Dal Liber statutorum comunis castri Celleni: “La pena per chi entra o esce in modo sospetto evitando la porta di Celleno. Rubrica XXIIII: se uno fosse uscito dal castello di Celleno, o vi fosse entrato evitando la porta dello stesso castello, paghi alla curia 10 libbre di denari. Chi avesse tratto qualcosa dal castello, o vi avesse portato qualcosa in modo sospetto evitando la porta del castello, paghi alla Curia 40 soldi. Chi avesse sfondato con violenza, o in modo sospetto, le dette porte o le mura del castello, paghi alla Curia 200 libbre di denari; se non pagasse la penale, entro dieci giorni, dalla condanna irrogatagli, gli sia tagliato un orecchio. Chi, nella notte dell’anno nuovo, o in altri periodi, avesse tagliato o tolto le cappie dalle spranghe o le tavole delle porte del castello di Celleno, paghi alla curia 20 soldi”.
Il percorso
Dalla piazza principale del borgo di Montefiascone andiamo in discesa per Via Cavour fino ad uscire dalla porta della città. Qui proseguiamo per la strada che scende e che ci porterà alla chiesa di San Flaviano. Arrivati alla chiesa giriamo a sinistra per un buon tratto di strada umbro-casentinese in direzione Orvieto non curanti del primo bivio a destra che indica Celleno e che ci farebbe passare per la frazione di Fastello. Dopo circa 500 metri lasciamo finalmente la strada trafficata delle macchine e imbocchiamo a destra per Via Capobianco e già incominciamo a vedere che la campagna si fa più presente. Andando sempre dritti per questa strada poco frequentata ma ancora asfaltata vedrete che dopo circa 20 minuti si trasformerà in sterrata. Quando incontriamo un cancello e un capanno per le balle di fieno diventa uno stradello stretto che si inoltra per le colline verso est. Alla nostra destra il Cimino e se la visibilità è buona andando con lo sguardo verso sinistra troveremo il Monte Soratte, il Monte Gennaro e il Terminillo. Dietro di noi la sagoma inconfondibile di Montefiascone che incomincia a salutarci allontanandosi.
Passerete così vicino ad un fontanile (foto) che indica 1948 come data di costruzione. La strada scende in una vallecola e poi si infila in maniera evidente in un boschetto. Quando vi esce passa accanto ad un casale abbandonato e alla sinistra, alla sua altezza, potremo vedere una cava nella collina.
Arrivati ad un bivio a T giriamo a sinistra, poi, dopo qualche centinaio di metri, troviamo un altro bivio (a sinistra si arriva a Poggio delle Troie) al quale andiamo dritti passando vicino ad una casetta con un pino (foto). A questo punto bisogna sempre proseguire nella stessa direzione avendo Celleno, ben visibile, davanti a noi come faro. Dopo aver passato un ponticello si segue la strada che sale e che ci condurrà a Celleno Nuovo. Prima di arrivare alla Teverina incontreremo lungo la bassa tagliata una serie di cantine/grotte che in passato dovevano essere molto utilizzate e che oggi sono quasi allo stato di abbandono.
Oltrepassiamo quindi la Strada Teverina e proseguiamo per il Centro Storico, sempre avanti, fino al consorzio agrario, centro simbolico del paese nuovo.
Per proseguire fino a Celleno Vecchio consulta l’itinerario successivo cliccando qui: Celleno Nuovo – Celleno Vecchio.
Dal Liber statutorum comunis castri Celleni: “La pena per chi entra o esce in modo sospetto evitando la porta di Celleno. Rubrica XXIIII: se uno fosse uscito dal castello di Celleno, o vi fosse entrato evitando la porta dello stesso castello, paghi alla curia 10 libbre di denari. Chi avesse tratto qualcosa dal castello, o vi avesse portato qualcosa in modo sospetto evitando la porta del castello, paghi alla Curia 40 soldi. Chi avesse sfondato con violenza, o in modo…
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