Maria Luggau – Obertilliach – Sillian

Ovvero la Carinzia e il Tirolo austriaco lungo il corso del Gail e della Drava

Maria Luggau è un piccolissimo paese della Carinzia, dove abitano 180 persone circa. Il posto è famoso per il pellegrinaggio che da Forni Avoltri si compie tutti gli anni a Settembre, un buon modo per testimoniare le buone relazioni che qui intercorrono tra italiani e austriaci. Ogni collina, perfettamente rasata, di un verde da non credere, ha la sua cappella, il suo crocifisso o la sua chiesetta. Ce lo avevano detto: “Di là sono cattolicissimi, la domenica stanno tutti a messa”.

C’è tanto spazio da vedere, con la valle che si estende tra i pendii, accompagnando il corso del Gail, il fiume che scorre cristallino ed impetuoso e che si sente sempre, ovunque tu sia. Ma forse non è merito suo, quanto dell’assoluto e metafisico silenzio che regna dappertutto.

A Maria Luggau siamo ospiti della casa di Mario ed Ellen, due signori che Giuliano, il gestore del rifugio austriaco Hochweißsteinhaus ci ha consigliato per rimanere a dormire in paese. Non avevano posto ma si sono adoperati per una stanza di fortuna, ricavata nella baita della madre di Ellen al piano seminterrato. Una stanza usata da qualcuno che non abbiamo capito chi sia, ma che adora i trenini elettrici, perché l’80 per cento della stanza ne era occupata. Nel resto 20 per cento il letto, un lavandino, due sedie, un armadio, due zaini, due persone ed un cane.

Il giorno dopo io, Marina e Bricco sfruttiamo i sentieri di fondo valle, risalendo il fiume, mangiando fragoline di bosco e lamponi, consumando frugali pasti seduti su panchine di sicuro poco utilizzate. E’ questa la cifra del territorio che più colpisce: tanto spazio, ben tenuto, ma poche persone. Le case sono tutte uguali, senza l’ombra di una palazzina, sparse come si sparpaglierebbero dei petali di fiori lanciati sul prato. Ci sono decine di legnaie, tutte assolutamente in ordine e strane impalcature di legno che non sappiamo a cosa servano. D’altronde non c’è nessuno a cui chiederlo.

Ad Obertilliach si spalanca ai nostri occhi un prato infinito, usato dagli amanti del parapendio per atterrare dalle vette dei monti che nemmeno si vedono per quanto sono alte, ma sulle quali è possibile salire con la funivia al costo di 26 euro andata e ritorno. Sarà per un’altra volta.

Qui domina ancora lo stesso scenario di cui prima: case, prati e legnaie, benché il territorio cambi impercettibilmente sotto i nostri occhi e di fatto già ci troviamo in Tirolo.

Le successive escursioni hanno la stessa caratteristica di questa, sentieri facili e pianeggianti lungo il corso del Gail e boschi di abeti ovunque, tagliati da mani sapienti, il cui legno viene portato in immense e ordinate segherie. Facile intuire la filiera produttiva della zona: boschi, legno, assi; prati, fieno, mucche, latte e carne.

Camminiamo poco attenti alle mappe e al gps, a naso, lasciandoci condurre dalla valle, finché non si apre la direzione per Lienz a destra e a sinistra la Val Pusteria, con la Drava che scorre nel suo letto, con le lenzuola ben sistemate dagli abitanti di Sillian. Quando guadagniamo quota, all’altezza di Holbruch, dopo Kartitsch, vediamo tutto addirittura con maggiore chiarezza: montagne, paesi, campanili a punta, prati, segherie, strade, macchine, fiumi, camion, treni… A proposito di treni… ora è tutto chiaro: qui non puoi fare a meno di amare i modellini come il signor x della stanza della madre di Ellen. Tutto assomiglia ad un modello da tenere sotto controllo, ordinatamente e silenziosamente, nel segreto della propria cameretta.

Maria Luggau – Obertilliach – Sillian

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