Siamo distanti ma prendo verso casa, direzione Veneto. Il tragitto ha sicuramente una sua storia da raccontare, ma qui oggi è la natura che mi ha accompagnato. La si apprezza nelle sue variazioni di altitudine e di conformazione.
Il percorso
Si parte dalla Calabria, precisamente dalla tabella del paese di Morano Calabro, provenienza Castrovillari. Il borgo di Morano si trova sulla sinistra coprendo completamente con le sue case, un intricato sistema di viottoli e stradine la primordiale collina. Salendo la strada che porta al paese dopo qualche centinaio di metri la staccionata in legno a destra lascia un passaggio e con gli scalini si può scendere alla stradina sottostante. Ci si trova nella parte piana, si prosegue per la stessa direzione e giunti allo stop si va a destra verso il ponte in legno che si attraversa. Ora la direzione è quella dei monti che si dovranno poi attraversare, si continua a costeggiare dal basso il paese con prospettive in evoluzione. Giunti ad un incrocio si svolta a sinistra passando a fianco alla vecchia stazione dei treni, passata si supera nuovamente un ponte e ci si trova su strada asfaltata e si gira a destra. Si prosegue e al bivio successivo si va a sinistra e poi subito a destra e si continua a mantenere la direzione seguendo le indicazioni dell’agriturismo Colloreto.
Dopo circa un’ora dalla nostra partenza ci si trova oramai a ridosso delle montagne. Si è passata la piana abitata e coltivata con olivi, viti, cereali o semplici orti. Si entra in strada sterrata che si allarga costeggiando il sistema irriguo di canalette e giunti alla sbarra si segue a destra l’agriturismo. Ora si sale su tornanti in cemento e si trovano i primi segni del sentiero CAI. Giunti all’agriturismo si prosegue dritti sulla strada con un cancello in ferro, passiamo dietro ad un’altra casa e poco dopo si arriva nei paraggi dell’autostrada. Tenendo la sinistra si prosegue sul sentiero avendo sotto i nostri piedi la galleria e ci si ritrova dalla parte opposta.
A sinistra si seguono le indicazioni CAI e ci si trova all’interno del vecchio convento di Colloreto che con i pochi resti mantiene il suo fascino. Proseguendo dritti si passano le ghiaie e poi il sentiero entra nel bosco. La zona è ricca di sorgenti e torrenti, passato il torrente principale si entra nella gola e si continua a costeggiarlo dalla parte destra in forte salita. Ci si allontana poi dal fondo per salire sulla destra fra qualche roccia dove si apre il paesaggio sul territorio appena passato, la piccola pianura ed il paese di Morano avvolti dalle montagne. Costeggiando si ritorna nella sede della valle, ma ora è più ampio e sale dolcemente fino ad uscire dal bosco e entrare nei pascoli alti, precisamente alla grande fontana di passo Gaudino, 1675mls. Qui si trovano le tabelle per i vari percorsi, si possono salire le varie cime o a sinistra leggermente più in alto si può sostare nel bivacco provvisto di focolare, sedie e tavola. Inoltre si può andare alla ricerca dell’interessante pino loricato.
Da qui si prende la direzione di Colle Impiso e passando sotto al bivacco si scende tra i prati e si giunge ad una strada sterrata segnata CAI che poi si segue in discesa passando i due piani del Vacquarro. Il secondo più lungo e piano è solcato da un gran letto di un torrente in secca ma che fa capire la potenza che può avere durante le piogge o al disgelo. Quando questo entra a destra in una stretta vallata il sentiero segue dritto e sale inizialmente tra le rocce, poi scende all’interno di un gran bosco di faggi mantenendo la stradina. I segni CAI si seguono fino a trovarsi in un pianoro con una vecchia fontana ora senz’acqua. Da qui si trovano le tracce a sinistra di un strada carrozzabile per jeep o trattori. Si continua per circa 30 minuti con queste caratteristiche tenendo il monte a sinistra, si giunge ad un prato e si continua a sinistra e al successivo prato verde ricco di arbusti di rosa canina le tracce più marcate proseguono sempre a sinistra ma, ora si sale dritti su tracce meno evidenti.
Alla sommità del piccolo crinale ci si guarda attorno e poi si tiene la sinistra, ecco che a breve si mettono i piedi su una stradina di asfalto, la civiltà. Scendendo brevemente a destra e costeggiando i pascoli da ambe le parti si arriva ad un tornante che curva verso destra, qui a fronte si nota un crinale di roccia misto erba dove parte il sentiero segnalato CAI 912. Si sale un po’ e poi si continua su questo crinale dove le caratteristiche morfologiche del terreno non consentono di mantenere un passo spedito e costante, ma bisogna passare o saltellare fra gli affioramenti di roccia. (per qualcuno può essere divertente)
Ci vogliono un paio di ore per attraversare questa parte di territorio a volte salendo e poi scendendo i vari dossi spaziando la vista su tutto il paesaggio attorno a noi. Quando ci si rende conto che il crinale sta finendo, il sentiero segue a sinistra con segni poco evidenti fra la prateria andando comunque verso la discesa e giunti sul bordo si nota proprio sotto il borgo di Viggianello. Prima di scendere bisogna assicurarsi di seguire i segni biancorossi del sentiero che si mantiene a sinistra, nel caso contrario ritornare indietro ad incontrarli. Il sentiero ovviamente è in ripida discesa all’interno di un basso bosco di Leccio ma in meno di un’ora si dovrebbe arrivare in fondo dove attraversando la strada asfaltata con un ultimo pezzo di bel sentiero in piano si giunge a Viggianello, Basilicata.
Eccoci nell’altro Borgo, e prima di conoscerlo dall’interno si può salire sul piazzale del castello ed ammirarne la posizione. A piedi, abbiamo attraversato il Pollino e collegato due regioni italiane con i suoi bellissimi borghi.
Siamo distanti ma prendo verso casa, direzione Veneto. Il tragitto ha sicuramente una sua storia da raccontare, ma qui oggi è la natura che mi ha accompagnato. La si apprezza nelle sue variazioni di altitudine e di conformazione. Il percorso Si parte dalla Calabria, precisamente dalla tabella del paese di Morano Calabro, provenienza Castrovillari. Il borgo di Morano si trova sulla sinistra coprendo completamente con le sue case, un intricato sistema di viottoli e stradine la primordiale collina. Salendo la strada che…
Commenta con Wordpress