A pochi chilometri dalla costa Tarquiniese e dall’entroterra Viterbese, lontano dall’inquinamento industriale e dallo stress cittadino, sorge un piccolo borgo dall’aspetto sei- settecentesco che forse per troppo tempo ha nascosto la bellezza della propria terra: memoria di storie importanti e di grandi civiltà, etrusca e romana, custode di importanti testimonianze, medioevali e rinascimentali, il tutto immerso in contesti ambientali che contribuiscono a creare luoghi di grande pregio e bellezza. L’itinerario – escursione che proponiamo si svolge all’interno di questo territorio ed inizia proprio dal centro storico del paese di Monte Romano. Questo paese nel corso della storia si è andato sviluppando intorno ad una strada che è l’attuale Aurelia Bis, e immerso in una valle posta ai piedi della Rotonda (dove all’interno si trova il Poggio della Rotonda, di proprietà dell’Università Agraria di Monte Romano), che è una collina che presenta un aspetto inconfondibile nel paesaggio, per la sua cima formata da querce secolari disposte a corona.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Lasciando alle spalle il centro storico e da Piazza del Plebiscito ci incamminiamo lasciando il palazzetto del comune e il teatro comunale alla nostra sinistra, proseguiamo verso Piazza XXIV Maggio, andiamo a sinistra imboccando Via IV novembre. Proseguendo in salita, ci troviamo di fronte ad un palazzetto caratteristico con una torre e un campanile, noi prendiamo la strada di destra in salita. Proseguendo per la via, dopo poco prendiamo Via Marconi, che è una strada in discesa asfaltata e che apre in prospettiva all’improvviso, ad una ampia e gradevole visuale di vegetazione. Proseguendo per Via Marconi, incontriamo un sentiero non asfaltato (carrareccia), incontriamo un cancello verde e lo attraversiamo continuando. Dopo un po’ proseguendo sulla strada sterrata incontriamo a destra un gruppetto di 4 alberi con intorno un recinto di legno e sempre in quella direzione abbiamo la visuale dei Monti della Tolfa, la ciminiera della centrale di Civitavecchia e in fondo se non c’è foschia si vede la linea del mare. Lasciamo la strada principale sterrata, e ne imbocchiamo un ‘altra sulla destra verso un cancello di legno, che si trova subito dopo l’abbeveratoio che si vede a destra. Poco prima del cancello troviamo sempre sulla destra un altro cancello di ferro, l’oltrepassiamo e proseguiamo sempre sulla strada sterrata in leggera salita, facendo attenzione perché’ ci troviamo in una zona dove pascolano mucche e tori e richiudendo il cancello che si attraversa.
Alla fine di questa strada in discesa, dove troviamo una recinzione con un cancello in legno e filo spinato, dobbiamo prendere il sentiero che va in discesa alla nostra sinistra. Dopo qualche decina di metri, nei pressi di un bivio a T prendiamo a sinistra. Dopo aver percorso circa 700-800 metri sempre sulla strada sterrata, si arriva ad un certo punto su una stradina laterale a sinistra. Per indicare quello che vediamo come possibili punti di riferimento, ci troviamo davanti in discesa La Valle del Mignone, sulla destra una collinetta verde, e sulla sinistra il sentiero in discesa che dobbiamo prendere (se si è insicuri di questo bivio fare riferimento al gpx). All’inizio di questo sentiero, un albero sul lato destro e dopo pochi metri una grossa roccia sul lato sinistro. Proseguendo in discesa sulla strada sterrata si arriva ad un bivio a T, davanti si trova il Fiume Mignone, noi proseguiamo a sinistra in discesa. Proseguendo diritto, incontriamo ad un bivio, un cartello indicatore di caduta massi, proseguiamo sul sentiero a destra, si arriva così ad un bivio a V, qui si prosegue avanti diritti risalendo la corrente del Fiume Mignone avendolo sul nostro lato destro. Dopo aver percorso una decina di metri, incontriamo un cancello di legno. Appena superato è visibile un ampio fosso fangoso, reso così per via dell’acqua piovana. Oltrepassato il fosso e proseguendo la via, seguiamo in parallelo un affluente del Mignone, incontriamo un bivio, e si prosegue sul lato destro.
Costeggiando l’affluente del Mignone che si trova alla nostra destra, incontriamo un bivio che è formato dal percorso dove in passato vi erano montati i binari della ferrovia, intravvedendo davanti a noi la Vecchia Stazione di Monte Romano, ovviamente oggi in disuso e ridotta in condizioni disastrose. Proseguiamo sulla destra in direzione del Ponte Ferroviario, ed è visibile un grande serbatoio dell’acqua in cemento.
Prima del ponte ferroviario, e subito dopo il grande serbatoio, troviamo a sinistra un sentierino che scende costeggiando un costone. Proseguendo su questo sentierino attraverso le rocce, si percorre risalendo con qualche piccola arrampicata e aiutati anche da una scala di ferro montata apposta per aiutare gli escursionisti che vogliono visitare la residenza monumentale dell’età del bronzo, nella zona archeologica denominata Luni sul Mignone, nostra meta. Arrivando a questa antica residenza ne possiamo osservare la remota bellezza e la specifica spiegazione che così recita:
“E’ IL PIU’ ANTICO EDIFICIO MONUMENTALE DELL’ITALIA CENTRALE (XII SECOLO a.C.), PROBABILE ABITAZIONE DEL CAPO DEL VILLAGGIO, LA MONUMENTALE CAPANNA CHE MISURA 17×9 metri, VENNE RICAVATO IN PARTE DA UN BANCO TUFACEO, SCAVATO FINO AD UNA PROFONDITA’ DI 6 METRI, MA DOVETTE ESSERE COMPLETATO IN ELEVATO CON BLOCCHI DI TUFO, E COPERTO CON UN TETTO LIGNEO”.
E’ interessante da visitare, sia per chi ama la storia degli uomini che a chi interessa l’archeologia.
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