DESCRIZIONE:
Con le spalle rivolte all’abside della chiesa di San Giovanni Battista, iniziare l’itinerario percorrendo un breve tratto della frontale Via della chiesa in direzione del stretto tratturo incastrato fra due case, 30 mt più avanti. Al fondo, giunti di fronte ad un muretto di recinzione, continuare sul sentierino girando a destra e tenendosi il muretto sulla sinistra per circa 40 mt. (di nuovo Via della Chiesa). Al fondo, incrociare il sentiero di ghiaia, Via Felius, girando a sinistra in direzione di San Sisinio e camminando fra due siepi e qualche piccolo melo. Superato un’area residenziale di recente costruzione, fra palazzetti moderni, raggiungere il grande parcheggio della piscina comunale per superarla tenendosela sulla sinistra e tagliando per il praticello che ne costeggia la recinzione e che, dopo poco più di 100 mt, diventerà sentiero in leggera salita. Camminare così costeggiando la strada statale in direzione del passo di Resia, 50 mt più in là nascosta dalla vegetazione alla propria destra, e raggiungere in meno di cinque minuti, l’isolata Chiesetta di S. Sisinio, adagiata in una radura fra il verde e circondata da un muro di cinta in pietra grigia, con due accessi ad arco sul lato della facciata e su quello dell’abside.
Dopo aver girato intorno all’edificio, uscire sul lato opposto, camminando nel mezzo di uno stretto percorso erboso, per ridiscendere in pochi minuti sulla sottostante strada asfaltata, Via Venosta, che si seguirà tenendo la destra. Camminando lungo l’apposito percorso pedonale per circa 200 mt, giungere nei pressi della trafficata SS38/Strada della Val Venosta, e piegare a destra per andare a imboccare il sottopassaggio che ne permette l’attraversamento. Sbucare sull’altro lato e ridiscendere a sinistra per almeno 150 mt (sempre su asfalto) sul piccolo svincolo stradale e, ponendo la massima attenzione, raggiungere una carrareccia che sale a destra poco prima di una brutta discoteca arancione, con tanto di torrette merlate e piramide di cristallo sulla copertura. Seguire quindi la palinatura bianca e rossa del sentiero n.20 che porterà in nemmeno 300 Mt a raggiungere una sbarra verde e bianca, ingresso di quella che è nota come Area del Bosco di Protezione “Helvetia” per il ripopolamento dell’abete nero. Camminare così nella quiete del bosco sempre in leggera salita, e dopo circa 1 Km, al bivio, scegliere il percorso basso, sempre palinato come sentiero n.20, seguendo la direzione per Eyrs. Raggiunta la fine del bosco, dopo aver camminato un po’ più di 2 kme lasciato il folto del bosco, rimboccare l’asfalto della stradina asfaltata Via Tanas posta di fronte, per superare una copiosa cascatella che passa proprio sotto la carreggiata e lasciando così il sentiero n.20 a favore del sentiero n.25 che si percorrerà per un brevissimo tratto. Dopo circa 150 mt in forte discesa, in direzione dell’abitato di Eyrs, non raggiungerlo, ma porre attenzione a girare sul breve tratto (anch’esso Via Tanas) che gira a destra e che, in poche centinaia di passi, porterà al di sotto della facciata in vetro di un lungo e basso edificio residenziale, posto di faccia ad un meleto. Continuando dritto per meno di 50 mt, camminando sul limitare del meleto che piega leggermente a sinistra, seguire ora le indicazioni del sentiero n.22 che si inoltrerà nuovamente in un boschetto, su un percorso ben tracciato alto a mezza costa sulla valle e la statale, 40 mt più in basso. Non abbandonare il tracciato per circa un’ora di cammino avvicinandosi gradualmente sempre più alla statale che prima dell’arrivo alla località di Spondigna si affiancherà, guardandola dall’alto del sentiero. Dopo aver raggiunto un piccolo cimitero militare dedicato ai caduti austriaci della grande guerra, lasciarselo alla propria destra e inoltrarsi nel fitto della vegetazione continuando dritto a percorrere l’ultimo tratto di 500 mt per Spondigna su un tratturo scomodo e mal segnalato.
Alla fine di esso giungere nei pressi del grande albergo abbandonato ben visibile lungo la statale, appena dopo una rotonda. Alle spalle dell’albergo ben visibile, la stazioncina ferroviaria di Spondigna ma, senza raggiungerla e non attraversando la statale, iniziare il percorso che inizia in salita con alcuni gradini, proprio all’altezza dell’inizio del piazzale antistante sull’altro lato della strada. Una palinatura riporta la dicitura “Sentiero del Sole” . Nel primo tratto di meno di 1 Km esso porterà ad affrontare la salita più dura della giornata. Camminando in un bosco di abeti, infatti, venticinque ripidi tornanti portano ad affrontare un dislivello di più di un centinaio di metri, innalzandosi sempre più sulle belle acque blu del laghetto artificiale di Spondigna. Alle sue spalle, ben riconoscibile, il Rio Solda e poco più in là, i tetti del paese di Prato allo Stelvio, lungo la strada per l’omonimo passo. Raggiunta la cima del sentiero, continuare a seguirlo in direzione di Sluderno. Dopo poco meno di 4 Km, si raggiungerà una strada asfalta proprio in coincidenza di un ampio tornante che sale verso i pascoli. Ridiscendere quindi lungo la comoda Via Crossfeld, fra gli assolati pascoli e diversi appezzamenti agricoli, per cominciare ad avvistare il profilo dell’imponente CASTELLO DI COIRA che si raggiungerà in circa 20 minuti di piacevole cammino. Dopo la visita al castello, lasciandosi alle spalle l’alto mastio e gli innumerevoli affreschi che ne decorano la corte interna, ridiscendere ancora 150 mt in direzione dei tetti di Sluderno sull’acciottolato del Vicolo Churburg. Al termine del lungo muro di cinta alla propria sinistra, svoltare a gomito seguendo ancora il muro, lungo un piccolo percorso che con qualche scaletta in discesa, conduce verso il centro del paese. Superare il ponticello in muratura per raggiungere l’ampia piazza principale del paese per poi prendere Via parroco Pali per arrivare in pochi passi all’ombra della bella costruzione tardo gotica della Chiesa di Santa Caterina addossata alla più piccola e suggestiva Cappella di San Michele al cimitero, a pochi metri da essa sul lato nord-orientale.
Con le due facciate alle spalle, prendere Via Andreas Hofer e imboccare la prima traversa a sinistra, Via della Scuola, seguendo le indicazioni per la stazione ferroviaria, che si raggiungerà con qualche minuto dopo aver attraversato l’abitato e la SS40/Via Val Venosta. Seguirne un breve tratto tenendo la destra, e puntando un isolato bar con parcheggio di fronte. Alle spalle di esso, un tunnel circolare dipinto di nero e bianco, funge da sottopassaggio per l’attraversamento dei binari, ricollegandosi alla poco trafficata SP106/Via dei Prati che si percorrerà tenendo la propria sinistra, appena finito il tunnel. In meno di cento passi, un bivio sulla destra permetterà di camminare lungo Via campo d’aviazione, dirigendosi così nel mezzo di pianeggianti prati verdi, sul fondovalle, usati per l’appunto per l’attività di volo turistico. In coincidenza di un’ampia curva a sinistra, abbandonare Via campo d’aviazione in favore del percorso ciclopedonale che s’innesta sulla destra. Sempre in piano, si potrà decidere se camminare lungo la lingua d’asfalto che si srotola nel mezzo del pianoro, oppure sull’erba dei prati appena di fianco alla piccola carreggiata.
Puntando l’alto filare sul fondo nel senso di marcia, raggiungerlo per prendere poi a sinistra sulla più ampia sterrata quando giunti di fronte ad un largo canale artificiale in cemento armato per l’acqua. In circa 300 mt, raggiungere un bacino d’acqua, anch’esso artificiale, e superarlo seguendo la strada per rincontrare il letto del fiume Adige girando poi a destra. In meno di 40 minunti, camminando a lato della Ciclabile Via Claudia Augusta, si raggiungeranno le prime case del piccolo gioiello fortificato di Glorenza, stretta tra le mura e dalle numerose torri perfettamente conservate, già ben visibili da lontano alla propria destra. Raggiunto l’ingresso della città, incrociando la SS41, nei pressi di una grande torre unita alle mura tramite una passerella in legno sospesa, risalire una cinquantina di metri nella direzione opposta al centro, ancora fuori dalle mura cittadine, per andare a visitare l’interno della Chiesa di San Pancrazio dal bel campanile in blocchi di tufo con cuspide a cipolla barocca, e decorato con l’enorme affresco del Giudizio Universale su un lato.
Tornare indietro sui propri passi per entrare quindi in paese, direttamente sulla centrale piazza Stadtplatz, passando al di sotto della passerella in legno fra torrione e mura di cinta. Per raggiungere la meta finale e il centro del paese di Malles Venosta distante ormai 2,5 Km, proseguire dritto sulla SP85/Via Malles. Non c’è alternativa a questo percorso asfaltato che, seppur tutto in leggera salita, non risulta troppo impegnativo essendo comodamente camminabile sul marciapiede di quella che è una provinciale secondaria, non troppo trafficata. Giungere ai piedi del paese per abbandonare la provinciale, girando a destra su di un passaggio che porta verso la stazione ferroviaria e seguendo alcuni binari in disuso rimasti sul terreno. Imboccare quindi il percorso pedonale a sinistra che porta verso il centro e ad attraversare nuovamente la provinciale più a monte, diventando poi Via Pardelles. Continuare dritto e in non più di 10 minuti totali, attraversare sulle strisce pedonali la trafficata SS40/Via Nazionale, per continuare ancora dritto infilandosi nei primi stretti vicoli del paese su Via Conciapelle.
All’incrocio con Via dell’Ospedale, girare a destra e dopo meno di 200 Mt a sinistra sulla centrale Via della Stazione. Superare un parcheggio sulla sinistra per poi girare ancora a sinistra per passare alle spalle di alcuni palazzi su Via S. Benedetto. Proseguire dritto su di essa, e con altri 300 mt, giungere a destinazione, ai piedi dell’isoalta CHIESA DI SAN BENEDETTO antico edificio religioso risalente all’VIII secolo, dalle forme semplici ma che conserva al suo interno preziosi affreschi medievali e stucchi carolingi che la rendono di valore inestimabile nel suo impianto decorativo.
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