Questo percorso è stato ammappato da Terra di Nepi – Esplora Tuscia, un gruppo di ragazzi molto attivi che si propone l’obiettivo “di far conoscere e far vivere pienamente tutte quelle che sono le bellezze del territorio di Nepi: le forre, la natura dei paesaggi, la Rocca dei Borgia e le altre bellezze storico-architettoniche, il “focarone”, le contrade e le tradizioni che caratterizzano il paese”…
Il percorso
Partendo dalla piazza del Comune di Nepi si percorre il Corso G.Matteotti fino ad arrivare a Largo del Franile, si continua a sinistra in discesa per via Tortolini fino alla coincidenza con l’affaccio sulla cascata per poi transitare a sinistra all’interno di un’antica porta di accesso alle mura di Nepi.
Si imbocca la SP38, la quale si percorre per pochi decine di metri in salita per poi virare a sinistra in coincidenza di Via del Cardinale (indicazioni sentiero Ecologico), che si percorre sempre dritta fino a trovarsi all’attraversamento di un ponte di legno.
Continuando in salita di fronte ci si inoltra in una via tagliata tipica della zona all’interno di una rupe tufacea. A metà della tagliata ci sarà un bivio a cui dobbiamo girare a sinistra. Alla fine, virando ancora a sinistra, ci si trova in coincidenza di un campo dal quale ammirare la bellezza del centro storico di Nepi.
Proseguendo sempre diritto lungo il lato dell’appezzamento ci si addentra ai margini di un bosco transitando per una via di servizio utilizzata per l’esbosco (ben visibile), alla fine della quale si entra in un ampio appezzamento a pascolo, dove in coincidenza di una vecchia villa abbandonata si percorre il viale bordato dai cipressi che vi si trova di fronte.
In coincidenza di un noccioleto si continua a sinistra per incrociare una strada sterrata, che va percorsa verso destra per circa 400 m. si arriva così ad incrociare via della Massa, la quale andrà percorsa verso sinistra, proseguendo sempre dritti per circa 2,5 km.
Arrivati alla fine di questo tratto si ammirerà il suggestivo panorama sulla forra del Fosso Cerreto, davanti a noi in lontananza i resti di un incastellamento tardo medioevale (Castel d’Ischi) e sullo sfondo la sagoma inconfondibile del monte Soratte. Si prosegue in discesa per la strada bianca che borda il perimetro della rupe fino ad arrivare ad un imbocco verso destra in discesa in coincidenza di un tabellone. Proseguendo in discesa fino ad incrociare il torrente a fondo valle, si effettua immediatamente l’attraversamento dello stesso per arrivare alla sponda opposta. L’attraversamento deve avvenire solo se il torrente è abbastanza basso da permettere di attraversarlo togliendosi le scarpe. Si sconsiglia di attraversarlo dopo abbondanti piogge o se inesperti. Appena guadato fate qualche decina di metri lungo la riva a destra e in prossimità di alcune rocce (foto) parte una mulattiera, in salita, che si inerpica gradualmente lungo il bordo della rupe per 1 km circa.
Alla fine di questo tratto ci si troverà in coincidenza di un campo solcato da una strada di servizio ad una azienda agricola prossima, passando in uno spiazzo dove c’è un furgone abbandonato con un albero che cresce dal cofano (foto). Continuando a percorrere l’itinerario si arriverà all’azienda agricola da cui si può uscire aprendo un cancello e .andando a destra.
A questo punto ci si troverà all’inizio del lungo viale d’ingresso della stessa azienda, percorso il quale (1 km), si prosegue sempre dritto per la strada asfaltata. Percorso 1,4 km si virerà a destra al primo bivio e poi a sinistra in coincidenza di un incrocio (senza tabellazione) e di un palo senza fili disposto a lato sinistro della strada. Si continua questa strada sempre dritti per circa o,6 km ci si troverà in coincidenza di una biforcazione, imboccata a sinistra in leggera discesa lungo quello che è uno stretto tratturo che gradualmente aumenta sensibilmente la sua pendenza. Dopo circa 0,2 km ci si addentra nel bosco percorrendo sempre dritti un canale eroso dall’acqua di precipitazione.
Arrivati a questo punto, dopo qualche decina di metri ci si imbatterà in un prato delimitato da una rupe dalla quale si può osservare il panorama del vicino borgo di Calcata vecchia. Da lì costeggiando l’incastellamento di Santae Mariae si percorre per circa 0,4 km in discesa il percorso omonimo fino a raggiungere la confluenza col ponte sul fiume Treja, il quale attraversato ci conduce all’imbocco di una via in decisa salita, che dopo due tornanti confluisce ai piedi del borgo di Calcata vecchia, il quale si raggiunge procedendo verso destra. Si imbocca la porta di accesso all’antico paese e si raggiunge la Piazza Umberto II, alla cui destra vi è il Palazzo Baronale.
Commenta con Wordpress