Per questo percorso vorrei ringraziare di cuore la Sezione di Viterbo del Cai, che con tanta passione e amore per il paesaggio (e del camminare), ha cercato e provato più e più volte la strada prima del mio arrivo a Monte Romano, al fine di scoprire la miglior via tra campi e colline che conducesse a Vetralla. Ne è uscito fuori un bellissimo attraversamento, che dalla zona del mare s’intrufola tra valli e boschi per riuscire poi in un territorio completamente diverso, per morfologia e storia. Uno di quei percorsi che ci traghettano da una parte all’altra del territorio, passando per confini fragili e nascosti, indistinguibili per chi si muove solo con la macchina…
Il percorso
Guardando il municipio di Monte Romano (foto) a sinistra vediamo delle scale. Le saliamo e ci ritroviamo su Via dell’Orologio, che prendiamo a sinistra. Dopo breve vediamo una grande fontana chiamata Il Mascherone (foto), usata in passato come abbeveratoio del paese. Alla fine della strada troviamo un crocifisso e una fontana, con un bivio, che va preso a destra e in breve la strada diventa sterrata. Là dove questa strada svolta a destra e incomincia a salire c’è una strada più piccola a sinistra, che prendiamo e dopo una cinquantina di metri troviamo una staccionata di legno oltre la quale dobbiamo andare a destra e non andare per l’uliveto a sinistra. Arriviamo così alla provinciale e giriamo a destra per circa 800 metri, dopo di che scollineremo e a sinistra imbocchiamo per un sentiero che ci accoglie con un cartello del Comune di Vetralla, nei cui territori stiamo per entrare (foto).
Quando scolliniamo si apre una larga visuale sulla Tuscia: il Monte Fogliano, la Palanzana e il Monte Cimino. Anche Vetralla, nostra meta, per ora lontana… Dopo circa venti minuti di cammino troviamo un incrocio a T che va preso a destra e dopo breve un cancello di legno che oltrepassato ci conduce ad un bivio e che va imboccato a sinistra in leggera salita. In questo tratto potremo trovare dei cancelli per il bestiame. Possiamo passare ma non dimentichiamoci di richiudere dopo…
Alla fine di una discesa la nostra strada incrocia a T un’altra che va presa a destra e a 300 metri troviamo sulla sinistra un prato con una strada che ci conduce ad un cancello e al Casale San Damiano (foto). Possiamo passare a piedi, ma se ci dovessero essere i proprietari ricordiamoci di chiedere con gentilezza e discrezione il permesso di attraversamento. Oltre il podere ricomincia la strada bianca che ci porta in discesa, dopo un altro bel casale (foto), al fosso Biedano che si può attraversare con una passarella di ferro (foto).
Seguite dunque sempre la strada principale non curanti degli stradelli laterali, finché non arrivate ad un incrocio a T che prendiamo a sinistra e poi subito dopo nemmeno 20 metri a destra. Questa strada gira attorno ad un piccolo maneggio e all’altezza di una rimessa per gli attrezzi e alcuni cipressi (foto) svoltiamo a destra, scendiamo e prima del ponte svoltiamo a una traversa a sinistra, prendendo una strada che ci porterà a Grotta Porcina (foto), zona archeologica di notevole interesse.
Il proseguo della nostra strada è la strada terrosa all’interno dei due massi lavorati di roccia di Grotta Porcina, in salita. Arriviamo così su di una strada bianca (anche quando un’altra strada sopraggiunge su questa da sinistra), fino alla strada asfaltata che va presa a destra (Antica Strada delle Dogane). Per fare meno strada asfaltata potrete prendere a sinistra all’altezza di un ingresso di un’antica villa (foto) e poi con la prima a destra e ancora la prima a destra ritornare su questa strada (che va imboccata a sinistra ovviamente), altrimenti accorciare di poco mantenendosi dritti.
Quando la strada smette di essere asfaltata prendiamo la prima a sinistra e con il Cartello Comune di Vetralla ad accoglierci di nuovo entriamo nel bosco di Monte Panese.
Al primo bivio giriamo a sinistra. Partirà così una bella salita alla fine della quale c’è un incrocio che va preso a destra. Arrivati al bivio successivo giriamo a sinistra e puntiamo così verso Vetralla. Sempre dritti e vediamo le prime case di Mazzocchio Basso (il nome “Mazzocchio” deriva dalla lingua araba: “luogo alto”). Quando sbucate sull’asfaltata vi buttate all’incrocio dritti per la strada che scende. Passerete così per i ruderi di un vecchio campo di prigionia della seconda guerra mondiale (foto) e poi per porcilaie e cantine. Dopodiché sarete, andando sempre dritti, nel centro di Vetralla.
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