DESCRIZIONE:
Il percorso ha inizio dal centro storico della cittadina di Merano, chiuso al traffico ma facilmente raggiungibile e ben servito dai mezzi pubblici. Raggiungere il maestoso DUOMO DI SAN NICOLO’, intitolato al patrono, per una visita prima della partenza, non dimenticandosi di includere, proprio alle spalle dell’edificio religioso, la CAPPELLA DI SANTA BARBARA, dove una volta sorgeva il cimitero cittadino, ormai totalmente scomparso.
Partire dalla piazza antistante l’ingresso dell’edificio tenendosi sulla sinistra una statua moderna (1997) raffigurante il Santo con la mitra, e proseguire quindi lungo il lato meridionale in direzione del campanile passandovi proprio al di sotto. La torre del duomo, alta 83 mt, poggia su un bel portichetto romanico affrescato in pietra grigia, superato il quale, in non più di cento passi, apparirà, a sinistra nella piazzetta, la bella facciata della cappelletta.
Alla propria sinistra, pochi metri più in là del piccolo slargo incastrato fra l’abside del duomo e la cappella, salire lungo la scala, all’imbocco della quale è ben visibile la segnaletica azzurra della passeggiata Tappeiner. Raggiunta la cima, girare a sinistra sul piccolo sterrato che passa di fronte ad un tipico biergarten in legno. Seguire la cartellonistica in direzione Quarazze passando così, in meno di n centinaio di passi, sotto una seggiovia, funzionante seppur antiquata.
La passeggiata Tappeiner non si abbandonerà per almeno 45 minuti camminando al fresco delle molte piante ben curate, in una sorta di orto botanico appoggiato sulle pendici del Monte Benedetto che offre ampie viste e splendidi panorami sull’imbocco della Val Venosta. Camminando lungo il sentiero, farà compagnia al viandante, la sagoma ben riconoscibile in alto di Castel Tirolo, davanti a sè nel senso di marcia, a difesa della valle e dell’abitato sottostante. Ritornare sull’asfalto, nei pressi di un largo tornante ricco di cartellonistica turistica, e imboccare quindi in direzione San Pietro, continuando dritto sulla Via Laurin in leggera salita.
Sorpassare, dopo circa 300 mt una moderna passerella di cavi d’acciaio sospesa su una piccola gola con cascatelle posta sulla sinistra, e proseguire dritto sui tornanti d’asfalto sempre in direzione San Pietro. La strada, per quanto non entusiasmante dal punto di vista naturalistico non è molto trafficata ed è la più diretta per affrontare il dislivello che porta ai pendii dove, sullo stesso pianoro, si incontreranno prima la chiesetta di San Pietro e poi, 700 mt dopo, Castel Tirolo. In circa 30 minuti giungere quindi di fronte al grande cancello in legno di Castel Thurstein, oggi ristorante, per poi imboccare gli scalini sulla destra che portano a tagliare gli ultimi tornanti. In cima al piccolo tratturo, piegare a destra di nuovo sulla principale, puntando il piccolo campanile della CHIESA DI SAN PIETRO.
La silenziosa chiesetta bianca, affrescata all’esterno, poggia sul pendio a sinistra della strada e offre un bellissimo panorama sulla sottostante Merano e su Castel Tirolo, lontano non più di 700 mt sullo sperone di terra alla propria sinistra, guardando la valle. Nel caso in cui si voglia visitare l’interessante museo storico all’interno di esso, bisognerà quindi allungare il percorso fin lì, per poi ritornare indietro sui propri passi e ripassando sotto la chiesa di San Pietro.
Per continuare l’itinerario della giornata, tornare sui propri passi uscendo dalla chiesa e girando a destra in piano sull’asfalto. Raggiungere nuovamente il tratturo che ridiscende verso Castel Thurstein, e ignorarlo per continuare (questa volta dritti per circa 300 mt) sempre sull’asfalto, e raggiungere l’imbocco di una strada che va dritto in coincidenza con il forte tornante in discesa verso sinistra, in direzione della torre. Si sta quindi percorrendo parte del cosiddetto Sentiero delle Acque Meranesi, percorso ideato in otto gite da una giornata, che unisce e segue le caratteristiche “roggie” (antiche canaline per l’acqua ancora in uso) che caratterizzano la zona di Merano e dei suoi dintorni.
Seguire quindi la cartellonistica da escursione per Lagundo/Algund ancora sull’asfalto di una secondaria per circa 400 mt che diventerà sterrata dopo esser passati sotto una pergola d’uva, in concomitanza di un vecchio maso sulla destra. Dopo circa 100 mt in forte discesa su un percorso di sassi sconnessi, girare a sinistra per raggiungere in pochi metri un bivio all’ombra di alcuni alberi in coincidenza di un grosso cartellone di informazioni turistiche. Girare a destra seguendo Algunder Waalweg e continuare altri 100 mt per andare a iniziare un sentierino sterrato che segue il corso di una canalina d’acqua in cemento sulla propria destra, parte ammodernata di un’antica roggia.
Al termine di esso, al bivio, continuare a seguire Algunder Waalweg sempre camminando sullo sterrato in mezzo alle vigne, ben in alto sulla valle, sopra Lagundo. Proseguire dritto senza mai abbandonare il percorso per quasi 2 km nel bosco accompagnati dal gorgogliare dall’acqua della roggia, per giungere proprio di fronte ad un ristorante dalle mura bianche con tre enormi botti di legno di fronte, dopo aver percorso gli ultimi 150 mt di rettilineo sotto una curata e ombrosa pergola di uva.
Dal ristorante, non seguire l’asfalto in discesa, ma porre attenzione al sentierino dritto che passa sotto il ristorante sempre seguendo la roggia. Sulla sinistra un antico maso ben riconoscibile grazie un’alta e snella palma posta di fronte. Dopo 200 mt incrociare l’asfalto per attraversarlo e continuare dritto lungo lo stretto passaggio camminabile incastrato tra un meleto a sinistra, e il muro di cinta di un vistoso hotel in legno, cemento e pietra nera.
Dopo circa venti minuti fra i meleti, senza abbandonare il percorso, giungere nei pressi di un parcheggio camminando l’ultimo tratto pedonale lungo la statale, leggermente in basso alla propria sinistra. L’area di sosta è riconoscibile anche grazie ad un piccolo chiosco di biciclette a nolo. Girando a destra all’inizio del parcheggio, si seguirebbe il ben segnalato percorso delle acque meranesi in direzione di Pierces, ed è qui doveroso, indicare anche la possibile variante sul noto Sentiero Panoramico del Monte Sole. Allungando il chilometraggio totale della giornata e il grado di dislivello da affrontare, esso conduce a sua volta presso la meta di Naturno percorrendo però, il lato versante sinistro della valle ad una quota più elevata. Pur non essendo estremamente impegnativo, sa regalare magnifici paesaggi a chi abbia tempo, voglia e allenamento per preferirlo al più semplice percorso proposto su fondovalle.
Continuare invece lungo la statale per circa 70 mt, e imboccare la ciclopedonale dell’Adige che si seguirà fino a giungere nei pressi delle prime case della località di Töll. Qui una grossa chiusa controlla una rapida dell’Adige raccogliendone le acque. Nel caso in cui sia aperta, una nuvola di di schizzi freschi, saranno un’ottima alternativa per una sosta rinfrescante sia per camminatori che per i ciclisti che infatti vi si fermano in gran numero per fare fotografie e riprendere fiato.
Continuare lungo la ciclopedonale per circa 10-15 minuti lungo il fiume per poi essere costretti ad abbandonarla lasciando il passo alle sole biciclette, attraversando a sinistra un ponte e superato il quale girare a destra, sempre risalendo l’Adige ma sulla riva opposta alla pista ciclabile. Dopo circa 500 mt di marciapiede su una tranquilla asfaltata, raggiungere la stazione ferroviaria di Töll per lasciarsela alle spalle tenendosela sulla destra proseguendo dritto.
Con pochi passi superare l’ingresso dell’eccentrico museo di cultura tirolese chiamato K.u.K., Museo dei Bagni di Egart. Poco prima dell’ingresso, sulla sinistra, merita comunque perdere qualche minuto, se non nella visita completa del museo, almeno dell’interno della minuscola e variopinta cappella piena dei più strani cimeli di tema religioso. Continuare dritto sull’asfalto fino a che non diventerà uno sterrato che prosegue nel bosco per circa 1 km di dolce sali e scendi. A circa metà del percorso, ben visibile sulla sinistra, il sentiero che, seguendo nuovamente la cartellonistica del Sentiero delle acque meranesi, porterebbe alla località Plaus. La meta finale, sarebbe raggiungibile anche con questa variante tenendo quindi la sponda orografica destra dell’Adige, ma allungando di molto il chilometraggio e il dislivello totale dell’itinerario.
Preferibile, quindi, al termine del bosco seguendo l’asfaltata, ridiscendere verso l’abitato alla propria destra verso le quattro case della località Sarling, percorrendo Via Sarling. Lasciata sulla sinistra la base di partenza della funivia Aschbach, puntare il ponte che attraversa nuovamente l’Adige in direzione della località Rablà, mezzo chilometro al di là di esso. Cambiata riva del fiume, sulla sinistra si troveranno alcune panchine e una bella fontana di acqua potabile intagliata nel legno. Si tratta di una delle molte aree attrezzate per i ciclisti che, sfrecciando lontani dal traffico, salgono e scendono la valle sulla via ciclabile dell’Adige. Anche se destinata alle biciclette, la pista, offre nei suoi quasi 7 Km di distanza da Naturno, comodi tratti percorribili anche a piedi. Si tratta di una lunga lingua di asfalto curata e molto ombreggiata, facile da seguire e camminare tenendosi il fiume sulla sinistra. Dopo meno di due ore di piacevole camminata, totalmente pianeggiante, si arriverà ad uno sdoppiamento su due livelli proprio alle porte dell’abitato di Naturno, già ben distinguibile oltre la vegetazione alla propria destra. Prendere il percorso più basso che termina con una curva a gomito a destra nei pressi di alcuni magazzini.
In circa 600 mt di rettilineo su Via Flora Gustav, superare una rotonda che incrocia la Via Principale e raggiungere così la CHIESA DI SAN PROCOLO ben visibile, semplice ed austera, isolata fra i meleti, con sullo sfondo il castello di Naturno, posto sui primi pendii a ridosso della cittadina.
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