Per lasciare Nucetto, bisogna mettere in conto un bella risalita su asfalto risalendo lungo a sponda opposta del fiume Tanaro rispetto a quella dai quali si è arrivati.
Per fortuna, la strada presenti alcune curve cieche, è ampia e comodamente percorribile e per niente trafficata. Un secondaria che risale il versante della collina offrendo piano piano punti di vista sempre migliori sul panorama sottostante.
La salita termina dopo un’oretta di cammino arrivando a lambire l’isolato abitato di Perlo che però non si raggiungerà percorrendo l’ultimo mezzo chilometro di asfalto, ma bensì si eviterà imboccando una piacevole stradina forestale che si butta nella vegetazione alla propria sinistra, passando di fronte ad alcuni edifici.
Si camminerà così praticamente fino all’arrivo a Castelnuovo di Ceva, tenendo presente che l’utilizzo del Gps potrà risultare comodo a non sbagliare direzione ai diversi incroci e bivi disseminati lungo il percorso.
Come spesso capita, si cammina in un territorio poco sfruttato e poco praticato turisticamente. La segnaletica scarseggia ed è confusa poiché lasciata alla gestione e buona volontà dei singoli volontari o di differenti realtà locali, in un guazzabuglio poco chiaro di indicazioni, località, chilometraggi e tempistiche confuse per amanti della mountain bike e per chi cammina.
Ciononostante il cammino è bello, quieto e silenzioso, il che permette il facile incontro di fauna selvatica, soprattutto caprioli, lepri e fagiani, attraversando la vegetazione più disparata, fra castagni, lecci, faggi e frassini, soprattutto superata l’ultima radura soleggiata dall’isolato casolare sul fondo. Da questo punto il cammino si inoltra in salita fra la vegetazione seguendo una vecchia traccia che porterà a toccare la cima della Langa (756 mt) prima e il Bric d’Arcisi (824 mt) poi, prima di raggiungere andare a toccare una vasta area di cava sulla quale si sbucherà dall’alto per un insolito paesaggi lunare.
Circa mezz’ora di cammino su strada bianca porterà all’abitato di Castelnuovo di Ceva che si rivela essere un bel borghetto dalle case curate e i bei giardini dal gusto rustico, con con una piazza centrale di provincia sulla quale si affaccia un’antica osteria.
Nel caso si volesse raggiungere direttamente il paese di Millesimo, unendo questa tappa a quella successiva, bisognerà calcolare un pomeriggio abbondante di cammino in buona parte discendendo verso il fondo valle scavato dal Bormida. È da tener presente che Millesimo, per quanto piccolo centro di provincia, offre una logistica più semplice in quanto decisamente più esteso, popoloso e vivace rispetto a Castelnuovo di Ceva, piccola località ai bordi della Langa, suggestiva ma da villeggiatura.
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