borghetto montano di Allitz. Seguire la principale girando a sinistra verso valle e continuare in leggera discesa avendo cura di seguire la palinatura rossa e bianca del sentiero n.19, ponendo attenzione al bivio in prossimità di una fontana ricca di acqua fresca, ottimo punto per una sosta ristoratrice prima di affrontare l’ultimo tratto, di poco più di un’ora, fino all’arrivo a Lasa.
Sulla sinistra, con qualche centinaio di passi, sarà raggiungibile la pregevole Chiesa della Visitazione, che staglia il suo corto campanile e l’unica navata, sul profilo della valle sottostante. Alla fine della discesa, sempre su asfalto, girare a destra puntando un ponticello stradale nei pressi di una villetta bianca a due piani, in alto sulla destra. Già da sopra il ponte, ben riconoscibile di fronte, la palinatura del sentiero n.19 che indica verso il basso a sinistra. Seguire quindi un pezzo dell’ampia asfaltata, rettilinea e in forte discesa, per almeno 150 mt, per poi continuare a seguire la palinatura rossa e bianca, buttandosi a destra su di uno sterrato in coincidenza dell’accesso ad alcune villette private isolate fra i prati. Continuando a seguire il sentiero n.19 per almeno altri 5 Km, si camminerà piacevolmente, sempre in leggera discesa, superando campi coltivati, alcuni meleti e altre abitazioni private, sotto la costante ombra di una ricca vegetazione ben curata.
Superata una grande abitazione a due piani sulla propria sinistra, con di fronte una panchina incastrata fra i fusti di due maestosi alberi e un edicola religiosa in legno, affrontare l’ultima discesa in direzione del sottopassaggio che consente l’attraversamento della Statale del Brennero, appena superata la quale si incontrerà un’isolata cappelletta alla propria destra. Proseguire quindi dritto su Via F.Tappeiner per almeno altri 350 mt seguendo l’asfalto per addentrarsi nel paese di Lasa, piccolo centro cittadino, famoso in tutta la regione per la sua produzione di marmo pregiato e per le sue cave. Andando a incrociare la principale Via Venosta, cuore della cittadina, ricca di negozietti e bar, girare a destra puntando il massiccio campanile della Chiesa di San Giovanni Battista, punto di arrivo dell’itinerario, circondato dall’ampio, quanto assolato, cimitero cittadino.
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