A volte ci lasciamo condurre semplicemente dalla geografia del luogo. Sappiamo che dobbiamo andare verso il ciuffo di pini sul monte, o verso il chiarore del lago, o verso la sagoma del paese. Le strade allora non sono più le protagoniste, ma un mezzo dal quale distogliamo lo sguardo per far volare la mente da un luogo ad un altro, senza fatica, amando il paesaggio come mai, perché è lui che ci conduce alla meta.
Il percorso
Dalla piazza principale di Latera scendiamo verso valle al Museo della Terra e qui prendiamo una strada a destra che costeggia quella asfaltata delle macchine e che passa accanto ad alcune chiese, tra cui San Rocco. Dopodiché prendiamo una strada a destra in salita verso la Chiesa della Madonna delle Cave. Dopo la chiesa la strada prosegue incrociandone un’altra che proviene da sinistra. Noi andiamo dritti e giungiamo così ad un ponte asfaltato, poco prima del quale c’è un ponte etrusco, chiamato Ponte di Quercerota (foto). Qui c’è anche un bivio che va preso a destra. Camminando trovate dunque una strada a destra che non va imboccata . Noi dobbiamo proseguire dritti per il Sentiero dei Briganti, verso una collina con dei pini marittimi sulla sommità molto evidenti (Monte Calveglio). Sempre dritti anche alla deviazione successiva. Al bivio successivo giriamo a destra (anche a sinistra può andare bene ed è anzi più corta). Quando la strada diventa costeggiata da una siepe c’è una strada agricola a sinistra che dobbiamo inforcare e costeggiare così le coltivazioni, avendo sempre come riferimento il Monte Calveglio e i suoi caratteristici pini. Sulla sinistra ad un tratto si aprirà il chiarore delle acque del Lago di Mezzano, nostra tappa intermedia. Arrivati alla strada sterrata e ad un bivio a T (il monte Calveglio è a destra vicino), noi giriamo a sinistra e quando giungiamo ad un bivio con una grande quercia andiamo a destra. In breve siete ai pannelli informativi, con una strada sterrata dopo una sbarra rossa. Facciamo pochi metri e siamo alle suggestive rive del laghetto, magico e placido, dove sostare almeno una mezzora.
Ritornati alla strada con i pannelli proseguiamo dritti e all’altezza di un podere giriamo a destra per una strada bianca che va seguita senza mai deviare per un buon tratto e che ci condurrà sopra un colle e poi a vedere la sagoma di Valentano sullo sfondo.
Giunti alla strada asfaltata che a destra conduce a Farnese e a sinistra a Latera giriamo per 30 metri a destra e poi subito a sinistra per una strada sterrata. Proseguendo dritti questa strada diventa un viottolo fangoso, e dopo breve ci accorgiamo del perché: siamo su di un terreno termale e quindi su una vera e propria strada termale, una vera rarità (munirsi di scarpe alte).
Questa incredibile strada arriva ad un bivio a T che va preso a sinistra e quando interseca nuovamente la strada asfaltata all’altezza di un ponte, va presa a destra. Davanti a noi Valentano. Percorriamo tutta la strada e siamo nel suo centro.
A volte ci lasciamo condurre semplicemente dalla geografia del luogo. Sappiamo che dobbiamo andare verso il ciuffo di pini sul monte, o verso il chiarore del lago, o verso la sagoma del paese. Le strade allora non sono più le protagoniste, ma un mezzo dal quale distogliamo lo sguardo per far volare la mente da un luogo ad un altro, senza fatica, amando il paesaggio come mai, perché è lui che ci conduce alla meta. Il percorso Dalla piazza…
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