DESCRIZIONE:
L’ABAZIA BENEDETTINA DI MONTE MARIA rappresenta senza dubbio, uno dei punti di riferimento per la vita religiosa di tutta la regione, ma anche oltre i suoi confini, fin dalla sua fondazione. Ben riconoscibile già da lontano, caratterizzata da importanti mura bianche, è adagiata sul pendio del Monte Maria e dista non più di 3 km dal centro del paese di Malles Venosta elevata di poche centinaia di metri dal sottostante paese di Burgusio. Per raggiungerla, partendo dall’esterno della cinta muraria della Chiesa di San Benedettotenere la destra su Via San Benedetto per incrociare, 200 mt più avanti, la larga SS40/Via Nazionale e seguirla a destra verso Burgusio. Raggiungere il paese seguendo questa principale comodamente percorribile lungo il marciapiede o sul bordo dei campi agricoli, oppure, dopo 250 mt, prima di una curva a gomito verso sinistra, tagliare per i prati sulla piccola via di servizio agricola sempre a sinistra, puntando il campanile del paese e il piccolo castello Fürstenburg, all’ingresso di esso.
Salire verso l’Abazia, passando attraverso alcune case ormai in prossimità del centro di Burgusio, continuando sulla strada principale SP22 e dopo aver abbandonato, 500 mt indietro, la statale che continua in direzione dell’alta valle e del passo di Resia. Superata la discesa a sinistra che porta all’ingresso dell’edificio fortificato, continuare dritto puntando l’Abazia visibile in alto anche se a tratti nascosta dalla fitta vegetazione. Camminare per non più di 150 mt per poi abbandonare l’asfalto in favore di un sentierino che dalla carreggiata s’innalza a destra nel bosco, una volta superato di 30 mt il primo grosso tornante della SP22. In circa cinque minuti, incrociare il più ampio sentiero n.2 che si imboccherà, tenendo la sinistra, seguendo la palinatura rossa e bianca in direzione Kloster Marienberg e Plant Aprsch-hütte. Dopo pochi passi, sarà possibile incontrare anche altra segnaletica: la Via di San Giacomo (giallo e blu con la conchiglia), la Via di San Benedetto e Il Sentiero del sole, a testimonianza dell’importante ruolo ricoperto nei secoli dall’Abazia, nell’ambito dei pellegrinaggi religiosi o devozionali.
Raggiungere così, in altri 5 minuti di cammino, il piccolo portoncino d’ingresso incastrato nel muro di cinta dell’Abazia, entrando nell’ampia corte dal lato opposto rispetto a quello principale, più ampio, utilizzato da turisti e visitatori presso il parcheggio delle automobili. Sulla sinistra, la facciata della Chiesa dedicata a Maria al di sotto della quale, previa prenotazione e in gruppo di almeno otto persone, l’incantevole cripta affrescata nel 1170 in toni di azzurro e blu sui quali si stagliano corti di angeli. A destra invece, la biglietteria e l’ingresso del bel museo dedicato alla vita e ai reperti del luogo sacro, ristrutturato al suo interno con un elegante impianto moderno a passerelle sovrapposte, integrate nelle antiche mura dell’edificio. Dopo la visita, proseguire ripercorrendo i propri passi e lasciandosi l’ingresso secondario alle spalle. Seguire il sentiero fino a incontrate la palinatura rossa e bianca del sentiero n.19 di nuovo in direzione Burgusio. Dopo aver superato una bella piazzola panoramica aperta sul paese, sul castello Furstenburg, la valle e con al fondo il paese di Malles Venosta e seguito da quello più lontano di Glorenza, proseguire dritto lasciandosi alla sinistra una bizzarra scultura in legno dedicata alla leggenda locale dello gnomo di Burgusio. Giungere a un bivio nel bosco per ridiscendere nuovamente per circa 350 mt in forte discesa, sulla via più ampia e a cielo aperto, verso il centro storico di Burgusio, avendo sempre lo slanciato campanile della chiesa parrocchiale alla propria destra. Giungere sulla piazzetta principale proprio nei pressi di una bella fontana ricca d’acqua, sovrastata da una statua di San Michele con la spada sguainata e una bilancia in mano. Salire lungo la via principale acciottolata in porfido e distante pochi passi, tenendo la sinistra e superando un piccolo edificio antico, mirabilmente decorato con motivi floreali, sulla propria destra. Nei pressi del vistoso Caffè Gerda, proseguire sul bivio a sinistra, sempre in salita ma sull’asfalto, prendendo a riferimento la segnaletica marrone per Bergsee, e dopo circa 50 mt, sempre a sinistra, imboccare la ripida salita con segnaletica sentiero n.3 in direzione Plantapatsch-hütte e Watles. La salita, dopo poco meno di 200 mt su di un fondo a sassi sconnessi, termina su di un incrocio di sentieri nuovamente in piano. Girare quindi a destra seguendo il sentiero n.4, e dopo 5 minuti di cammino, giungere ad un cancelletto in legno che sbarra il passo verso ripida discesa che si ricollega alla sottostante statale. Non superarlo ma girare di 180° lungo la traccia alle proprie spalle per salire verso un piccolo boschetto di pini che, in salita per 10 minuti e all’ombra, porterà a sbucare al sole, in mezzo ad un vasto pascolo erboso. Alla propria sinistra, ben riconoscibile a circa 50 mt di distanza, una bella staccionata in legno delimita il laghetto alpino Bergsee, con un’area di sosta attrezzata con panchine e barbecue in muratura, ideale per una sosta o un pic-nic.
Andando in direzione opposta, invece, affrontare un lungo tratto sul fondo erboso, di almeno 2 Km, che in salita fra i pascoli alpini, porterà a guadagnare circa 300 mt di dislivello, permettendo di far correre lo sguardo su tutta la valle alla propria destra. Sul fondovalle, sarà riconoscibile, sempre più in lontananza, la lingua di asfalto grigio della SS40 che sale verso il passo. Al termine degli assolati pascoli, superare un altro cancello in legno, in cima all’ultima ripida rampa, per riguadagnare l’ombra della vegetazione. Camminare quindi per un breve tratto sul sentiero n.3 e, dopo altri 10 minuti ancora in salita, raggiungere un piccolo maso con stalla, nascosto nella fitta vegetazione in basso a destra. Superarlo continuando dritto, sul sentiero che si fa stradina sterrata e raggiungere un gruppo di case sulla destra, strette intorno ad una minuscola chiesetta di montagna, distaccate circa 100 mt dalla carreggiata e appoggiate su di bel un declivio erboso ben esposto al sole. Proseguire ancora dritto e, dopo 200 mt al bivio, discendere a destra, seguendo la palinatura rossa e bianca del sentiero n.5 in direzione Bruggeralm. Raggiungere così ad un laghetto sul lato destro al quale accedere, volendo prendersi una pausa ristoratrice, passando per un piccola area di sosta erbosa attrezzata proprio sulla riva. Superato il piccolo specchio d’acqua e continuando dritto sulla sterrata, porre attenzione a ridiscendere nel fitto del bosco dopo circa 120 mt lungo la traccia ben palinata sul lato destro della carreggiata. In circa un quarto d’ora, passeggiando fra grandi abeti in costante discesa, si raggiungerà la sponda occidentale del Lago di Muta dopo aver attraversato un’isolata stradina asfaltata proprio nei pressi della solida passerella di legni sospesa a filo dell’acqua fra la vegetazione lacustre, che ne permette l’attraversamento.
Sull’altra sponda il percorso continua a svilupparsi, rialzato di un metro sull’acqua ancora sull’ampia passerella, in una gradevolissima passeggiata lungo lago fra i giunchi fino a raggiungere, con altri 4 Km, il paese di S. Valentino alla Muta, distinguibile già da lontano nel pianoro ai piedi della grande diga artificiale posta alle sue spalle, ricoperta da manto erboso, e che funge da sbarramento al vasto Lago di Resia 30 mt più alto. Raggiunto il centro del paese, sempre seguendo la passeggiata lungo lago disseminata di panchine dove godere delle cime che si riflettono nelle acqua placide, attraversarlo passando sotto i cavi di un impianto di cabinovia e passando proprio di fronte all’ingresso della stazione di partenza. Tenere la sinistra su Via della Chiesa per andare a ricongiungersi, in circa 400 mt, alla principale Via Veneto. Continuare tenendo la sinistra e imboccare, dopo pochi passi, il lungo rettilineo interdetto al traffico che punta proprio alle pareti della diga. Dopo circa 20 minuti, fra i prati, raggiungerne la base e guadagnarne la sommità continuando sul tracciato, che piegherà prima a destra in leggera salita, e poi a sinistra sulla riva dove lo sbarramento ha inizio.
La diga è camminabile nella sua interezza ed è aperta sia ai pedoni che alle biciclette, in una sorta di insolita passeggiata bordo lago, con panchine e lampioni da dove poter contemplare con calma il paesaggio sul vicino Lago di Muta, scattare fotografie o semplicemente riposarsi. Per raggiungere il fondo del lago, e quindi la meta della giornata, ancora 5 Km totalmente privi di dislivello, con le acque blu costantemente alla propria sinistra. Si tratta di un percorso ciclopedonale molto frequentato da turisti e famiglie che alterna piccoli pezzi di sterrato fra la vegetazione cespugliosa ad alcuni tratti più curati. Il quarto chilometro invece, si sviluppa interamente camminando su di un ingombrante percorso in cemento armato sospeso sulle acque del lago, alla sinistra della statale che corre sotto delle protezioni antifrana in cemento dalle innumerevoli colonne, terminato il quale, il paese di Curon Venosta sarà facilmente raggiungibile continuando dritto e seguendo la traccia del lungo lago. Per avvistare il famoso campanile sommerso, la cui guglia sbuca dalle acque, bisognerà attendere gli ultimi 500 mt piegando nell’ansa del lago in cui esso sprofondato. Proprio di fronte al campanile, sul prato, diverse panchine sull’erba dove sostare e godere dell’insolita vista. Alla propria destra, invece, un grande parcheggio all’inizio di una galleria stradale, ospita i capolinea delle diverse linee di pullman che corrono su e giù per la Val Venosta dove trovare il mezzo adatto per tornare al paese di Malles, punto di partenza della giornata, 20 km più a valle.
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